giovedì 28 agosto 2014

Parco Alto San Nazaro: incognita sulla recinzione

Fonte: L'Arena.it, 28/08/14
La rete per il parco di Alto San Nazaro, richiesta a gran voce dai residenti della zona che in quei metri quadrati di verde lamentano spaccio, consumo di droga e schiamazzi, potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Ma non è certo. La recinzione, la cui posa era data come imminente ancora due anni fa dopo l'inaugurazione ufficiale del giardino, ad oggi non è prevista.
Dal settore Strade e giardini del Comune, fanno infatti sapere che l'opportunità di recintare il parco e dunque l'eventuale copertura economica necessaria all'intervento, verrà valutata solo nelle prossime settimane. E sarà installata solo se ritenuta necessaria.
In futuro, dunque, si vedrà. Al momento, invece, «gli accessi liberi al parco sono funzionali», spiega l'assessore ai Giardini Luigi Pisa. Il Comune sta infatti ultimando la messa in sicurezza della scarpata: la parete in tufo che da Alto San Nazaro si affaccia nella via sottostante e che in passato ha creato alcuni problemi alle case che sorgono alle basi della collinetta. Dopo la pulizia dai detriti e dai cumuli di rifiuti che si erano accumulati negli anni passati, ora gli operai stanno provvedendo alla messa in sicurezza della parete con reti di contenimento.
«Il prossimo mese è previsto un sopralluogo e il punto sull'intervento, ormai in dirittura d'arrivo. In quell'occasione, valuteremo anche la questione della recinzione», aggiugne Pisa.
Intanto, i residenti hanno dato il via all'ennesima raccolta firme per chiedere la chiusura notturna del parco e maggiori controlli nell'area di Alto San Nazaro. Da progetto, il parco prevedeva una zona barbecue con panchine, posti cottura e tavoli. "La Soprintendenza non aveva dato parere positivo all'intervento e siamo ancora in attesa di sviluppi in tal senso", chiarisce Pisa.I.N.

"Assalto" al presidio fisso di polizia!

Fonte: L'Arena.it del 28/08/2014
Veronetta, preso d'assalto il presidio fisso della polizia

Le zone con più criticità sono via XX Settembre e San Nazaro Denunciata anche la sporcizia diffusa nelle strade ridotte a wc

Spaccio sotto le finestre di casa, tossicodipendenti che si bucano o sniffano nei vicoli, imbrattando o creando situazioni di disordine, potenzialmente anche pericolose, risse, degrado. Il mantra che da giorni e giorni, mesi per alcuni e addirittura anni per altri, pronunciano instancabilmente i residenti dei punti più caldi di Veronetta lo hanno ripetuto anche ai quattro poliziotti, due al mattino e due al pomeriggio, del posto mobile della polizia. Annunciato dal questore Danilo Gagliardi, il presidio fisso è attivo da ieri mattina in piazzetta Santa Toscana, nel cuore problematico del quartiere che riconosce in via XX Settembre, in via San Nazaro e Alto San Nazaro, vicoli e vicoletti limitrofi, i suoi tratti più critici.
Da mattino e fino a sera, con punte di maggiori contatti intorno al mezzogiorno, il furgone della polizia è stato letteralmente preso d'assalto dai cittadini che hanno raccontato agli agenti gli episodi di cui sono stati testimoni, dai propri appartamenti o dalle vetrine dei propri negozi. Una trentina di persone solo nelle prime ore, altre otto hanno parlato invece con il dirigente delle Volanti Giorgio Azzaretto nella mezz'ora in cui è stato presente al punto mobile.
Oggetti delle segnalazioni, «tutte simili e concordanti», dicono gli agenti Cristian e Massimo in servizio al punto mobile ieri mattina, spaccio, risse, ubriacature moleste e schiamazzi, che avvengono per lo più nelle direttrici principali di via XX Settembre e via San Nazaro, e gli effetti di questa movida dai tratti illeciti, che si manifestano invece per lo più nei vicoli e nella zona alta del quartiere, come il consumo di droga, deiezioni e vomito, sporcizia.
Il posto mobile diurno della polizia, insieme a una maggior presenza delle pattuglie nelle ore notturne, è solo la prima delle iniziative che il questore sta predisponendo per affrontare la questione Veronetta. Entro pochi giorni, in supporto alle Volanti arriveranno da Padova anche le pattuglie del reparto Prevenzione crimine.
Intanto, quello iniziato ieri e che proseguirà nei prossimi giorni, tra poliziotti e cittadini è uno scambio reciproco d'informazioni. «Abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni ma abbiamo anche dispensato consigli e nozioni», spiega Azzaretto. Primo e più importante, quando si è testimoni diretti di illeciti, «non attirare l'attenzione ma cercare di passare inosservati e soprattutto non intervenire», fa monito il dirigente. Immediatamente, poi, digitare il 113 e mettersi in contatto con gli agenti di polizia. «Un conto è la segnalazione che riceviamo al punto di presidio, un conto è l'allerta nel momento in cui il reato si sta consumando», sottolinea Azzaretto che invita ad utilizzare di più, e soprattutto nelle ore serali e notturne, il numero dell'emergenza.
«Obiettivi di questo presidio sono un aumento della percezione di sicurezza e un contatto diretto con il cittadino: prevenzione e disponibilità. Ma durante il giorno la situazione è relativamente tranquilla: è di notte che accadono la maggior parte degli episodi raccolti durante le segnalazioni ed è nel preciso istante in cui i cittadini si accorgono degli illeciti che questi vanno denunciati attraverso il 113, attivo 24 ore su 24».
Infine, qualche suggerimento per dare alle Volanti segnalazioni utili: memorizzare il luogo preciso e più dettagli possibili delle persone coinvolte; oltre all'abbigliamento eventuali tatuaggi e altri elementi distintivi.
Ilaria Noro

mercoledì 27 agosto 2014

Santa Toscana: da oggi posto mobile di polizia con 2 agenti

Fonte: VeronaSera.it, 26/08/2014 Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia

Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia
, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia
 
Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia
Per volontà del questore Gagliardi da mercoledì in piazzetta Santa Toscana, nel cuore del quartiere, verrà attivato un posto mobile di Polizia con due agenti. Da settembre inizierà l'attività congiunta di Volanti, Squadra Mobile e Polizia locale per controllare la zona.acebook: http://www.facebook.com/veronasera

Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di PolSono trascorse meno di 24 ore dal sopralluogo del questore Gagliardi nella zona di Veronetta, ma arrivano già i primi provvedimenti: in primis l'attivazione di un posto mobile di Polizia.
“La presenza della Polizia di Stato e delle Volanti non era mai mancata a Veronetta, nemmeno nel periodo estivo - ricorda una nota diffusa dalla questura scaligera -, come testimoniato anche dalla serie di recenti blitz contro i fenomeni di piccoli spaccio in piazza Isolo. Ma da domani, per volontà espressa del questore Gagliardi, in piazzetta Santa Toscana verrà istituito un posto mobile di Polizia, per garantire un controllo della situazione effettivo e continuo, rispondendo così alle esigenze manifestate dai cittadini”.
L’iniziativa del questore è volta sia a effettuare un monitoraggio costante delle situazioni delicate sia a fungere da incisivo deterrente, nonché a costituire un osservatorio per lo studio delle prossime strategie di intervento tese a ridare lustro ad un quartiere, quello di Veronetta, costellato di palazzi storici e di valore artistico.
Il posto mobile, costituito dal camper della Polizia e da due agenti esperti sotto il profilo della prossimità, che da mercoledì presidierà piazzetta Santa Toscana, tuttavia, sarà solo il primo passo verso una progressiva azione di contrasto alla microcriminalità diffusa, che da settembre vedrà impegnate Volanti, Squadra Mobile e Polizia amministrativa, al fine di restituire una percezione positiva di vivibilità agli abitanti del quartiere.

Fonte: TgVerona.it

martedì 26 agosto 2014

Passalacqua tra amianto e appalti sospetti

Fonte: CorriereDiVerona.it del 25/08/2014
Ex Passalacqua, riaperta l’inchiesta Appalti e amianto nel mirino del pm
Decisivo il nuovo esposto dei cittadini: «Vogliamo chiarezza su Leardini»

L’ex vicesindaco Vito Giacino, l’imprenditore legnaghese Alessandro Leardini e quell’area dell’ex caserma Passalacqua, a Veronetta, al centro di uno dei più importanti piani di riconversione urbanistica dell’amministrazione Tosi: qual è il «fil rouge» che li tiene in relazione tra loro? Lo chiedono i residenti che, uniti in comitato, hanno appena depositato un secondo esposto alla magistratura. E lo vuole accertare adesso la stessa procura di Verona che, con il pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti, a sorpresa ha deciso di riaprire un’inchiesta - quella incentrata sulla sospetta presenza di amianto ma anche sui presunti appalti «poco chiari» attorno all’ex Passalacqua - che pareva destinata a finire relegata in un cassetto dopo la prima richiesta d’archiviazione con cui la stessa pm Zanotti aveva chiuso il primo filone d’indagine. E invece, nonostante fosse già stata calendarizzata davanti al gip l’udienza per decidere se accogliere o meno la richiesta dell’archiviazione, è saltato tutto e l’intero fascicolo è tornato al secondo piano dell’ex Mastino. Un autentico colpo di scena, dunque, quello della riapertura dell’inchiesta sull’ex Passalacqua. Ma cos’è cambiato, nel frattempo? Cos’è stato a far cambiare idea agli inquirenti?
C’è stata, innanzitutto, questa nuova mossa del combattivo comitato di residenti che, affidandosi all’avvocato Federica Panizzo, ha deciso di depositare un secondo espostodenuncia in procura. Ma nel frattempo c’è stata anche - non dimentichiamolo - la clamorosa inchiesta che ha condotto l’ex assessore all’Urbanistica e la moglie Alessandra Lodi dietro le sbarre (e ora ai domiciliari) per corruzione e soprattutto per le contestate mazzette che, stando alla stessa pm Zanotti, la coppia avrebbe incassato dall’imprenditore Leardini (attualmente imputato insieme a loro in sede di udienza preliminare) per non ostacolarne l’attività lavorativa. È la stessa ordinanza che costrinse in carcere Giacino, del resto, a porre nero su bianco il «fil rouge» tra l’ex politico, l’imprenditore legnagnese che adesso lo accusa di tangenti e l’area dell’ex caserma: un giorno, «al termine di un incontro ufficiale in Comune per parlare della Passalacqua, Giacino chiese a Leardini - si legge nel provvedimento restrittivo firmato dal gip Guido Taramelli - di fermarsi e una volta rimasti soli, senza mai parlare, aveva estratto dalla tasca un foglio di carta sul quale erano dattiloscritte alcune domande, chiedendo al suo interlocutore, sempre per iscritto, di rispondere».
Che genere di interrogativi? «Si faceva riferimento al fatto che Leardini avrebbe dovuto sostenere che le fatture pagate alla Lodi - scrive il gip - erano riferite ad effettivi incarichi svolti dalla professionista». Ma torniamo alla riapertura dell’inchiesta Passalacqua. «Vogliamo chiarezza su tutti i fronti - attaccano i cittadini, tra cui spicca la professoressa (ora in pensione) Cristina Stevanoni -. Vogliamo avere la certezza che l’amianto sia effettivamente stato smaltito a dovere e che, in realtà, non sia stato invece interrato come sospettiamo. E poi vogliamo che vengano dissipati anche i dubbi su come siano stati assegnati quei terreni, su come siano state individuate le ditte per la bonifica del sito e anche sul ruolo di Leardini, visto che proprio a quest’ultimo sono andati i terreni di edilizia privata ». Già, Leardini: il suo coinvolgimento nell’«affaire» Passalacqua deriva dal fatto che nell’ATI (associazione temporanea di imprese) che si è aggiudicata il bando, figura anche l’«Aiteco Costruzioni» dell’imprenditore legnaghese. Tutto ruotava attorno a un bando che fissava precise scadenze: se non rispettate, sarebbe stato perso il contributo statale di 10 milioni, da spartire tra ATI e Comune. Alla fine, nell’agosto 2013, il protocollo d’intesa con la Regione venne firmato. E qui torna in ballo Leardini, che avrebbe poi dichiarato agli investigatori di aver nel frattempo pagato alla Lodi fatture per 46.000 euro. Soltanto un caso? Starà alla magistratura scaligera, adesso, appurarlo.

Via Carducci riapre il 28 Agosto

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 26/08/2014
Giovedì 28 settembre (Agosto? ndr) riaprirà al traffico via Carducci. Grazie all’impegno di Agsm e delle ditte appaltatrici, la strada verrà riaperta con dieci giorni di anticipo rispetto al crono programma, che prevedeva la fine dei lavori il 7 settembre. Via Carducci era stata chiusa al traffico lunedì 16 giugno, per consentire ad Agsm di eseguire i lavori di rifacimento di tutti i sottoservizi.

Caso Veronetta: ci prova anche il Questore


Fonte: L'Arena.it del 26/08/2014
 Il questore in sopralluogo nel quartiere di Veronetta

«Da settembre controlli a tappeto, come in passato Ma sono i veronesi ad affittare le case alle persone che poi non vorrebbero popolassero la zona»

Veronetta va a ondate. Come il mare. Alle volte è un quartiere tranquillo. Per mesi non se ne sente parlare. Poi all'improvviso arriva la tempesta perfetta. Diventa quartiere a rischio, si popola di personaggi loschi, ubriachi e molesti, piuttosto che disperati, lì a bivaccare nei giardinetti del quartiere. E fioccano segnalazioni in questura piuttosto che in Comune. Alla Giarina il problema, dopo le segnalazioni è stato risolto con un presidio fisso della polizia locale. Ma si lamentano anche i residenti delle zone più dentro, come via XX Settembre o San Nazaro, o piazza Isolo.
Ogni tanto ci sono arresti per spaccio, il mese scorso l'inseguimento con tanto di colpo di pistola esploso in aria per fermare il pusher che era stato poi raggiunto dai poliziotti e ammanettato. Così ieri, il questore ha deciso di effettuare un sopralluogo nel quartiere, assieme al dirigente delle Volanti, Giorgio Azzaretto e a quello della Mobile, Roberto Della Rocca.
Ha percorso le vie del quartiere, s'è soffermato nei pressi di alcuni bar. L'unico ad essere in divisa era il dirigente delle Volanti, ma tanto bastava a far «dissolvere» i clienti in un batter d'occhio.
E arrivato in piazza Santa Toscana ha incontrato anche i residenti, i rappresentanti di circoscrizione come Gloriana Ferrarese, il presidente della Fevoss, che appena hanno notato il gruppo istituzionale si sono fatti avanti.
I residenti hanno lamentato schiamazzi, risse, ubriachi.
Il questore ha ascoltato e ribadito più volte che la Polizia deve perseguire reati. Non può denunciare o allontanare le persone soltanto perchè sostano davanti a un bar.
«Il numero di reati a Veronetta è pari se non inferiore a quella di qualsiasi altro quartiere», ha detto il questore, «anzi qui i furti sono meno (anche se c'è chi, fuori da una bella villa disabitata ha posto il cartello con scritto che da rubare non c'è niente dentro, trattandosi di casa vuota). Semmai ci sono più risse, ma episodi di qualche minuto e mai niente di serio. È vero in giro ci sono spesso ubriachi, li abbiamo visti anche prima durante il sopralluogo nel quartiere. Ma se non delinquono che possiamo fare? Molti di loro come lavoro hanno l'attività di spaccio, ma quelli li arrestiamo, come succede ogni giorno, o quasi. Il problema vero di Veronetta sono i veronesi che per anni hanno continuato e continuano ad affittare immobili ad extracomunitari, salvo poi lamentarsi che il quartiere ne è popolato».
Nell'ultimo mese c'è stata una «recrudescenza di segnalazioni», ha detto il questore, evidenziando che probabilmente i cittadini hanno notato meno presenza di divise perchè agosto è un mese storicamente destinato alle vacanze anche dei poliziotti. Inoltre molti sono stati impegnati nei trasferimenti degli immigrati, non dimentichiamoci la situazione degli sbarchi che ha richiesto di spostare molto personale al sud.
«Dal primo settembre il quartiere sarà battuto palmo a palmo, come già era stato fatto a giugno, con una serie di interventi mirati ogni giorno. Ho anche un progetto preciso che per ora non posso illustrare perchè ne devo parlare anche con le rappresentanze sindacali, ma potrebbe essere una buona soluzione»., ha concluso il questore.
Alessandra Vaccari

Fonte: TgVerona.it, 26/08/2014

 

domenica 24 agosto 2014

Spaccio, sporcizia e violenza Veronetta torna nel degrado

Fonte: L'Arena.it del 24/08/2014
Veronetta risprofonda nel degrado. Il quartiere torna ad essere al centro di problematiche legate a ordine pubblico e sicurezza. E i residenti delle vie più toccate dal fenomeno tornano sul piede di guerra denunciando una situazione insostenbile.
Parlare genericamente del quartiere di Veronetta è infatti fuorviante. Problemi e degrado si concentrano infatti per lo più solo in alcuni punti specifici che ruotano attorno al triangolo di strade e viuzze che spazia da Porta Vescovo a via XX Settembre e via San Nazaro, nella loro parte più «alta» vicino a piazzetta Santa Toscana, e vicoli limitrofi.
Qui, la quotidianità dipinta da chi la vive direttamente ogni giorno, è ritmata da risse e vicoli imbrattati di urina, spaccio, consumo di alcol in strada fino a tarda notte, scorribande, consumo e spaccio di droga, sporcizia.
Negli ultimi due anni, denunciano, la situazione è progressivamente peggiorata. «Le pattuglie di polizia e carabinieri che presidiavano le strade anche a piedi, dissuadendo con la sola presenza una situazione di illegalità diffusa, non ci sono più. E siamo sostanzialmente tornati al punto di partenza. I blitz, pur numerosi negli ultimi mesi, non bastano», sostiene Gloriana Ferrarese, consigliera della prima circoscrizione in quota al Pd e portavoce di un gruppo di cittadini che ha da poco intrapreso un'ennesima raccolta firme che ha come obiettivo quello di chiedere a gran voce la tutela del quartiere. «Purtroppo, oggi vediamo il nostro quartiere peggiorare di giorno in giorno».
Poche sere fa l'ennesimo episodio: una rissa tra bande di giovani che stavano bevendo alcolici sui marciapiede di via San Nazaro. I rumori svegliano alcuni residenti che, affacciandosi, intimano al gruppo di smettere e avvisano che stanno chiamando la polizia. L'aggressività si riversa contro le persone alla finestra con insulti e minacce. Le pattuglie arrivano in fretta. Ma il gruppo fa comunque in tempo a disperdersi e dileguarsi. Il mattino seguente, le tracce di sangue sono ancora a terra tra il marciapiede e l'asfalto, a testimoniare la nottata movimentata. «Siamo arrivati al punto di essere contenti quando diluvia perché almeno non vediamo le solite, tristi scene di chi bivacca e imbratta i vicoli, si picchia o si droga in mezzo alla strada», si sfogano i residenti.
«Non è tanto la paura di subire aggressioni o di sicurezza: fatti gravi non ne sono mai successi, non nei nostri confronti. Anche le risse infatti sono sempre interne a questi gruppi, si accapigliano tra loro. Ma rimane la gravità di vedere deturpato questo quartiere storico».
Sulla questione, torna anche Daniele Polato, consigliere comunale ex Pdl e ora in quota al nuovo gruppo Battiti. «Ho effettuato un'uscita sul posto l'altra sera, a seguito di molte segnalazioni ricevute da parte degli abitanti. E ho potuto verificare di persona una situazione davvero insostenbile e problematica con spaccio e frequentazioni problematiche», racconta il consigliere. «Uno dei punti critici è quello del vicoletto che da piazzetta Santa Toscana conduce verso porta Vescovo, proprio di fronte alla sede della Fevoss», puntualizza Polato che un paio di mesi fa in consiglio ha fatto un'interrogazione proprio su ordine pubblico e degrado a Veronetta. «Non ho ricevuto ancora nessuna risposta ma so che il presidente del consiglio Zanotto ha inoltrato in merito una nota scritta al sindaco Tosi. Intanto, con i primi di settembre, organizzeremo un'iniziativa sul tema coinvolgendo i cittadini».
Ilaria Noro

sabato 9 agosto 2014

Ancora degrado alla Giarina

Fonte: L'Arena.it del 08/08/2014

Qualcuno è a torso nudo, qualcun altro s'è tolto le scarpe, altri ancora sono vestiti, ma coricati a terra. Eppure dalle panchine, in alcuni casi è stato tolto il cosidetto bracciolo antibivacco.
Non è un bello scenario quello che si offre ai tanti turisti che arrivano al Teatro romano per assistere agli spettacoli in cartellone. Gli autobus li fanno scendere e risalire giusto qui, davanti ai giardini della Giarina, già altre volte al centro di polemiche perchè affollati di senza tetto, spesso ubriachi.
Qualche mese fa qui era arrestato un uomo che andava in giro con una pistola (all'arrivo delle Volanti scoperto essere giocattolo), nella cinta dei pantaloni. A dare l'allarme erano state alcune mamme, le poche, che ancora avevano il coraggio di frequentare quei giardini, spaventate che l'uomo potesse sparare a qualcuno.
Giardini terra di nessuno, o meglio, terra di chi se n'è appropriato espropriandoli ai residenti che lì non ci vanno più perchè temono di essere aggrediti, derubati, o semplicemente presi a male parole senza motivo. «Ho una bambina di qualche anno», dice un papà, «ai giardini non la posso portare. Quelle persone fanno gestacci, spesso sono ubriachi e ho paura che la piccola si possa spaventare, di certo non è un luogo dove portare i bambini a giocare, a terra restano bottiglie vuote, in molti casi cocci, quindi se la piccola inciampasse si potrebbe ferire. Ho scritto al sindaco, gli ho allegato anche foto, so che l'amministrazione ipotizza di togliere le panchine anche da qui».
Ma così facendo resterebbero «in piedi» anche i pochi frequentatori dei giardini.
«Il degrado è peggiorato da quando sono state tolte le panchine da piazza Indipendenza», dice un altro signore appena stato ad acquistare il giornale, «io qui ci vengo soltanto al mattino, poi impossibile. C'è brutta gente in giro e ti prendono a parolacce senza un motivo, quindi evito di scendere di casa, piuttosto vado in piazza Isolo, nell'unica parte all'ombra a leggermi il giornale».
C'è qualche ragazza che porta a passeggio il cane. Ma tutte sono d'accordo nel dire che al mattino vanno ai giardini, qualche volta nel primo pomeriggio, ma poi basta, alla sera il cane preferiscono portarlo dall'altra parte, nei pressi della chiesa di San Tomaso».
Eppure i dormitori ci sono. Per entrarci bisogna rispettare regole, entrare negli orari prefissati, non essere ubriachi e farsi la doccia. Tante persone preferiscono restare all'aperto, con tutti i disagi che comporta una vita così. Per un periodo era stato messso un posto fisso della polizia locale. Gli agenti sanzionavano chi beveva sulle panchine e allontanavano, non che potessero fare molto altro.
La situazione, ieri alle 14.40 non era molto diversa dalla notte precedente. O meglio dalle notti precedenti. In un paio di panchine, anziane con le badanti, in quelle in fianco gente che dorme. Da Villa Francescatti arrivano ragazzi di colore sono africani e pakistani. Sono tra quelli arrivati con gli sbarchi, si formano piccoli gruppi da una parte all'altra e c'è il rischio che la situazione tra romeni e neri scoppi. Ci sono africani e pakistani, saranno una decina questi in piazza. Perchè anche loro in questa piazza trovano casa. Qui nella terra di nessuno.
Alessandra Vaccari

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 08/08/2014
“Nelle ultime settimana la presenza di persone senza fissa dimora ai giardini della Giarina è aumentata – spiega il Sindaco Flavio Tosi - tanto da rendere necessario un controllo costante da parte degli agenti. Per questo ho chiesto al comandante della Polizia municipale Luigi Altamura di attivare un presidio fisso, al fine di tutelare residenti e frequentatori dell’area fino a quando la situazione non migliorerà”.
A partire da domani la Polizia municipale dislocherà in zona degli agenti di quartiere dalle ore 9 alle 21, assicurando nel resto del giorno dei turni di vigilanza dinamica.

giovedì 7 agosto 2014

Restauro Bastione delle Maddalene: oggi l'appalto dei lavori

Fonte: Sito web Comune di Verona
Procedura aperta per l'appalto dei lavori relativi al “Progetto di restauro per la realizzazione di un Centro di Documentazione presso il Bastione delle Maddalene – Cinta Magistrale di Verona, nell’ambito del programma operativo regionale POR CRO, PARTE FESR 2007-2013 (AZIONE 3.2.2)” - Progetto FESR_R_89 Cod. Prog. 29442 - CUP I38I13000100002 - CIG 5824364139
Importo complessivo dell’appalto: Euro 1.230.746,03 oltre IVA.

L’espletamento della procedura si svolgerà in seduta pubblica alle ore 9:00 del 7 agosto 2014. 

Il termine per l'esecuzione dei lavori è stabilito in 303 giorni naturali consecutivi decorrenti dalla data di consegna dei lavori.
L'opera è finanziata con il contributo della Regione Veneto.
L'esito della procedura di aggiudicazione verrà pubblicato sul sito del Comune di Verona.

Dati Presunti
Inizio lavori: 01/09/2014
Fine lavori: 30/06/2015
Durata lavori: 10 mesi 

Queste le opere previste:
Manutenzione alle facciate perimetrali esterne 
Manutenzione di elementi complementari alle facciate perimetrali esterne
Manutenzione delle parti interne dell'edificio
Manutenzione alle parti esterne dell'edificio
Manutenzione all'impianto termo idraulico
Manutenzione all'impianto elettrico 

Per tutti i documenti di dettaglio seguire il link al sito del Comune di Verona. 

Testo tratto dalla "Relazione generale tecnica e specialistica" del Comune di Verona
La realizzazione di un Centro di Documentazione specializzato rappresenta una tappa molto significativa nel processo di valorizzazione della Cinta Magistrale di Verona; esso nasce come primo spazio strutturato per diffondere la conoscenza dell'immenso patrimonio storico-monumentale costituito dall'architettura militare veronese, grazie al quale l'UNESCO ha inserito Verona nella WHL.
E' quindi assai opportuna la scelta dell'A.C. diindividuare una struttura specifica ove raccogliere documenti, pubblicazioni, manoscritti, cartografiee modelli che raccontino come l'architettura militare abbia influito sullo sviluppo della forma urbisdi Verona. L'ambito ideale, individuato per tale struttura, è il Bastione delle Maddalene che, seppure il più piccolo fra i bastioni della Cinta Magistrale, risulta idoneo, per posizione e disponibilità di spazi, a tale funzione. A fronte di questo obiettivo, fissato dall'A.C., la finalità del presente progetto esecutivo, è illustrare il complesso di opere necessarie al recupero del Bastione delle Maddalene e al suo adeguamento a Centro di Documentazione della "Cinta Magistrale di Verona".
E' peraltro utile sottolineare e ribadire che il Centro di Documentazione non è un museo, ma il luogo ideale da cui partire, all'interno di una tra le più suggestive strutture fortificate veneto-absburgiche,  alla scoperta della storia delle fortificazioni veronesi, attraverso un originale itinerario storico-didattico. Come verrà illustrato più avanti, l'uso di moderne tecnologie divulgative consentirà di proporre un programmainformativo esaustivo, mantenendo lo spazio il più possibile libero da divisori, pannellature ed elementi che ne alterino la percezione. Di fronte alla ricchezza materiale e alle peculiaritàspaziali del monumento, il solo restauro della struttura basterebbe ad attivare, nella maggior parte dei visitatori, l’interesse per l’architettura delle fortificazioni. Il monumento è esso stesso“contenuto”, completa e impreziosisce il percorso didattico offrendo all'osservatore la concretezza del dato materiale e l'autenticità della testimonianza storica.[...]
Cronoprogramma dell'intervento previsto:

mercoledì 6 agosto 2014

Via Carducci: riaperta al traffico o pedonale?

Fonte: TgVerona.it del 05/08/2014
Salvo rarissime eccezioni, residenti e commercianti chiedono compatti la riapertura di via Carducci, chiusa dall'inizio dell'estate per lavori. Pedonalizzare e dunque chiudere al traffico pare al momento un'ipotesi lontana dalla realtà per uno dei passaggi chiave di Verona: molto più credibile invece regolarizzare il traffico anche se come detto non mancano le voci fuori dal coro. La riapertura di via Carducci è prevista per settembre.

lunedì 4 agosto 2014

Di Dio tuona contro Leso: «Emporio a Veronetta una scelta senza senso»

Fonte: L'Arena.it del 01/08/2014
«Aprire un centro di distribuzione alimentare per persone indigenti gestito dalla Caritas in una zona della città, Veronetta, che ha già seri problemi e un precario equilibrio, non mi sembra una grande idea».
A sostenerlo è il consigliere comunale della Lista Tosi, Vittorio Di Dio ponendosi, come accade spesso ultimamente, in contrasto con l'assessore ai Servizi sociali e alla Famiglia Anna Leso.
Dalla sua pagina Facebook, infatti, il consigliere sottolinea infatti che la proposta di istituire in quella zona l'Emporio della solidarietà, gestito dalla Caritas, è «dell'assessore Leso, sempre lei. E sta già creando forti mal di pancia nella maggioranza e serie preoccupazioni tra i residenti». Di Dio prosegue il suo sfogo spiegando: «Pare, infatti, che i cittadini di Veronetta siano nettamente contrari all'insediamento del centro, lo vorrebbero in un altra zona del quartiere, e pure i loro rappresentanti nel parlamentino della circoscrizione hanno votato contro la proposta dell'assessore Leso».
Di Dio definisce l'esponente di giunta «ambigua» e poi precisa il suo pensiero: «Sia ben chiaro, tutti siamo favorevoli ad aiutare chi ha più bisogno, ci mancherebbe altro, ma utilizzare zone non idonee della città o palazzi che potrebbero fruttare qualcosa alla comunità, non fa né il bene dei residenti né quello dei bisognosi». E conclude: «Basta con queste proposte falsamente buoniste che non tengono conto della realtà e delle necessità e volontà dei cittadini».