venerdì 28 marzo 2014

Ponte Navi, residenti contro le telecamere

Fonte: L'Arena.it del 27/03/2014
 Chiedono una deroga per poter tirare dritto verso via San Paolo. Ma i vigili danno parere contrario.
I residenti di via Scrimiari e di via San Paolo, a Veronetta, chiedono a gran voce l'autorizzazione di poter tirar dritto al semaforo di ponte Navi, in barba alle telecamere. Un espediente «per evitare di fare ogni giorno, più volte al giorno, il giro dell'oca per poter andare a casa», sostengono.
Per chi abita nel primo tratto di via San Paolo e della sua traversa via Scrimiari, infatti, il percorso non è diretto. Arrivati al semaforo del ponte, sono costretti a girare a destra, percorrere tutto lungadige Pasetto, svoltare a sinistra e ripercorrerne la lunghezza in senso opposto - lungadige Porta Vittoria - per tornare allo stesso incrocio e poter, finalmente, imboccare la via di casa.
Si fa così da anni. Ma molti automobilisti se ne infischiavano delle regole e, senza rispettare la segnaletica orizzontale e verticale, proseguivano dritti su via San Paolo, intasando spesso la parte di carreggiata riservata agli autobus. Da quando però sono ci sono gli occhi elettronici, sgarrare impuniti non è più possibile.
La prima circoscrizione, da dove proviene la proposta che è stata portata avanti dal presidente della commissione viabilità Ugo Cartolari, ha votato parere favorevole al provvedimento. La polizia municipale, a firma dello stesso comandante Luigi Altamura, invece no. I vigili hanno infatti dato parere contrario in quanto, è la motivazione addotta, un'apertura seppur parziale andrebbe a congestionare la corsia preferenziale degli autobus.
Ora la questione passa nelle mani dell'assessore al Traffico Enrico Corsi, chiamato a disciplinare la diatriba e a prendere una decisione definitiva. «Ho dato mandato ai miei uffici di prendere quante più informazioni possibile. Si tratterebbe di un centinaio di residenti e dunque di aventi diritto - in deroga - a tirar dritto in quel punto ove per tutti i mezzi privati è vietato», spiega Corsi. «Mi prendo qualche altro giorno per valutare. Capisco le esigenze dei residenti, ma siamo di fronte ad un parere negativo motivato da parte della municipale e mi serve tempo per capire quali potrebbero essere le conseguenze sulla viabilità». «È una questione di buon senso: i residenti sono pochi, chi utilizza l'auto quotidianamente e dunque utilizzerebbe la corsia ancora meno», dice Cartolari.I.N.

lunedì 17 marzo 2014

Passalacqua: via ai lavori del nuovo parcheggio

Fonte: L'Arena.it del 14/03/2014
Sarà pronto fra un anno e mezzo, avrà 170 posti auto

Iniziano questa mattina i lavori nell'area dell'ex parcheggio Passalacqua, a Veronetta. Dopo la chiusura, il primo marzo scorso, dei posti auto gestiti da Amt, è fissata per oggi la consegna ufficiale dell'area dal Comune all'Ati, Associazione temporanea d'impresa – capofila la ditta Sarmar -, impegnata nel progetto di riqualificazione degli spazi delle ex caserme Santa Marta e Passalacqua.
Ora gli operai potranno mettersi finalmente al lavoro ed estendere il cantiere anche in quest'ultima parte, tra il polo Zanotto e via Torbido. E nel giro di circa un anno e mezzo, il nuovo parcheggio pubblico dovrebbe essere pronto. Da progetto, infatti, indicativamente dove c'era il parcheggio Passalacqua ne verrà costruito un altro, analogo. Non più 200 posti circa ma solo qualcuno in meno: 170. E non più solo di superficie ma anche sotto: sono previsti due piani interrati.
Oggi e domani verranno rimosse le recinzioni metalliche installate anni fa all'apertura del parcheggio, per delimitarlo dal cantiere. Lunedì, invece, inizierà l'indagine bellica che terminerà in un paio di giorni. I tecnici controlleranno l'area metro per metro con con potenti metal detector in grado di scandagliare il sottosuolo a una profondità di oltre cinque metri per individuare eventuali ordigni inesplosi.
Conclusa anche questa fase, entreranno in azione gli operai per fresare l'asfalto e spianare così la strada, letteralmente, agli archeologi della Soprintendenza chiamati a indagare la zona, così come hanno fatto e stanno facendo nell'intera area interessata dalla riqualificazione.
Il lavoro degli archeologi, spiegano dalla Sarmar, durerà complessivamente circa quattro mesi. Finiti i quali, e se non ci saranno dilazioni nei tempi a causa di ritrovamenti importanti che necessitano di ulteriori studi in loco, inizierà la costruizione vera e propria del nuovo parcheggio. «Un'opera che sarà completata e aperta al pubblico in 10 mesi circa, dal giorno del via ai lavori», spiegano da Sarmar.
Nel frattempo, per supplire alla mancanza di posti auto nella zona universitaria di Veronetta – e in attesa che almeno la parte superficiale del parcheggio Centro all'ex Gasometro (150 posti auto) venga aperta – alcuni posti auto sono sempre liberi in via Bassetti, nei pressi di Porta Vescovo: qui c'è infatti un parcheggio gestito da Amt e con tariffe agevolate (5 euro al giorno), che rimane spesso semivuoto.I.N.

lunedì 10 marzo 2014

Fare la spesa a Veronetta

Riceviamo da un lettore un segnale positivo per lo sviluppo del quartiere, in particolare c'è interesse nel valutare la possibilità di aprire una nuova attività commerciale a Veronetta.
Chiediamo pertanto a tutti i lettori di farci sapere le loro opinioni sul tema ed in particolare su queste domande:

1) secondo voi quali sono i servizi mancanti o carenti a Veronetta?
2) secondo voi sarebbe utile un supermercato di fascia media (non un "discount")?
3) quali servizi vi aspettereste da un supermercato di quartiere?

Chi vuole rispondere, può farlo scrivendo un commento qui sotto, come al solito scegliendo se firmandosi o in forma anonima.
Il Team di Veronettablog

giovedì 6 marzo 2014

Stop della Soprintendenza all'Emporio della solidarietà

Fonte: L'Arena.it del 06/03/2014

Rinvenute tombe sotto la chiesa di Santa Maria Rocca Maggiore La Gaudini: «Chiediamo altri studi e così i tempi si allungano»

Spuntano tombe antiche sotto la chiesa di Santa Maria Rocca Maggiore, a Veronetta, nell'omonima via, e dopo la richiesta di approfondimenti presentata dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici sfuma di fatto il progetto di ricavarvi all'interno l'Emporio della solidarietà. Vale a dire, il supermercato — già attivo in varie città a cominciare da Roma — dove poveri e persone in difficoltà, con una tessera a punti, possono reperire viveri gratis.
Il progetto di riconversione della chiesa, lo ricordiamo, era stato elaborato dall'architetto Giorgio Forti e il restauro dell'edificio di culto (che rientra nella giurisdizione della parrocchia di San Tomaso) verrebbe finanziato, con un contributo di circa mezzo milione, dalla Fondazione Cariverona. La gestione dell'Emporio invece spetterebbe al coordinamento Talenti. Formato da Caritas, Acli, Ronda della Carità, Centro servizi volontariato, Banco Alimentare, San Vincenzo e altre associazioni ed enti pubblici e del privato sociale impegnati nel contrastare il disagio.
La Soprintendente Gianna Gaudini spiega la ragione della richiesta di approfondimenti una volta compiuti gli scavi. «Abbiamo rinvenuto reperti importanti in varie parte del sito», dice. «In particolare una tomba medievale nella zona dell'abside della chiesa e altre tombe del Settecento, con lapidi e altre iscrizioni, sotto la navata. Sono manufatti per noi di grande interesse. Abbiamo quindi inviato una lettera ai titolari del progetto chiedendo un ulteriore studio, perché è chiaro che si dovrebbe conciliare la presenza di questi reperti con le funzioni che si vorrebbero introdurre in quel luogo». Ma che cosa comporterà tutto questo? La Gaudini chiarisce: «L'Emporio sarebbe stato dentro la chiesa, mentre il magazzino-deposito sarebbe stato ricavato in cortiletto interno, adiacente. Noi apprezziamo le finalità di queste associazioni e il progetto dell'Emporio solidale, ma è chiaro che questi ritrovamenti sotto la chiesa rendono necessari degli approfondimenti e per questo inevitabilmente i tempi si allungheranno».
Il nostro giornale aveva dedicato vari articoli al progetto dell'Emporio della solidarietà, l'ultimo dei quali il 4 ottobre scorso, quindi cinque mesi fa. I lavori erano partiti in quei giorni ed è chiaro che cinque mesi già passati e la prospettiva, evidenziata dalla Soprintendente Gaudini, di tempi che si allungano, pongono di fatto uno stop. Che cosa farà, dunque, il Tavolo di coordinamento Talenti? Da noi contattato, un responsabile si limita a dire che il Tavolo Talenti, alla luce della richiesta di approfondimenti, sta valutando la situazione e il da farsi. Ciò lascia supporre che si stiano prendendo in considerazione altre ipotesi, in altri luoghi.
Enrico Giardini

martedì 4 marzo 2014

Il carnevale fa rivivere anche Porta Vescovo

Fonte: L'Arena,it del 04/03/2014

Grande folla a Santo Stefano per il tradizionale «Luni Pignatar»  L'emozione del nuovo Dio dell'Oro, Andrea Hinek: «È il mio sogno»

Doppia festa ieri per la sponda sinistra dell'Adige con le maschere di Veronetta che hanno celebrato il carnevale prima a Porta Vescovo, guidate dal Simeon dell'Isolo, per poi riunirsi tutte davanti alla chiesa di Santo Stefano per il Luni Pignatar. Il via alle 14, con Porta Vescovo eccezionalmente aperta proprio per consentire a maschere e cittadini di festeggiare il lunedì grasso. «Un modo per far vivere questa porta», spiegano Giuliano Frazza, presidente del comitato del Simeon e Roberto Villa, presentatore della festa, che ha impersonato la maschera di Simeon lo scorso anno. «Il principe delle zattere», come lo chiama il Papà del Gnoco in carica, Gianni Benini, che è intervenuto ieri con tutta la sua corte di Macaroni.
La maschera dell'Isolo, impersonata quest'anno da Sergio Scapin, è infatti ispirata alle figure realmente esistite dei «radaroi», i conduttori delle zattere che navigavano lungo l'Adige, come ricordano testimonianze storiche che risalgono al Tredicesimo secolo. Probabilmente poi Simeon era diventato il titolo con cui riferirsi al capo della corporazione degli zattieri. «Veronetta era uno dei luoghi simbolo della città», prosegue il Re del Bacanal, «oggi è un po' da risollevare». E forse feste come quella di ieri possono aiutare, coinvolgendo la popolazione, anche grazie alla presenza della banda e delle majorettes. «Porta Vescovo va restituita alla città», sostiene anche Luciano Zampieri, consigliere della prima circoscrizione, «e bisogna ringraziare voi volontari, che fate riscoprire le tradizioni della nostra città».
Anche ieri erano tante le maschere della provincia. «Per me è la prima volta qui», ammette Loretta Zaninelli, presidente del carnevale della provincia, «dentro questa bellissima porta, così importante per il carnevale. E voglio ringraziare tutti voi che portate avanti le tradizioni dei vostri rioni». Siccome il Simeon è dell'Isolo, la maschera, accompagnata da tutte le altre in corteo, non ha rinunciato a sfilare fino a piazza Isolo, proseguendo poi verso Santo Stefano, unendosi alle celebrazioni del Luni Pignatar. Festa antichissima, come ha ricordato il quarto Duca della Pignatta, Gianfranco Ballini, accogliendo il Papà del Gnoco a metà di Ponte Pietra, secondo tradizione.
«È un rito che risale agli anni Quaranta», racconta il Duca, carica ereditaria, non elettiva e infatti accanto a Ballini c'erano anche il figlio Andrea e il nipote Matteo, destinati a ricoprire la carica in futuro. «Il Duca dà il benvenuto al Papà del Gnoco sul ponte, a simboleggiare il matrimonio tra le due sponde del fiume, quella del centro città e quella di Veronetta». Ad accompagnare il Duca, la seconda maschera più antica di Verona, c'era anche il Dio dell'Oro, maschera elettiva, impersonata quest'anno per la prima volta da Andrea Hinek. «È sempre stato il mio sogno», ammette Hinek, «vedevo l'Ammiraglio, ovvero Giorgio Bissoli, che ha indossato i panni del Dio dell'Oro per tante volte e volevo essere anch'io come lui; finalmente ci sono riuscito. Con orgoglio porto avanti la tradizione del Ducato di Santo Stefano». Che risale al 1884, quando il primo Duca, Ciro Zuliani, inventò la maschera. Leggenda vuole infatti che avesse trovato una pignatta colma di monete d'oro e avesse voluto condividere in parte questa fortuna con gli stevanati, organizzando il Luni Pignatar.
Elisa Innocenti

lunedì 3 marzo 2014

Università: il futuro della Caserma Santa Marta

Fonte: L'Arena.it - Intervista al Rettore Nicola Sartor, 02/03/2014
[...]
Come procedono i rapporti fra Università e Comune?
Stiamo completando la riqualificazione dell'ex caserma Santa Marta, dove entro l'anno contiamo di trasferire Economia e Commercio. Ciò aumenterà di molto la qualità della vita a Veronetta. Sarà un motore di sviluppo.
Altri progetti?
Il silos di ponente dell'ex Santa Marta è già utilizzato da noi, entro l'anno come detto occuperemo il corpo centrale. Stiamo ora valutando di riconvertire anche il silos di levante ricavandoci spazi per attività commerciali a supporto degli studenti, come una libreria, un ristorante, una tavola calda. Attorno non c'è nulla e presto in quella zona graviteranno duemila persone. Spero che l'imprenditoria privata capisca che lì può trovare occasioni di investire e ottenere remunerazione. L'Università non può compiere interventi del genere.
Quale iter intende seguire?
Incontrerò presto il vicesindaco e assessore all'urbanistica Casali e la Sovrintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici per sviluppare l'idea. [...]

sabato 1 marzo 2014

Nuova vita per la galleria Embassy

Fonte: L'Arena.it del 01/03/2014 
Trattoria e libri, rivive la galleria Embassy

Per cancellare il degrado i commercianti investono in nuove attività. All'interno del sottopassaggio di via XX Settembre arriva anche una profumeria

Solo qualche mese fa, sembrava che l'unica soluzione per strappare la galleria Embassy di Veronetta al degrado e all'insicurezza fosse isolarla e trincerarla dietro ad un'alta cancellata. Ora, invece, sta tornando a rivivere senza lucchetti, senza divise giorno e notte a presidiare l'area, senza interventi drastici. Semplicemente, investendo sulla zona, aprendo nuove attività in grado di ripopolare quella lingua di cemento che congiunge via XX Settembre a via Cantarane. E che da prima ancora che il cinema Ciak, sotto la galleria, chiudesse i battenti è rimasta per anni crocevia di spaccio e in mano ad incuria, degrado e sporcizia.
Cuore della nuova galleria, sarà la pizzeria-trattoria-tavola calda, che effettuerà anche servizio bar, Santa Marta. Il locale, che aprirà i battenti fra un paio di settimane - tre al massimo - prende il posto delle cabine hard: una sorta di sexy-shop in cui, in più, era possibile pagare a tempo una cabina in cui guardare spezzoni di film pornografici. Archiviata questa parentesi, che certo per famiglie e bimbi non incentivava alla frequentazione, negli spazi rimasti vuoti, che dalla galleria arrivano fino a via Cantarane, approdano ora i cibi caldi del Santa Marta dove piatto forte sarà il pesce mentre ci saranno menù a costi agevolati per il pranzo di operai, otto euro, e studenti, cinque euro.
E il locale, aperto dal lunedì alla domenica ad eccezione del lunedì sera, potrebbe godere di un plateatico esterno, proprio sulla galleria.
E non è tutto. Al posto del piccolo bar all'ombra dei palazzoni che si affacciano sulla galleria, a breve aprirà i battenti una cartolibreria. Negli spazi chiusi già fervono i lavori e l'inaugurazione dovrebbe avvenire entro qualche settimana. Idem anche per l'altro spazio commerciale, a cavallo tra la galleria e via XX Settembre, dove a breve aprirà un punto vendita di una catena di negozi che propongono profumeria e detersivi.
Tutto lascia ben sperare, insomma, che quei metri quadrati di città vengano battuti da studenti, coppie, signore e signori in coda per le spese di casa anzichè da perditempo, spacciatori e drogati, come spesso è accaduto in passato. E che è valso alla zona la nomea di bronx della città.
«Questa è la migliore delle soluzioni che potessero concretizzarsi. Abbiamo più volte valutato la possibilità di transennare l'area durante le ore notturne permettendo il passaggio ai soli residenti ma non si è mai riusciti a trovare un accordo e una soluzione condivisi», spiega la presidente della prima circoscrizione Daniela Drudi.
«La vera riqualificazione di Veronetta parte proprio dal rifiorire di queste attività commerciali che portano gente, fanno vivere il quartiere in tutti i suoi spazi», aggiunge Elena Brunelli, consigliera di maggioranza in prima circoscrizione e presidente della commissione sicurezza del parlamentino del centro.
E le buone notizie per Veronetta non si fermano solo sotto la galleria ma contagiano anche via XX Settembre e l'area all'ombra di porta Vescovo. Da pochi giorni ha aperto i battenti accanto alla storica trattoria Morandin una gastronomia di prodotti tipici pugliesi. Ed entro un mese circa in piazzetta Santa Toscana ci sarà una nuova bottiglieria. Rimangono ancora da "destinare" gli spazi dell'ex cinema Ciak. Interessata al posto, molto ampio ma che si sviluppa per lo più sotto terra, sarebbe una grossa catena di supermercati, già presente in città con altri punti vendita. Ma la decisione non è ancora presa soprattutto per problemi di logistica.
Ilaria Noro

Chiude il parcheggio Passalacqua per la riqualificazione

Fonte: Uffio Stampa Comune di Verona, 01/03/14
Da oggi chiude il parcheggio Passalacqua, per consentire l’inizio di una nuova fase dei lavori di riqualificazione. I vigili di quartiere saranno presenti in zona nei prossimi giorni per monitorare la situazione ed evitare eventuali problemi o intralci.