venerdì 28 febbraio 2014

Parcheggio selvaggio e fracassoni per serate universitarie

Fonte: Ufficio Stampa COmune di Verona, 27/02/2014
La Polizia municipale è intervenuta ieri sera in zona Veronetta per un esteso controllo di prevenzione del disturbo alla quiete pubblica e dell’intralcio alla viabilità connessi alle serate universitarie.
Alcuni esposti e richieste di intervento da parte dei residenti hanno infatti messo in luce una situazione che inizia a complicarsi, con auto parcheggiate in modo irregolare, aree di sosta riservate ai residenti perennemente occupate, moltissimi giovani sulla strada, anche protagonisti di comportamenti incivili.
Ieri sera sono state una trentina le auto multate perché sostavano in modo irregolare, alcune delle quali su stalli riservati ai disabili, in via XX Settembre, via Timavo e via Museo. In via XX Settembre gli agenti hanno anche fermato uno scooterista 34enne che si trovava alla guida di un ciclomotore senza essere in possesso di patente. L’uomo è stato segnalato all’autorità giudiziaria per il reato di guida senza patente e lo scooter sottoposto a sequestro finalizzato alla confisca.

giovedì 27 febbraio 2014

Passalacqua: ora è ufficiale, il parco è in ritardo

Fonte: L'Arena.it del 26/02/2014
Il primo nucleo dell'area verde collegata all'ex caserma avrebbe dovuto essere pronto già nel 2012. Ma non lo sarà prima del 2015

Sarebbe dovuto già essere una verde realtà entro l'autunno di due anni fa. Invece, il parco Primavera, una porzione di 20mila metri quadrati a ridosso di Porta Vescovo e di via Torbido nella più ampia area della Passalacqua, è ancora solo un bel progetto.
Al posto di erba, alberi e panchine ci sono terra e terriccio, cumuli di materiale, vegetazione incolta che cresce in ciuffi disordinati sui terrapieni del bastione delle Maddalene, recentemente ricostruiti. E il panorama non è destinato a cambiare nemmeno nei prossimi mesi. Il mini-parco, che secondo il cronoprogramma snocciolato a più riprese durante i sopralluoghi in cantiere organizzati dall'amministrazione sembrava essere in dirittura d'arrivo dall'autunno del 2012, non sarà ultimato prima dell'anno prossimo. Sono questi i nuovi realistici tempi che Ati, Associazione temporanea d'impresa di cui capofila è Sarmar, si pone per il progetto.
La prima volta che viene annunciata l'imminente conclusione di questa piccola fetta di parco, poco meno di 20mila metri rispetto ai 180mila complessivi, è fine aprile 2012. In quell'occasione, l'amministrazione assicura che entro sei mesi il miniparco sarà a disposizione dei cittadini. E lo presenta come una sorta di risarcimento danni per i disagi che i residenti di Veronetta e in particolare della parte di quartiere che si affaccia sul cantiere nelle ex caserme Santa Marta e Passalaqua, hanno sopportato e sopporteranno a causa dei lavori. I mesi passano, il verde è ancora utopia. Ma è un altro sopralluogo a innescare di nuovo il conto alla rovescia per il taglio del nastro del giardino di Veronetta. Siamo in piena estate e la promessa, questa volta, è per la primavera dell'anno successivo. Che però passa in sordina, così come l'estate. E in agosto 2013, l'ennesimo annuncio: «Mini-parco pronto entro l'anno». Anche il 2013 è però passato e il 2014 ha già salutato il primo mese e si appresta a congedare anche il secondo, senza nessuna buona nuova per Veronetta e il suo parco Primavera. Ancora ai blocchi di partenza.
I ritardi sono dovuti, oltre probabilmente a qualche annuncio un po' troppo ottimista, principalmente a due fattori. In primis il ritrovamento durante i primi lavori di un grande deposito di affusti: un rettangolo in ciottolato in cui venivano tenuti i sostegni in legno dei cannoni d'epoca austriaca. «Questo ha determinato la sospensione dei lavori in attesa del parere della Soprintendenza», spiega l'Ati. Una volta eseguiti studi e rilievi, la Soprintendenza ha dato il permesso di ricoprire lo scavo e procedere con i lavori. Ma a bloccare nuovamente il progetto è stato... un altro progetto: il recupero dei bastioni delle Maddalene. «I due cantieri - Parco Primavera e Bastione delle Maddalene - sono localizzati in modo tale che sia necessario e opportuno il completamento del recupero del Bastione prima di terminare il Parco. Se accadesse il contrario, la successiva opera di recupero del Bastione rovinerebbe quanto di buono fatto sul Parco stesso», specifica l'Ati.
I lavori sul Bastione - finanziati con un contributo regionale di 1 milione 500mila euro - devono sostanzialmente ancora iniziare, tranne una zona già ponteggiata. E saranno al via la prossima primavera. A seguire, inizieranno i lavori per questi 20mila metri di parco. Che non sarà completato prima dell'estate del 2015. Vale a dire quando, secondo i primi programmi, si sarebbe dovuto tagliare il nastro dell'intero parco Passalacqua.

Ilaria Noro

lunedì 24 febbraio 2014

Documentario "Veronetta - nuovo volto di un quartiere"

Fonte: EwanfohVideos.com

"Veronetta rappresenta lo specchio di una società meticcia che deve far fronte a sfide quotidiane di convivenza pacifica tra persone provenienti da diverse culture ma che fa emergere la ricchezza di una società plurale."



"È impossibile pensare il territorio di Veronetta senza tutte le razze che vivono qui in questo momento. È impossibile, è un incubo."



"Veronetta rappresenta lo specchio di una società meticcia che deve far fronte a sfide quotidiane di convivenza pacifica tra persone provenienti da diverse culture ma che fa emergere la ricchezza di una società plurale."







VERONETTA – NUOVO VOLTO DI UN QUARTIERE


Questa parte del progetto si concentra su Veronetta, quartiere di Verona, luogo dove la maggior parte dei primi africani arrivati in città risiedeva. Lo scopo principe è quello di esplorare i cambiamenti in questo territorio, facendo particolare attenzione al confronto e al dialogo che si è sviluppato tra le persone, sia prima che dopo l’arrivo dei migranti. Veronetta rappresenta lo specchio di una società meticcia che deve far fronte a sfide quotidiane di convivenza pacifica tra persone provenienti da diverse culture ma che fa emergere la ricchezza di una società plurale.

Veronetta – New Face In A Neighbourhood:

This phase in the project is about a connection between a people and their neighbourhood. About Veronetta, one quarter in Verona with the highest evidence of multicultural activities and the place some of the first Africans once resided in the city. With a high concentration of people from different cultural backgrounds, how has intercultural exchanged been interpreted in this neighborhood? What does the future holds for this cultural fusion and what does it mean to the rest of the city?

 MARCO DANIELON – Artigiano, residente a Veronetta:

Marco-Io non posso più immaginare un territorio dove le persone vivono tra di loro senza relazione con l’esterno. Ma non solo con l’esterno prossimo, ma proprio un “esterno” che proviene da lontano. Questo impatto ti turba e ti fa vibrare dentro e la prima reazione è quella di rifiuto, perché viene a disturbare la tua psiche, il tuo ego.
-È impossibile pensare il territorio di Veronetta senza tutte le razze che vivono qui in questo momento. È impossibile, è un incubo.
 Marco Danielon – An artisan and resident of Veronetta:
-I can’t imagine anymore a territory where people live only among themselves without relating with the outside world. Not just outside in sense of the next door, but that which comes from a far distance. This impact that disturbs and makes you to vibrate inside that your first reaction is that of rejection, because it comes to disturb your psyche, your ego.
-It’s impossible to think of the territory of Veronetta without the different people currently living here. It’s impossible; it’s a nightmare.

MARCELLINO MARUNDO – Impiegato di banca, residente a Veronetta:

Marcelino-La semplificazione credo che sia una tendenza del cervello umano. Quando tu non hai tempo per sederti e analizzare una situazione per capirla allora tendi sempre alla generalizzazione. La generalizzazione è un’approssimazione della realtà. È vero che a Veronetta c’erano dei delinquenti, ma si potevano contare. La delinquenza c’è e la cosa importante per quelli che vogliono capire, sarebbe andare a vedere il perché le persone che sono venute qui sono costrette a delinquere. Magari sono venute qui per studiare e non ne hanno avuto la possibilità oppure per lavorare e non ce l’hanno fatta.
Marcellino Marundo – A banker and a resident of Veronetta:
-Generalization, I think is a tendency of the human brain. When you don’t have the time to seat down and analyze a situation to understand it you always tend to generalize. Generalization is an approximation of the reality. It’s true that in Veronetta there were some criminals but you could count them. What is rather important for those who really want to understand the situation is trying to see why a person who come here is forced into criminalities. Perhaps he came here to study but he did not have the possibility, he came to work and he did not have the chance.

MUSTAPHA WAGNE – Sindacalista, residente a Veronetta:

Mustapha-A me sembra che la gente non si renda conto che questo è un laboratorio per chi vuole studiare il fenomeno dell’immigrazione. In Veronetta, vedi tutte le etnie, le razze e diversi modi di fare le cose. C’è una forte concentrazione di immigrati e chi ha paura di questa nuova  realtà  dovrebbe vergognarsi.
-Le associazioni italiane, quelle di immigrati, il comune: dobbiamo lavorare assieme per il bene della nostra Veronetta.
Mustapha Wagne – A trade unionist in Veronetta:
-It appears to me that people don’t understand that this place is a workshop for those who want to understand the phenomenon of immigration. In Veronetta, you see all ethnics, all races and different ways of doing things.  There is a high concentration of immigrates and shame on him who is afraid of this new reality.
-The Italian associations in this neighbourhood, the immigrant association, the local council; we all need to work together for the good of our Veronetta.

PIERLUIGI GRIGOLETTI – Architetto, residente a Veronetta:

Pierluigi-Nel momento in cui questo posto diventa un miscuglio di persone che vengono da fuori e che cominciano a relazionarsi con altri, che iniziano a chiamare amici da fuori e che trovano casa vicino per loro …. questa è un’evoluzione normale, deve essere così. Se non ci fosse questa componente, Veronetta sarebbe diventata un deserto ormai. Nel corso degli anni Veronetta è stata abbandonata dalla gente che viveva qui. Il bisogno delle persone di venire a vivere qui, ha coperto il fatto che molte case erano già vuote. Senza questa componente, non dico una città morta, ma poco ci manca
Pierluigi Grigoletti – An architect and a local resident:
-By the time this place becomes a fusion of people who come here from the outside and start to relate with the local people, calling on friends to help them look for apartments; this is a normal evolution, it has to be this way. If not this component Veronetta would have been deserted by now. This had happened over the years because the place was abandoned by the people who were living here. The question of people coming from the outside to stay here had covered up the fact that most of the houses were without occupants. Without this component, I won’t say a dead city but it was nearly there.

venerdì 21 febbraio 2014

Cinque tombe affiorano dalla Passalacqua

Fonte: L'Arena.it del 21/02/2014

Rinvenuto uno scheletro e 4 urne. La soprintendente: «La tomba era di una donna di rango. Ora potremmo trovare anche la domus»

Riposava lì, contornata dai propri monili, da quasi duemila anni. Una tomba con uno scheletro di donna praticamente integro, sepolto insieme ai propri oggetti di corredo e accessori da bagno, è stato scoperta dal lavorio di una ruspa nel terreno del grande cantiere della Passalacqua. La pancia dell'area di Veronetta regala così nuove sorprese e restituisce ancora reperti romani.
Il ritrovamento è importante perché contribuisce a far luce su cosa ci fosse nel primo e secondo secolo in quest'area a due passi dall'Arena e dal foro di piazza Erbe. Le ipotesi sono varie e non ci sono dati o studi precedenti a guidare gli archeologici nel loro lavoro. Ma solo elementi che si inanellano l'uno con l'altro, la cui interpretazione è più chiara grazie anche a queste tombe.
Accanto all'enumazione principale, rinvenuta nella parte di scavi più vicina a Porta Vescovo, nell'area della Santa Marta, sono emerse infatti anche quattro urne cinerarie. Il ritrovamento risale a un paio di settimane fa.
Gli archeologi hanno lavorato e isolato l'area dello scavo, studiando e catalogando accuratamente tutti i reperti, che ora sono stati rimossi e portati nei laboratori della Soprintendenza. Lo scheletro è stato dunque prelevato e con esso tutti gli oggetti che lo contornavano nella sepoltura. Alcune spatole utilizzate per il trucco, un cofanetto, originariamente in pelle o in legno, di cui sono rimaste le guarnizioni in bronzo e le rifiniture in metallo, alcune monete in bronzo dell'epoca e persino oggetti vari oggetti di vetro. Si tratta insomma della sepoltura di una donna importante nella struttura sociale di quel periodo, appartenemte ad una famiglia benestante.
«Anche le quattro urne che contenevano le ceneri di altri corpi, probabilmente di personalità meno importanti, sono state deposte con estrema cura e attenzione per i dettagli», spiega la Soprintendente ai beni archeologici Brunella Bruno.
Il ritrovamento potrebbe indicare che in questa zona della città, al di fuori ma poco rispetto alla cittadina romana, ci fossero degli insediamenti residenziali. «Ma è ancora prematuro affermarlo nel dettaglio. Ciò che sta emergendo dagli scavi del cantiere ci permetterà di capire e fare un po' chiarezza», spiega la Bruno. «Verosimilmente, essendo poco distante dalla città, poteva essere un'area produttiva o residenziale, oppure una necropoli. Siamo ancora aperti a tutte le possibilità. Tuttavia dagli elementi emersi non sembra esserci un cimitero cittadino, più probabilmente si tratta di un piccolo nucleo insediativo». Oltre alle cinque tombe, infatti, lo scavo ha riconsegnato alla luce anche piccole condotte, tracce di muratura. Tutto lascia indicare una necropoli previale, ovvero alcune sepolture fatte a poca distanza da abitazioni di un certo pregio, all'epoca però più tipiche in aperta campagna e nei latifondi che a due passi dalla città. «Di certo, non sembra un grosso insediamento funerario come poteva essere quello alla Spianà o a Porta Palio», spiega la Bruno.
Lo scavo che ha restituito le cinque tombe è ora ultimato e la zona bonificata dai reperti. Il team di archeologi rimane comunque presenza costante nel cantiere. E segue passo dopo passo ogni singolo buco che viene effettuato nell'ampia area che dovrebbe ospitare campus, parco, biblioteca e case.
Nei mesi scorsi, infatti, già altri reperti romani erano venuti alla luce. Tra questi, un muro romano, nella parte di cantiere più vicina alla facoltà di Economia. «Potremmo trovare la domus cui appartiene questa piccola necropoli emersa di recente. Ma fare ipotesi è prematuro: non sappiamo se e cos'altro potrà emergere. Di certo, continueremo a vigilare», assicura la Bruno.
Ilaria Noro

giovedì 13 febbraio 2014

Finalmente stop agli autobus vuoti in via XX Settembre e Carducci

Fonte: L'Arena.it del 12/02/2014
 Via XX Settembre e via Carducci vietate ai bus a fine corsa
Troppi mezzi pubblici a Veronetta e con Atv si cercano soluzioni

I bus a fine corsa, diretti al deposito di Porta Vescovo, non passeranno più da via XX Settembre né da via Carducci. L'assessore alla Mobilità Enrico Corsi ha mantenuto la parola data la scorsa settimana al parlamentino del centro storico che, su mozione del Pd, aveva puntato il dito contro l'eccessivo passaggio di autobus da Veronetta.
A seguito di un'ordinanza , recepita da Atv che ha emanato un apposito ordine di servizio, tutti i pullman di linea fuori servizio diretti al deposito non potranno più transitare da quelle due vie, ma dovranno percorrere la circonvallazione esterna e raggiungere Porta Vescovo passando per via Torbido.
Il divieto è entrato in vigore da ieri e la polizia municipale, in questi giorni, vigilerà sul rispetto della regola. Si tratta di un provvedimento che era stato chiesto a gran voce dalla prima circoscrizione dopo numerose segnalazioni arrivate al parlamentino da chi in quella zona vive e lavora. Ogni giorno, oltre seicento autobus transitato su queste vie. E i residenti lamentano, oltre al traffico spesso congestionato, inquinamento acustico e smog alle stelle.
Il servizio di trasporto pubblico è fin troppo frequente: meno di due minuti da una corsa all'altra. «Troppo. Molti punti della città si scoprono sguarniti mentre su queste vie si ammassano troppi mezzi e chi ci vive che non può nemmeno aprire le finestre per cambiare aria alla propria casa», avevano dichiarato alcuni dei consiglieri. «Si tratta di un ottimo risultato ottenuto grazie al lavoro svolto in circoscrizione in sinergia con il Comune», commenta la presidente della prima Daniela Drudi.
«Nei prossimi giorni terremo monitorata la situazione per capire con precisione, in cosa consiste la diminuzione di traffico. E se questo provvedimento è sufficiente», annuncia la Drudi. Il timore, infatti, è che non basti. La diminuzione pare non essere superiore di molto al 5 per cento del traffico giornaliero di autobus che passa da via XX Settembre, via Carducci e anche via San Nazaro.
«Sono circa una sessantina i bus che ora devieranno il percorso. Gli altri sono mezzi in servizio e quelli ovviamente rimangono. Pensare, per questi, a un servizio alternativo non è possibile. Del resto, si tratta di una dorsale fondamentale per le fermate strategiche e più importanti del centro città», spiega Stefano Zaninelli, direttore dell'Atv.


Ilaria Noro

giovedì 6 febbraio 2014

Emergenza buche a Veronetta

Fonte: L'Arena.it del 05/02/2014

 La situazione più critica a Veronetta e a San Zeno

Utilizzato un bitume speciale dalla lunga tenuta

La profondità di ciascuna buca, sommersa da centimetri di acqua, resta un'incognita. I presidenti dei vari parlamentini della città stanno però perlustrando le singole strade per tamponare le urgenze più evidenti ed evitare incidenti.
La situazione più critica è nelle zone limitrofe alla città antica. Veronetta, San Zeno, Cittadella sono fonti di continue segnalazioni da parte dei cittadini, che lamentano lo stato di degrado di singole carreggiate e marciapiedi. In via Carducci, via Santa Chiara, via Giardino Giusti, piazza Santa Toscana, come pure in Valverde la situazione si fa sempre più critica, e comincia a pesare il fatto che da qualche anno le manutenzioni vadano a rilento. «Abbiamo interventi per un milione di euro, ma a disposizione non ci sono che i 200mila euro che il Comune ha destinato a ciascuna circoscrizione per interventi straordinari del 2014», commenta la presidente in prima, Daniela Drudi. «I tecnici eliminano i pericoli più impellenti, con un bitume speciale che abbiamo ordinato fuori provincia. Costa tre volte tanto, ma ne vale la pena visto che gli unici rappezzi in cui è stato utilizzato in via Carducci, davanti all'ex cinema, sono rimasti integri».
Il resto della via, verso Borgo Venezia, è invece un colabrodo, ma gli interventi saranno minimi perché in estate l'Agsm rifarà i sottoservizi e quindi anche il manto stradale.
«I 200mila euro derivano dalla vendita del Bon Brenzoni», conclude Drudi. «Mi auguro che ora, con i 27 milioni ricavati dall'Esselunga che si installerà davanti alla fiera, spunti qualche ulteriore fondo».[...] C.B.

lunedì 3 febbraio 2014

Il wild side di Veronetta su Fashion for Travel

Segnaliamo il blog Fashion for Travel, con la sua passeggiata nel "selvaggio" mondo di Veronetta, corredata da foto piene di colore, scattatte da Gabrio Tomelleri.





Per vedere altre foto e leggere il percorso consigliato:
http://www.fashionfortravel.com/veronetta/