sabato 19 settembre 2015

Gli scheletri dell’amministrazione Tosi: alla Passalacqua uno è grande come una casa…

Fonte: Lettera Firmata


La Passalacqua doveva essere – tra i grandi progetti annunciati fin dall’inizio del primo mandato – l’intervento di cui i cittadini avrebbero potuto fruire maggiormente, più facilmente e forse anche più velocemente.
E invece, dopo anni e anni di annunci di imminenti inaugurazioni mai avvenute (in questo l’ “amico” Giacino eccelleva), il cantiere è ancora agli inizi, bloccato da mille scuse.
L’immagine più significativa del fallimento del progetto è senz’altro quella che propongo: si tratta del cantiere di uno dei tanti interventi edilizi previsti, anzi è proprio il primo iniziato di quelle palazzine tanto contestate.
Ebbene? direte voi… è un cantiere. Peccato che quello scheletro di edificio a pochi metri dalle mura Austriache (che ci hanno fatto guadagnare il riconoscimento Unesco di Patrimonio dell’Umanità) sia fermo ed abbandonato tale e quale da circa un anno e mezzo in quello stato. Il cantiere di quello che doveva essere “la più grande riqualificazione urbana esistente nell’ Universo” (il magnifico Giacino amava paragonare Verona a New York e la Passalacqua a Central Park…) rimane vergognosamente incompiuto per anni senza che nessuno dei nostri amministratori del Fare! si dia da fare per sollecitare l’ATI Passalacqua e risolvere i problemi (di solito finanziari) del costruttore, che non si vergona di aver tramutato “il fiore all’occhiello” dell’immortale Verona in una sorta di ecomostro che deturpa il panorama dei Bastioni. Insomma il centro di Verona viene trattato come una qualsiasi periferia degradata da costruttori avventurieri (scelti da AGEC per conto del Comune di Verona) e noi Veronesi dobbiamo accettare che la nostra città venga insultata in questo modo. Fare!

lunedì 16 febbraio 2015

Emporio ancora al palo - Si studia altra soluzione

Fonte: L'Arena.it del 14/02/2015

Il sindaco: «Cerchiamo un'alternativa a Veronetta e puntiamo a trovarla in tempi rapidi, per partire»

 Emporio della solidarietà (o della discordia)? «Stiamo cercando una sito alternativo a via XX Settembre», dice il sindaco Flavio Tosi. Il progetto era aprirlo entro il Natale scorso. In realtà, fra due mesi è Pasqua ed è tutto fermo. Già perché ancora una volta, nonostante la delibera per il cambio di destinazione d'uso dell'ex Casa del fascio, a Veronetta, in via XX Settembre — collocazione contestata da residenti e da tanti consiglieri comunali e della circoscrizione Centro — fosse stata inviata al Consiglio comunale, in realtà in aula non è mai andata. Così dopo polemiche furibonde, dall'estate a oggi; ricerca vana di soluzione alternative e circa 400 firme contro raccolte nel quartiere di Veronetta, il market di generi alimentari e di prima necessità per famiglie in difficoltà, di Caritas e Rete Talenti, è ancora al palo. E ora è anche il sindaco, che già aveva preso tempo per analizzare altri luoghi, a mettere sull'ipotesi di Veronetta, di fatto, la parola fine: «Stiamo verificando altri siti alternativi per un progetto a cui avevamo già detto sì e che comunque non ha impatto perché non è un dormitorio, né una mensa, ma un emporio che serve solo alcune decine di famiglie veronesi in difficoltà economiche. Cerchiamo un'alternativa a Veronetta, vista la trasversale preoccupazione da parte dei residenti del quartiere, che in effetti ha situazioni delicate, in modo da iniziare i lavori in tempi rapidi e in poche settimane partire».
Il consigliere Vittorio Di Dio (Lista Tosi), che ha proposto numerose alternative, rilancia: «La soluzione dell'ex Casa del Fascio non è adeguata».
Intanto, nella parrocchia dei Santi Apostoli, in centro, Caritas e Talenti puntano ad allestire un piccolo emporio in proprio. L'ipotesi di Veronetta sta ormai sfumando.E.G.

lunedì 9 febbraio 2015

«È una follia l'Emporio nell'ex Casa del Fascio»

Fonte: L'Arena.it del 06/02/14
Quattrocento firme in quattro giorni per dire «no» all'Emporio della solidarietà a Veronetta, a metà di via XX Settembre. «Ed è solo l'inizio», auspicano i promotori. La protesta di quanti sostengono che non sia opportuno aprire lì il market di alimentari e generi di prima necessità per famiglie in difficoltà, non si placa. E un gruppo di consiglieri della prima circoscrizione Centro storico, contrari all'Emporio, ha organizzato una raccolta firme tra residenti e commercianti di Veronetta: da via XX Settembre a via San Nazaro a piazzetta Santa Toscana, fino a piazza Isolo e dintorni.
I firmatari si dicono contrari all'Emporio nell'edificio che si affaccia sui giardini di palazzo Bocca Trezza «sia per tutelare il valore di questo bene pubblico, sia per le insufficienti infrastrutture viabilistiche», si legge nel documento. Inoltre «i residenti di Veronetta sono molto preoccupati dell'impatto che la nuova struttura avrà sul fragile equilibrio sociale di un territorio già degradato che, contrariamente agli altri della città vede la presenza del 21 per cento di stranieri», è scritto nella petizione che fa appello affinché la struttura «non venga aperta qui» e in cui viene evidenziato come logico il nesso tra degrado e immigrazione.
Le firme sono state consegnate al consigliere Vittorio Di Dio, vicecapogruppo della Lista Tosi in Consiglio comunale e strenuo contestatore dell'Emporio nell'ex Casa del Fascio. E Di Dio a sua volta le ha consegnate al sindaco Flavio Tosi, insieme a una breve lettera, a nome della maggior parte dei consiglieri tosiani, in cui si chiede di sospendere e ritirare la delibera per l'insediamento dell'Emporio — che dovrebbe andare al voto del Consiglio — «in attesa di valutare soluzioni alternative in grado di soddisfare le necessità della Caritas sia quelle altrettanto legittime dei cittadini di Veronetta contrari all'insediamento». «La raccolta di firme prosegue. Intanto però abbiamo depositato le prime in nostro possesso perché l'obiettivo è non far nemmeno arrivare in Consiglio questa follia», spiega Teo Berardinelli. «È una protesta senza colore politico né connotazione ideologica. La documentazione è stata consegnata a Di Dio perché è l'unico ad aver dato ascolto alle nostre istanze», aggiunge Elena Brunelli. Oltre a Berardinelli e Brunelli (ex Lista Tosi, poi confluiti nel Gruppo misto proprio come forma di protesta a seguito della decisione della giunta di aprire in via XX Settembre l'Emporio) hanno portato avanti la raccolta firme anche Luisa Sartori, della Lista Tosi, e Gloriana Ferrarese, del Pd.I.N.

giovedì 5 febbraio 2015

Via Seminario tra pericoli e polemiche

Fonte: L'Arena.it del 03/02/2015
È un doppio senso di marcia lungo appena una manciata di metri. Ma da quando è stato attivato, già alcuni anni fa, sta creando parecchi problemi e numerosi incidenti; al momento e fortunatamente senza gravi conseguenze.
Si tratta di via Seminario, a Veronetta, una traversa di via Carducci che porta verso Santa Maria in Organo. Pur molto stretto, il primo tratto di strada che va da vicolo Bogon a via Carducci, si può percorrere in tutti e due i sensi.
Manovre complicate, retromarce, slalom tra le auto in sosta vietata sono all'ordine del giorno, dato che due auto contemporaneamente dalla via non passano.
Ma la pericolosità si manifesta soprattutto ai danni delle bici che viaggiano sul percorso ciclabile che porta ad attraversare via Carducci anche nel senso di marcia opposto a quello delle auto e cioè da piazza Enrico Bernardi a Interrato dell'Acqua Morta. L'ultimo episodio ieri mattina, pochi minuti dopo le undici, ai danni tra l'altro di una consigliera del parlamentino del centro.
«Stavo pedalando verso piazza Isolo e la macchina si è immessa all'improvviso da via Seminario», spiega Luisa Sartori (Lista Tosi). L'auto, appena partita e dunque a bassissima velocità, ha investito la bici della donna, centrando la ruota posteriore. «Ho fatto un balzo in avanti e per fortuna non mi sono fatta male. Ma bastava che colpisse una manciata di centimetri più avanti e avrebbe preso la mia gamba», aggiunge la consigliera Lista Tosi. «Le auto che si immettono sulla strada controllano bene che la via sia libera a destra ma poi passano, il più delle volte senza verificare se da sinistra sta arrivando qualcuno; bici o autobus che sia», aggiunge.
E si tratta di una situazione più volte denunciata dai residenti della zona. «Scriviamo periodicamente in Comune per evidenziare il disagio ma senza mai un riscontro», afferma una signora residente nel palazzo che fa angolo tra le due vie in questione.
Da almeno un anno la circoscrizione centro, prima in commissione viabilità, poi in Consiglio, aveva affrontato la questione. Il voto era stato a favore dell'eliminazione del doppio senso e nel documento licenziato si chiedeva la possibilità di ripristinare il transito su via Seminario solo da via Carducci in direzione di via Porta Organa.
«Abbiamo inoltrato la richiesta all'amministrazione molti mesi fa. E ho personalmente sollecitato la questione agli uffici preposti, girando loro tutte le segnalazioni e le lamentele che ci arrivano in circoscrizione. Ma il Comune fa orecchie da mercante e il disagio e la pericolosità rimangono», sostiene Ugo Cartolari, consigliere della Lista Tosi, presidente della commissione Viabilità nel parlamentino del centro. I.N.

lunedì 2 febbraio 2015

No Emporio, via alla raccolta di firme

Fonte: L'Arena.it del 31/01/2015
No Emporio, via alla raccolta di firme 
Di Dio (Lista Tosi): «Non va bene via XX Settembre, il quartiere ha un precario equilibrio da non alterare»
 Non si placano le polemiche sull'Emporio della solidarietà. Tanto più dopo che la decisione della Giunta di inviare la delibera del cambio di destinazione d'uso dell'ex Casa del fascio, in via XX Settembre, a Veronetta, al Consiglio comunale. La votazione in aula consiliare, viste le numerose posizioni critiche emerse sin qui soprattutto nella maggioranza Lega-Lista Tosi, si preannuncia come un terno al lotto. Rischia di non avere i numeri il provvedimento di natura urbanistica che, se passasse, darebbe il via al progetto della Caritas e della Rete Talenti di insediare nell'edificio comunale — da ristrutturare con 240mila euro stanziati da Fondazione Cariverona — un dispensario di viveri. Per una trentina di famiglie in momentaneo stato di indigenza. Segnalate dai servizi sociali. L'immobile, lo ricordiamo, è già stato assegnato a settembre alla Caritas e per mesi si è atteso il cambio di destinazione d'uso. Nel frattempo, dopo la bocciatura da parte della circoscrizione Centro storico, è partita la battaglia. Vittorio Di Dio, vicecapogruppo consiliare della Lista Tosi, promotore dell'assemblea pubblica di qualche mese fa a Veronetta per sentire le ragioni dei contrari all'insediamento all'ex Casa del fascio, non molla la presa. «Mi ero fatto portavoce di tante lamentele di residenti e avevo presentato ben undici alternative all'ex Casa del fascio», dice, «nessuna delle quali è passata. La verità è che la maggior parte dei cittadini di via XX Settembre e dintorni non vuole lì l'Emporio solidale, visto che hanno già vicino un dormitorio per senzatetto e una mensa dei poveri. C'è un fragile equilibrio, in quel quartiere, da non alterare. E so che sta già partendo una raccolta di firme nel quartiere per tentare ancora una volta di opporsi a questo progetto lì. In più», conclude Di Dio, «siccome l'immobile sarebbe dato in concessione per nove anni più nove, alla Caritas, ciò vincolerebbe molto il Comune nel caso, per qualsiasi motivo, volesse alienarlo, senza pagare penali».E.G.

venerdì 9 gennaio 2015

Caritas: «Emporio in via XX Settembre o facciamo per conto nostro»


Fonte: L'Arena.it del 07/01/15
Dopo mesi di polemiche e anni di proposte e controproposte, arriva l'ultimatum di Caritas e Rete Talenti al Comune sull'Emporio della solidarietà. «L'accordo e la convenzione stipulati dal Comune con la Rete Talenti prevedono che l'Emporio venga ricavato all'ex Casa del Fascio, in via XX Settembre. È il Comune ad avercelo proposto. O ci viene assegnato quello o noi provvederemo per conto nostro a realizzare il servizio, altrove». È quanto dichiara monsignor Giuliano Ceschi, direttore della Caritas. Che con il gruppo di enti e associazioni che formano il gruppo Talenti è titolare del progetto del market di generi alimentari, gratuiti, per una trentina di famiglie in momentaneo stato di difficoltà economica, segnalate dai servizi sociali.
La presa di posizione del direttore della Caritas diocesana, il cui presidente è il vescovo Giuseppe Zenti, sembra mettere una croce sopra l'ipotesi, di cui si sta discutendo in questi giorni, di insediare l'emporio nella casa Cobelli. Cioè l'edificio rurale fatiscente, di proprietà comunale, in via Marin Faliero, al Saval. A proporre questa soluzione, come del resto altri dieci edifici alternativi all'ex casa del Fascio — già scartati da Caritas e Talenti — era stato il vicecapogruppo della Lista Tosi in Consiglio comunale, Vittorio Di Dio. Insieme al capogruppo Massimo Piubello e al consigliere della circoscrizione Centro storico Elena Brunelli.
Il sindaco Flavio Tosi ha incaricato l'assessore al decentramento Antonio Lella di far valutare agli uffici tecnici comunali se è possibile ristrutturare casa Cobelli e allestirvi l'emporio, ma restando dentro la somma di 240mila euro che Fondazione Cariverona ha messo a disposizione per ristrutturare l'ex Casa del Fascio, a palazzo Bocca Trezza. La Caritas fra l'altro ha appena ricevuto il finanziamento di 47mila euro dall'assessorato regionale ai servizi sociali, guidato da Davide Bendinelli, per gli arredi dell'Emporio. Ma se Palazzo Barbieri valuterà che è praticabile la soluzione di via Marin Faliero — su cui c'è convergenza, nella Terza circoscrizione, sia del centrodestra che del centrosinistra — che cosa diranno Caritas e Talenti? «Sinora nessuno ci ha mai proposto la casa del Saval», aggiunge don Ceschi, «che peraltro è fatiscente e non riteniamo adatta. Ribadiamo che per noi l'unica scelta è quella di via XX Settembre».
Insomma, la questione dell'Emporio sembra giunta a un punto di non ritorno. L'assessore comunale ai servizi sociali, Anna Leso, in attesa di conoscere la valutazione tecnica-economica sulla casa Cobelli, del Saval, dichiarava che «per la priorità per l'Emporio solidale resta via XX Settembre e lo è anche per la Rete Talenti e la Caritas, a cui spetterà l'ultima parola». La conferma giunge dunque da monsignor Giuliano Ceschi: la scelta è via XX Settembre, Veronetta. Una scelta — del sito, non del tipo di aiuto a poveri — su cui forze politiche di tutti gli schieramenti e anche di residenti di Veronetta si sono opposti, temendo un eccessivo impatto del servizio — distribuzione di cibo ad alcune persone, con una card personale e per un tempo limitato — sulla vita del quartiere. Ma tra le prime soluzioni alternative proposte da Di Dio c'erano alcuni immobili pure a Veronetta, in via San Nazaro, o stabili dell'ex caserma Santa Marta, secondo una proposta del Pd, a poche centinaia di metri da via XX Settembre.
Dopo quasi tre anni di attesa, dunque, sull'Emporio solidale siamo alla prova della verità.
Enrico Giardini