giovedì 18 dicembre 2014

Emporio, si allarga lo scontro e si cerca ancora alternativa

Fonte:L'Arena.it del 18/12/2014
Emporio della solidarietà: il Comune — come emerso nella riunione di giunta di ieri — prende ancora tempo per trovare una sede alternativa all'ex Casa del Fascio, in via XX Settembre, a Veronetta, che la Rete Talenti formata da numerose associazioni di volontariato e che comprende la Caritas ha ribadito essere il sito idoneo. Dando però a Palazzo Barbieri un ultimatum: o entro dicembre si conclude l'iter burocratico — cioè il cambio di destinazione d'uso dell'immobile per ricavarvi l'Emporio — dopo le dure polemiche delle scorse settimane, o il progetto del market per dare generi alimentari gratis a persone in momentaneo stato di indigenza, segnalate dai servizi sociali, salta.

Santa Marta: quasi completata la ristrutturazione dell'ex panificio


Fonte: L'Arena.it del 17/12/2014
Sarà ultimato entro gennaio il nuovo campus dell’Università di Verona realizzato all’ex Caserma Santa Marta, dove è stato operato un intervento di recupero del complesso edilizio con una spesa di 37 milioni di euro.

«Un’opera strategica non solo per il futuro dell’Università, ma anche della città», ha detto il rettore, Nicola Sartor, presentando oggi lo stato dei lavori. «Diventerà fondamentale per il recupero e la riqualificazione del quartiere di Veronetta», ha aggiunto Sartor, riferendosi alla collocazione del campus, inserito nel quartiere a più alto tasso di immigrati della città.

Il restauro ha interessato l’antico stabilimento della Provianda di Santa Marta, costruito dagli austriaci tra il 1863 e il 1865 in un’area in cui, dal 1212, sorgevano una chiesa e l’annesso monastero. Prima dell’annessione di Verona all’Italia (nell’ottobre 1866) lo stabilimento era la base logistica e di rifornimento di pane per tutte le forze asburgiche delle province italiane dell’Impero Austroungarico.

I lavori al silos di Ponente sono stati completati nel 2009, ora sono stati ultimati gli interventi di restauro all’ex panificio.
Nell’ex Panificio sorgeranno spazi dedicati a studenti, personale docente, ricercatore e personale tecnico amministrativo. Aree destinate a funzioni diverse che si susseguono dal piano interrato al sottotetto. Al piano interrato sorgeranno, infatti, 8 laboratori didattici per 324 posti, un deposito libri di 540 mq e una zona ristoro di circa 350 mq, al piano terra una hall di accesso e 11 aule didattiche per un totale di circa 758 posti a sedere e una zona destinata alla segreteria studenti. Al primo e al secondo piano saranno ospitati gli studi dei docenti e gli uffici del personale tecnico amministrativo per circa 160 postazioni di lavoro e 8 aule didattiche di cui 3 per i dottorandi. All’ultimo piano troverà, invece, collocazione una biblioteca con sale consultazioni per 256 posti, una zona a scaffale aperto di circa 825 mq, una zona a scaffale aperto tematica con 64 posti di consultazione di circa 350 mq, uffici per il servizio bibliotecario per 16 postazioni di lavoro e ulteriori 30 postazioni di lavoro riservate al personale dei dipartimenti.

mercoledì 17 dicembre 2014

Emporio della Solidarietà in via XX Settembre: la voce degli organizzatori

Fonte: Verona-in.it del 16/12/2014
L’ex Casa del Fascio è stata scelta perché c’è la disponibilità di Fondazione Cariverona per il restauro: «non abbiamo i soldi per lavori di ristrutturazione e non possiamo pagare affitti elevati» spiegano le associazioni di Rete Talenti riunite nella sede del CSV. «Fornire beni di prima necessità a chi ne ha bisogno non attira i delinquenti ma svolge un’importante funzione preventiva contro il degrado e la criminalità». Parte soft la conferenza stampa di Rete Talenti, il gruppo di associazioni veronesi che dovrebbe gestire l’Emporio della solidarietà di Palazzo Bocca Trezza in via XX Settembre a Veronetta. Ma dura poco. Carlo Croce, vicepresidente di Caritas, dalla sede del Centro Servizio Volontariato martedì 16 dicembre risponde con fermezza a chi il negozio di generi alimentari nell’ex Casa del Fascio non lo vuole: quei cittadini che fanno parte della «minoranza chiassosa» e i politici «che si muovono per logiche di consenso», il tutto condito «da una cattiva informazione». E c’è anche l’ultimatum al Comune, perché faccia tutti i passi necessari per rendere possibile l’apertura dell’Emporio entro la fine dell’anno. I cittadini a cui allude Croce sono quelli convinti che non esiste confine tra povertà e delinquenza e quelli che non considerano comunque adatta la sede di Palazzo Bocca Trezza per ospitare un’iniziativa del genere. E i politici? Viene fuori il nome di Vittorio Di Dio (Lista Tosi) contrario alla soluzione su cui invece si trovano d’accordo il sindaco Flavio Tosi e il vescovo Giuseppe Zenti. Di Dio ha raccolto firme e proposto sedi alternative che Rete Talenti ha verificato e bocciato. Ma perché Palazzo Bocca Trezza? «Perché Cariverona, che si prenderebbe l’impegno di restaurare l’ex Casa del Fascio, mira i suoi interventi su edifici di interesse storico-artistico e non in contesti anonimi» spiega Luisa Ceni (Associazione cattolica internazionale al servizio della giovane – ACISJF), aggiungendo che una parte dello stabile andrebbe sì all’Emporio, ma solo in comodato per 9 anni, «poi tutto sarebbe restituito, con grande vantaggio per la città». Rete Talenti non ha i soldi per restaurare immobili o pagare affitti elevati e per questo tiene duro sulla location (e sullo sponsor) accusando di miopia «quei politici che ipotizzano soluzioni assurde e fantasiose». Soluzioni che Croce ha ribattinato: «si va dallo stabile di Vicolo Fiumicello 1, con un affitto di 877 euro al mese e problemi di traffico, ai 9000 metri quadrati scoperti di Strada La Rizza. L’ex canile ogni tanto torna alla ribalta ma è stato proprio il Comune a bocciare questa ipotesi tre anni fa. C’è poi il capitolo chiese: Tempio Votivo, Santa Chiara, San Pietro Incarnario, San Domenico… ma non è proprio il caso dopo l’esperienza di Santa Maria Rocca Maggiore dichiarata off limits dalla Soprintendenza. Infine la proposta del PD per dei locali all’interno di Santa Marta: «Ci siamo già passati tre anni fa, con tempi e costi per il restauro per noi improponibili». E’ stato spiegato che l’Emporio ha anche una funzione di prevenzione della criminalità: «chi è senza lavoro e ha fame può essere spinto dalla necessità a compiere azioni illegali». Infine viene data la notizia che la Regione ha chiesto a Rete Talenti di fornire una Procedura Standard Operativa per poter replicare l’iniziativa in tutte le sette Province del Veneto. Oltre a Carlo Croce e Luisa Ceni erano presenti Marco Tezza (Ronda della Carità), Francesco Zinno (Ronda della Carità), Adriana Cavaggioni (Conferenze San Vincenzo De Paoli) e Paola Cinquetti (Centro Diocesano Aiuto Vita – CDAV). g.m.
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Fonte: Veronasera.it del 16/12/2014
"Emporio della solidarietà" a Veronetta: la Caritas spinge per aprire e smonta la "disinformazione"

Riduzioni degli sprechi sugli aiuti erogati, realizzazione di un adeguato processo di accompagnamento delle famiglie e degli utenti, anziché limitarsi alla sola fase erogativa di alimenti, sostegno alle crescenti forme temporanee di fragilità economiche, come nel caso di famiglie con difficoltà di spesa nella seconda parte del mese. Con questi intenti, nel 2010, un gruppo di enti di volontariato sociale impegnati nel contrasto alle povertà e operanti nel territorio veronese, hanno dato vita alla “Rete Talenti”. Soprattutto, quindi, con lo scopo di monitorare le crescenti situazioni di disagio e individuare un modus operandi, il più possibile condiviso, nell’ambito del sostegno alimentare. Da queste riflessioni è nato il progetto "Emporio della Solidarietà", già avviato con successo da quasi 10 anni in molte città italiane, dove famiglie selezionate, attraverso appositi criteri di accesso, possano reperire gratuitamente generi di prima necessità, scegliendo i prodotti secondo le proprie necessità, con l'obiettivo ambizioso di coprire circa il 40-50 percento del loro fabbisogno alimentare, rispetto all'attuale prassi della sola borsa mensile. Un progetto portato anche a Verona e che fin da quando è stato "promosso" in Comune non ha mancato di far parlare di se', soprattutto per l'individuazione della sede in cui realizzarlo. Ora la "Rete Talenti" chiede che si decida per lo stabile di Veronetta, l'ormai nota ex "Casa del Fascio" che già in estate era stata avanzata come possibile nuova sede. UN LUNGO PERCORSO - Ma è un'idea che non trova i favori di molti membri del Comune, sia dell'opposizione che della stessa maggioranza. In realtà sono anni che se ne parla. Nel 2012 il progetto è stato presentato al Comune, alla Provincia di Verona e alla Regione Veneto, chiedendo sostegno economico e uno spazio idoneo dove realizzarlo. Da quel momento è iniziato un iter, con ipotesi di concessioni varie come l’ex canile municipale, la ex caserma Santa Marta, la ex chiesa Santa Maria Rocca Maggiore ed altre ipotesi, tutte accettate dalla Rete Talenti ma rivelatesi successivamente impraticabili. Finalmente a maggio 2014, l'assessore alle Politiche sociali, Anna Leso, aveva proposto all'associazione l'edificio annesso al palazzo Bocca Trezza, (ex Casa del Fascio), in via XX Settembre. Il primo agosto 2014 viene protocollata, dal Comune di Verona, la concessione della palazzina alla Caritas Diocesana Veronese, attuale capofila del progetto, che per tale atto ha versato l'importo di poco meno che 5mila euro e avviato tutte le procedure autorizzative per la realizzazione dell'Emporio. L'11 novembre scorso le due commissioni consiliari competenti hanno approvato il progetto per il restauro e risanamento conservativo dell'edificio di via XX Settembre per realizzare l'Emporio della solidarietà, con ben 15 voti, trasversali, favorevoli e uno solo contrario. Le commissioni hanno disposto quindi la trasmissione della proposta di delibera al Consiglio comunale, esprimendo parere favorevole sul merito. Successivamente, ad opera di quella che viene definita dalla stessa Caritas una “minoranza chiassosa” si era avviata una frenetica trattativa per spostare altrove la sede, già concessa, presentando "motivazioni contraddittorie e pretestuose, per lo più dettate da una scarsa conoscenza delle finalità e delle modalità operative del progetto". La Rete Talenti ha così diffuso una nota per "smontare" punto per punto tali motivazioni. file di barboni, ovvero esiguità delle persone aiutate: "In realtà - spiega Rete Talenti - si procederà con un accesso regolato e graduale a partire da circa 30-40 famiglie al giorno, opportunamente selezionate, per raggiungere il livello ottimale, in base alle capacità di sostegno che l'Emporio riuscirà ad esprimere (spazi utili e rifornimento scaffali)". Peggioramento della già precaria circolazione locale: "I mezzi che riforniranno l'emporio saranno idonei per accedere negli spazi antistanti l'edificio interessato, all'interno del comprensorio e non determineranno alcun impatto sul traffico locale". Problemi di sicurezza: "La presenza dei volontari addetti all'Emporio e l'affluenza di persone selezionate e ben conosciute, rafforzerà l'attuale presidio locale". Ghettizzazione del quartiere: "Il progetto Emporio - continua la nota dell'associazione caritatevole - sviluppato nella sede prescelta, esprime un potenziale di esperienze generative positive e auspica una feconda sinergia della dimensione Solidaristica con quella Culturale e Artistica attraverso la condivisione di iniziative promozionali in collaborazione con il Comitato Porta Vescovo e con le associazioni culturali Dèsegni, ZeroPerCento e Società Cooperativa3A, coadiuvando e implementando le diverse iniziative culturali già avviate all’interno dell’area verde tra cui: laboratori creativi, concerti, cinema all’aperto, mercatini artigianali. "Il polverone sollevato e le diatribe politiche collegate alla concessione della sede dell'Emporio solidale non trasmettono segnali di speranza per la nostra città - conclude l'associazione della Caritas - e mortificano il capitale umano del volontariato coinvolto, oltre che di quei cittadini (maggioranza silenziosa) che stanno aspettando da anni, di poter sostenere l'iniziativa, ma ancora di più coloro che ne hanno bisogno". PROGETTO ABBRACCIATO IN REGIONE - Per questo Rete Talenti si dice "fortemente determinata a contrastare il rischio di assistere al vanificarsi di tanto impegno organizzativo e la progressiva perdita di attenzione, da parte di varie aziende ed enti benefattori, possibili fonti di finanziamento e non ultima della stessa comunità locale". Intanto la Regione Veneto, che ha fatto proprio il progetto veronese dell'Emporio solidale sposandone totalmente gli obiettivi e le procedure operative, sollecita la nascita di Empori simili anche nelle altre province venete. Per passare dalle parole ai fatti, il vescovo Giuseppe Zenti ha recentemente sollecitato il Comune a presentare proposte alternative alla “ex Casa del Fascio” con i requisiti a suo tempo indicati dalla Rete Talenti. "Dopo un riesame dettagliato delle proposte ad oggi pervenute, alcune delle quali già precedentemente accettate e rivelatesi poi impraticabili, la Rete Talenti è giunta alla conclusione che nessuna di esse rappresenti concretamente un’alternativa valide". Così si chiede formalmente,al Comune di Verona, di "perfezionare la concessione già firmata, attraverso il cambio di destinazione d'uso dell'immobile assegnato, auspicando la conclusione dell'iter burocratico entro il corrente mese di dicembre 2014". Diversamente, l’inadempienza del Comune di Verona determinerà ulteriori rinvii, se non addirittura l’impossibilità di realizzare il progetto stesso, dopo ben due anni di estenuante attesa, rivelando una preoccupante insensibilità alle crescenti difficoltà e ai bisogni delle famiglie povere residenti in Verona. RETE TALENTI - Il coordinamento della Rete Talenti vede riuniti, sullo stesso tavolo di programmazione, Caritas Diocesana Veronese, Associazione di Carità S. Zeno onlus, ACLI Verona, Ronda della Carità, Conferenze della San Vincenzo, Gruppi di Volontariato Vincenziano, Centro Diocesano Aiuto Vita, Casa della Giovane, Comitato veronese della Croce Rossa Italiana (rappresentativi di migliaia di volontari nel nostro territorio) e Comune di Verona.

mercoledì 3 dicembre 2014

Emporio a Veronetta, si allarga il fronte del no

Fonte: L'Arena.it del 3/12/14
Marisa Brunelli (Udc): «Ottima idea, ma non lì. E basta polemiche» Oggi alle 18.30 in via XX Settembre riunione dei residenti contrari

Si allarga ancora lo scontro politico sull'Emporio della solidarietà da insediare a Veronetta, in via XX Settembre, nell'ex casa del fascio nel complesso di Palazzo Bocca Trezza, da ristrutturare. «Sì all'Emporio, ma non in quel palazzo», dice Marisa Brunelli, consigliere comunale dell'Udc.
Oggi, alle 18.30, in via XX Settembre 57, dove dovrebbe sorgere, è in programma l'assemblea di residenti contrari all'insediamento a Veronetta, guidati dal consigliere del Gruppo Misto della Prima circoscrizione Centro Elena Brunelli, e da Vittorio Di Dio, consigliere comunale della Lista Tosi. Dovrebbero emergere proposte alternative a Veronetta. A cui, oltre ovviamente all'assessore ai servizi sociali Anna Leso — che il 10 dicembre illustrerà il progetto al Consiglio della circoscrizione Centro storico — è favorevole il sindaco Flavio Tosi. A sostegno con parole forti contro chi si oppone al progetto è intervenuto anche il vescovo Giuseppe Zenti, presidente della Caritas diocesana che, con la Rete Talenti, gestirà il market solidale per persone (una trentina) in momentaneo stato di indigenza. Con finanziamento della Fondazione Cariverona, la Caritas ristrutturerà il palazzo di proprietà del Comune che la darà in concessione per nove anni alla Caritas.
Contro l'Emporio a Veronetta si schiera come detto anche Marisa Brunelli, rappresentante dell'Udc in Comune. «Sono favorevole all'Emporio alimentare», dice. «È un progetto innovativo che permette di organizzare in modo efficiente ed efficace, coinvolgendo tante associazioni di volontariato e i nostri servizi sociali, la risposta alle emergenze alimentari che stanno diventando un flagello».
Secondo Marisa Brunelli «l'Emporio deve diventare patrimonio di tutta la nostra città. Sarebbe bello che industriali, famiglie, scuole, associazioni di categoria si sentissero coinvolti in questo progetto abbracciando e diffondendo la cultura del non spreco del cibo e di un migliore utilizzo delle eccedenze alimentari», aggiunge, ma avverte: «Tuttavia se è pur vero che l'Emporio è un progetto lungimirante, parimenti è assodato che esso ha bisogno di maggiore sobrietà nelle scelte e di maggiore incisività nelle risposte. Stride pertanto con le precarietà esistenziali che l'Emporio intende sostenere la scelta di una sua collocazione in un edificio storico», e si allude a Palazzo Bocca Trezza, «che necessita di urgenti lavori di ristrutturazione, con costi notevoli».
L'esponente dell'Udc spiega poi che «tra gli immobili con finalità commerciali di proprietà dell'Agec forse si sarebbe potuto individuare una soluzione più economica. Prendo le distanze invece dalle polemiche di questi giorni che tendono a demonizzare questo progetto come possibile causa di ulteriore degrado e peggioramento della sicurezza dei cittadini di Veronetta», aggiunge. «Chi sostiene questatesi non sa come funzionerà l'Emporio: i cittadini che lo utilizzeranno saranno autorizzati dai Servizi sociali previa un'analisi della loro situazione economica e familiare. Identificarlo come causa di degrado e aumento della criminalità è un pessimo servizio reso alla verità delle cose».
Enrico Giardini

sabato 29 novembre 2014

Emporio, il richiamo di Zenti va a segno

Fonte: L'Arena.it del 29/11/14

Di Dio: «Spiegherò le mie ragioni in Curia, la scelta di Veronetta è sbagliata» Leso: «Andremo avanti»
La durissima presa di posizione del vescovo Giuseppe Zenti che ha definito «segno di barbarie imperdonabile» una opposizione all'Emporio della solidarietà che la Caritas e la Rete talenti vogliono attivare in via XX Settembre e le rassicurazioni del sindaco Flavio Tosi che ha parlato di «piccola struttura che non porterebbe problemi a Veronetta», non spengono le polemiche sul luogo scelto per aprire il dispensario di beni di prima necessità.
Vittorio Di Dio, vicecapogruppo della lista Tosi, promotore di una raccolta di firme fra i colleghi della maggioranza in cui si chiede un'alternativa a Veronetta non si sente "scomunicato" da Zenti. «In quanto consigliere comunale interpellato dai cittadini», commenta, «spiegherò al vescovo il mio punto di vista e chiarirò che non ho nulla contro la Caritas, alla quale mi inchino per l'aiuto che dà ai bisognosi. La mia posizione», spiega Di Dio, «nasce dall'ascolto della gente che chiede di salvaguardare un minimo di vivibilità che il quartiere rischia di non avere per situazioni già consolidate. Mettere lì un altro attrattore di traffico e di possibili tensioni non mi sembra intelligente, per il luogo, ripeto, non per il progetto in sé... Ognuno quindi tragga le proprie conclusioni».
Non entra in polemica con esponenti della sua stessa maggioranza l'assessore alla politiche sociali Anna Leso che tuttavia conferma «la volontà assoluta di continuare il percorso». E sottolinea: «È un servizio doveroso ai nostri concittadini in un momento di grave difficoltà, non possiamo girarci dall'altra parte». E come le è stato chiesto dalla Giunta, fa sapere di aver già preso contatto con la presidente Daniela Drudi «per illustare velocemente il progetto in prima Circoscrizione. Ma dico subito che sarà un luogo dignitoso che non porterà scompiglio e che anzi garantirà un presidio anche in termini di sicurezza: chi accederà al centro avrà una tessera a punti, dalla quale verrà scalata la spesa, un modo razionale e mirato per aiutare le famiglie».
In circoscrizione anche la minoranza Pd aveva votato contro l'insediamento. «Un servizio così non incentiva certo la marginalità», esclama Orietta Salemi, segretario cittadino, «Però», continua, «è vero che c'è stato un vizio di procedura di cui l'amministrazione comunale sta pagando le conseguenze: un coinvolgimento del quartiere, già in sofferenza, e del Consiglio comunale avrebbe forse portato a una condivisione. Poi una strumentalizzazione ideologica cavalcata da una parte di maggioranza ha alimentato il fraintendimento. E ora si paga lo scotto per aver agito in modo superficiale... In sette anni c'era modo per fare una scelta politica di progetto: si sarebbe trovato un luogo più idoneo e magari se ne poteva anche aprire più di uno».E.S.

Emporio solidale, è ancora scontro I tempi si allungano

Fonte: L'Arena.it del 27/11/14
Un altro ostacolo per l'Emporio della solidarietà a Veronetta. L'assessore ai servizi sociali Anna Leso, dovrà andare a un confronto con il Consiglio della Prima circoscrizione Centro storico. Che con ampia maggioranza ha già bocciato il progetto di creare all'ex Casa del fascio nel compendio di Palazzo Bocca Trezza, in via Venti Settembre, il dispensario di viveri per famiglie (massimo trenta) in momentaneo stato di bisogno. Un servizio che verrebbe gestito dalla Caritas e da varie associazioni. La Caritas, con finanziamento della Fondazione Cariverona, pagherebbe la ristrutturazione del palazzo, di proprietà comunale, che dopo nove anni di concessione tornerebbe al Comune.
La circoscrizione, sia la maggioranza di centrodestra che il centrosinistra, è contraria perché considera inappropriato il sito scelto in quanto potrebbe creare ulteriori sofferenze al quartiere. È stata la Giunta a dare indicazione alla Leso di confrontarsi con la circoscrizione (il cui parere è solo consultivo) dopo aver preso visione anche della raccolta di firme avviata dal consigliere della Lista Tosi Vittorio Di Dio. Che ha raccolto la stragrande maggioranza del gruppo lo stesso dell'assessore Leso. La quale, dopo la Giunta, è salita nel suo ufficio al terzo piano di Palazzo Barbieri per un confronto con la presidente della circoscrizione Daniela Drudi (Lista Tosi) e l'assessore all'urbanistica, Francesco Marchi.
«Io voglio andare avanti», dice la Leso, «e ricordo che l'emporio è rivolto a una trentina di famiglie veronesi in momentaneo stato di bisogno, che la mattina andrebbero a ritirare un po' di viveri gratis». È contro il gruppo consiliare, però, e si ipotizzano già altre zone, come parte dell'ex canile, zona cimitero, o aree in via Giolfino (e due in passato erano già state scartate: l'ex stamperia comunale e la chiesa di Santa Maria Rocca Maggiore). «Prima sentiremo ancora il quartiere, poi valuteremo». Ma i tempi di allungano.E.G.

venerdì 28 novembre 2014

Zenti «scomunica» gli anti-Emporio

Fonte: L'Arena.it del 28/11/14
Attacchi all'Emporio della solidarietà a Veronetta? Scendono in campo il vescovo Giuseppe Zenti e il sindaco Flavio Tosi. Il vescovo lancia un durissimo affondo: «Una eventuale opposizione sarebbe segno di una barbarie imperdonabile. Non si può chiudere gli occhi davanti ai poveri. Io dichiaro guerra a chiunque si oppone all'Emporio», ci dice Zenti, dopo l'ennesimo rinvio alla partenza del servizio, prevista entro Natale, per l'opposizione politica. Anche il sindaco Flavio Tosi lancia un segnale preciso: «Sarebbe una piccola struttura che non porterebbe problemi a Veronetta. Verrebbe fatta lì per la comodità dei mezzi pubblici».
LA NETTA PRESA di posizione di Zenti, illustrata anche davanti al clero cittadino, presente il direttore della Caritas monsignor Giuliano Ceschi — e la puntualizzazione del sindaco — vengono dopo l'ennesimo ostacolo posto al dispensario di viveri per una trentina di famiglie in momentaneo stato di indigenza, che la Caritas e la Rete Talenti vogliono attivare nell'ex Casa del fascio, a Palazzo Bocca Trezza, in via Venti Settembre. Il progetto prevede che la Caritas, con finanziamento della Fondazione Cariverona, ristrutturi l'edificio di proprietà del Comune che glielo darebbe in concessione per nove anni per poi riprenderselo.
Contro l'Emporio solidale a Veronetta però si sono espressi il Consiglio della Prima circoscrizione Centro storico (sia con il centrodestra che con il centrosinistra) ma anche quasi tutto il gruppo comunale della Lista Tosi, con la raccolta di firme promossa dal vicecapogruppo Vittorio Di Dio. Che contrasta la scelta di Veronetta e propone altre zone fuori città. La Giunta di mercoledì ha dato così mandato all'assessore ai servizi sociali e alla famiglia Anna Leso (Lista Tosi) di illustrare il progetto al Consiglio della Prima circoscrizione. L'assessore ha detto: «Io con l'Emporio voglio andare avanti».
Zenti, di fronte all'ennesimo stop — l'Emporio era previsto in origine alla stamperia comunale, in zona cimitero, poi alla chiesa di Santa Maria Rocca Maggiore, a Veronetta, dove però la Sovrintendenza ha negato l'autorizzazione all'utilizzo — sottolinea i valori: «Io sono il presidente della Caritas», dice ancora, «e considero i poveri persone sacre, a cui tutta la società civile dovrebbe inchinarsi. Non si può non tenerne conto e non aprire gli occhi. E le amministrazioni devono darsi da fare».
SUL FRONTE amministrativo il sindaco Tosi esce allo scoperto per difendere il progetto, che vede coinvolto su più fronti il Comune. «Abbiamo sempre seguito molto Veronetta», spiega Tosi, «uno dei quartieri più delicati della città. Ma sul progetto dell'Emporio in via Venti Settembre si fanno delle previsioni sbagliate. E l'assessore Leso spiegherà alla circoscrizione che l'Emporio sarà una struttura molto piccola, non una mensa dei poveri né un rifugio per senzatetto, a cui ogni mattina si rivolgerà una trentina di persone, seguite dal Comune e dalla Caritas e quindi individuate, che faranno la spesa a condizioni agevolate. Lì non ci sarà alcuno dei pericoli paventati per il quartiere».
I tosiani però rilanciano: «Positivo che si sia frenato, su Veronetta», dice Di Dio, «e stiamo pensando ad altri siti idonei all'Emporio, come parte dell'ex canile, Forte Gisella a Santa Lucia o a Villa Pullè, a Chievo, ma anche in istituti per anziani a Verona».
Enrico Giardini

giovedì 27 novembre 2014

Emporio della Solidarietà: discussioni infinite

Fonte: L'Arena.it del 26/11/14
«Emporio, lite sulla pelle dei poveri»

Si fanno sempre più incalzanti le pressioni sul sindaco Flavio Tosi affinché individui una nuova sede per l'Emporio della solidarietà che, in accordo con la Giunta, la Caritas intende aprire all'ex Casa del fascio di via XX Settembre.
«La richiesta di prendere in esame una sede alternativa a quella di Veronetta», fa sapere il vicecapogruppo della Lista Tosi Vittorio Di Dio, «ha raccolto un'adesione pressoché unanime nel mio gruppo». In prima fila in questa iniziativa c'è anche Massimo Piubello, capogruppo della Lista Tosi che, insieme a Di Dio, in commissione aveva votato no alla proposta di delibera.

mercoledì 26 novembre 2014

Veronetta e il degrado che non c'è

Fonte: Lettera Firmata
Negli ultimi giorni c'è stata una raffica di notizie e commenti sul quartiere di Veronetta, dai residenti che si lamentano per il degrado dilagante e per come si sentano trascurati dalle istituzioni locali, con il Giornale L'Arena che si è fatto portavoce di queste istanze (che gli hanno procurato un po' di pagine belle piene), passando poi ai politici: Giorgetti che - in vista delle elezioni regionali - si porta avanti dicendo che a Venezia non si parla d'altro che delle risse di Veronetta, Corsi che si sente in dovere di dire la sua (la Regione è un vecchio pallino...) dicendo che intensificherà i controlli e limiterà gli orari di chiusura dei bar fracassoni (ma non doveva farlo 7 anni fa?), per poi chiudere in bellezza con il re Tosi che come al solito rassicura gli investitori (c'è crisi al cantiere Passalacqua) dicendo che non è vero niente e che va tutto bene, praticamente smentendo i primi due che già erano pronti a farsi paladini della sicurezza, ma siccome la sicurezza c'è già perchè lo ha detto Tosi, si dovranno trovare un altro cavallo da corsa per le elezioni...
In tutto questo la gente di Veronetta torna a casa con le pive nel sacco (e il portono sozzo)!
Insomma, periodicamente il tema di Veronetta-Bronx-Degrado-Insicura-TuttoBene si riaffaccia nel corto circuito tra informazione locale e dichiarazioni politiche, con una regolarità e precisione impressionante, come se ci fosse un temporizzatore pronto a scattare... peccato che tra due intervalli di ripetizione la situazione sembri non migliorare nel quartiere...
La sensazione è che il "tema" Veronetta faccia comodo a molti per farci dichiarazioni in un senso o nell'altro, ma poi chi si impegna veramente per migliorare le cose?? Sembra quasi che il quartiere di Veronetta sia diventato uno stereotipo da strumentalizzare in base ai propri interessi (solito degrado da bronx o quartiere risanato ed esempio di integrazione...), un non-luogo idealizzato che difficilmente fa gli interessi di chi ci vive o lo frequenta...
Insomma, la sensazione è che così non vada, da qualunque punto di vista venga inquadrata Veronetta non ci si ricava nessun vantaggio per il quartiere...
Gigi

lunedì 24 novembre 2014

Tosi: «Veronetta insicura? E' una falsità»

Fonte: L'Arena.it del 23/11/14
«A Veronetta non esiste un problema di sicurezza». Parola del sindaco «sceriffo» Flavio Tosi, lo stesso che a inizio del primo mandato organizzava i blitz della polizia municipale nei phone center e nei negozi etnici. Le cose quindi, secondo il primo cittadino, non stanno come sostengono i residenti sul nostro giornale. Almeno non più.
Tosi precisa infatti: «Sono state dette  cose non vere che si contraddicono da sole. Il fatto che si denuncino problemi di chiasso notturno e inciviltà da parte di tanti giovani universitari che frequentano i locali della zona, smentisce che a Veronetta ci possa essere insicurezza. Va da sé, infatti, che un quartiere che di notte è molto frequentato, soprattutto da giovani, non possa essere anche insicuro».
Il sindaco, a supporto delle proprie affermazioni, aggiunge quelle del capo della polizia, Danilo Gagliardi, sostenendo: «Il questore   mi ha assicurato che in quanto a reati commessi, nel quartiere non c'è alcun allarme, anzi, non solo Veronetta  è tra i rioni più sicuri della città, ma addirittura d'Italia. Si commettono più furti e aggressioni in altre zone di Verona, ad esempio lo Stadio e Borgo Roma. Inoltre c'è un presidio mobile della questura 12 ore al giorno e anche i vigili sono presenti garantendo sicurezza».
È quindi solo un problema di insicurezza percepita più che reale? «In realtà non c'è affatto una percezione diffusa di insicurezza, conosco Veronetta e i suoi abitanti e chi dice che è insicura perché i giovani fanno chiasso la notte, dice una stupidaggine e ciurla nel manico. Certo, c'è un problema di convivenza con qualche pubblico esercizio, dovuto a comportamenti scorretti degli avventori, ma non di sicurezza».
E prosegue: «I vigili fanno i regolari controlli, intervengono con le sanzioni quando serve, ma essendo un quartiere universitario, bisogna trovare un equilibrio perché, lo ripeto, è un quartiere deserto di notte che è insicuro, non uno vivo».
E per quanto riguarda il degrado dal punto di vista sociale ed edilizio, con occupazioni e attività illecite? «Se la Regione, come propone l'assessore Massimo Giorgetti, ha risorse per un "contratto di quartiere", noi siamo disponibilissimi a sederci al tavolo, ma che si faccia prima delle elezioni».
E conclude: «Ci sono diversi immobili in condizioni degradate che comportano una serie di disagi e difficoltà, ma il Comune non può obbligare i privati a intervenire. Se la Regione dà una mano con agevolazioni o altre iniziative, ben venga».G.COZ.

Corsi su Veronetta: «Controlli intensificati e limitazioni graduali degli orari di bar e locali»

Fonte: L'Arena.it del 21/11/14
Giro di vite nei controlli delle forze dell'ordine sulle strade esterne ai locali di Veronetta, nella zona Università, dove (altro articolo) sale la protesta di residenti per gli schiamazzi fino a tarda notte dei clienti e per la sporcizia che lasciano. Al punto che potrebbero scattare misure per far chiudere prima gli stessi bar e locali.
È quanto annuncia l'assessore alla mobilità e al commercio Enrico Corsi. Che proprio martedì prossimo riunirà la commissione sul centro storico con circoscrizione Centro, Confcommercio, Confesercenti e comitato di cittadini VeroCentro che deciderà la misure per contenere il traffico di auto nella Zona a traffico limitato, ma all'ordine del giorno avrà proprio il tema dei bar fracassoni. In vista, dunque, l'Amministrazione annuncia provvedimenti.
«IN SEGUITO alle segnalazioni che ci sono arrivate abbiamo già avviato delle verifiche sulle strade», spiega Corsi, «e una volta accerato che cosa succede provvederemo ad attuare delle limitazioni graduali degli orari dei locali, per tenere sotto controllo la situazione, visti i disagi che devono subire i residenti».
CORSI SOTTOLINEA poi il fatto che «anche i gestori dei bar e dei locali devono collaborare. È vero che loro sono responsabili solo delle attività economiche che gestiscono, ma non possono nemmeno ritenersi del tutto estranei se a causa e nelle vicinanze di quelle c'è confusione per le strade e si provoca un grave disagio ai residenti di Veronetta Per questo intendiamo intervenire con decisione».
Già nella riunione della commissione sul centro storico, dunque, prevista come detto martedì, oltre alle misure viabilistiche per il centro storico e per le zone pedonali, ci sarà un confronto sui bar fracassoni e sui provvedimenti da prendere, fra Corsi e le categorie di commercianti ed esercenti.E.G.

sabato 22 novembre 2014

"Contratto di quartiere" per risanare Veronetta?

Fonte: L'Arena.it del 22/11/14
Veronetta può risollevarsi dal degrado denunciato dai suoi esaperati residenti. Di più: potrebbe diventare il quartiere in cui la storia della città, testimoniata dalle belle architetture di epoche diverse, si fonde con il fermento culturale (anche multi-culturale) favorito dalla vicinanza con l'Università e dai tanti residenti stranieri, la più parte ben integrati.
Un rione vivo e creativo, insomma, al contrario dei tanti quartieri-dormitorio della città. Ma per ottenere questo risultato non sono sufficienti i controlli a spot delle forze dell'ordine, come convengono gli stessi abitanti.
È il tessuto profondo di Veronetta a dover essere risanato dai molti appartamenti-bordello, dai fatiscenti microalloggi dove vivono gruppi spropositati di persone, dal giro di spaccio e di sballo, dai vandali che di notte rompono gli specchietti delle auto e sfregiano le carrozzerie per divertimento, scrivono sui muri e sui portoni e lasciano escrementi sui marciapiedi.
La Regione si interessa al caso sollevato su queste pagine e parla della necessità di un vero e proprio patto fra le istituzioni di vario livello, i proprietari delle abitazioni, le associazioni di categoria, i residenti, i commercianti e i gestori dei locali cui sta a cuore il rione.
Un piano di riqualificazione a tutto tondo, finalizzato a risanare ancor più che a reprimere, in modo che Veronetta smetta di essere il ghetto a due passi dal centro.
Occorre, in tre parole, un Contratto di quartiere, come si è fatto e si sta facendo in Borgo Nuovo, l'ex Villaggio Dall'Oca.
Lo dice Massimo Giorgetti, assessore regionale ai Lavori pubblici: «Fondamentale anche il coinvolgimento degli enti sociali e delle associazioni di volontariato, proprio come accade oggi in Borgo Nuovo con buoni risultati».
«La Regione», spiega l'assessore, «si rende disponibile per sedersi attorno a un tavolo con il Comune, studiare insieme un Contratto di quartiere per Veronetta, e anche per stanziare i fondi per l'avvio della sua applicazione. Ma ci vogliono idee chiare e un'azione congiunta. Altrimenti non si va da nessuna parte».
Per esempio? Giorgetti risponde: «A parer mio, Regione e Comune dovrebbero iniziare nel quartiere una campagna di acquisto di alloggi da destinare a edilizia residenziale pubblica, così da combattere abusivismo e subaffitti. È una questione di scelte. Potrebbe essere destinata a questa iniziativa parte dei ricavato della vendita di beni pubblici».
«Un'altra mossa potrebbe essere la concessione di incentivi economici ai privati che decidessero di restaurare gli edifici fatiscenti. E poi, attraverso le associazioni di categoria, si potrebbero aiutare le attività commerciali che rivalutano e migliorano la zona; o ancora investire sull'arredo urbano», ipotizza l'assessore ai Lavori pubblici.
Sì, ma con quali soldi? «Tutti quelli che si riescono a raccogliere: fondi europei, nazionali, regionali, comunali, di privati», spiega Giorgetti. «Una zona sporca e abbandonata richiama degrado; una zona bella e viva invece lo allontana. Iniziamo a camminare in questa direzione».L.CO.

La Irma di Veronetta e il portone sozzo

Fonte: L'arena.it del 22/11/14 - La Posta della Olga
«A Veronetta» scrive la Olga «abita la Irma, la mia amica vedova che ha tanti gatti. Dopo aver letto su “L'Arena” che il quartiere vive in mezzo alle sporcarìe di ogni genere, le telefono per chiederle se è vero o se il giornale esagera. Mi risponde un gatto, nel senso che prima di sentire la sua voce mi entra nella cornetta un miagolio».
«“Qua l'è molto pezo de come scrive el giornàl - mi dice la Irma -. Anca stanote i m'à pissà contro el portón e anca stamatina son andà zó a netàr co' l'acido muriatico”. La Irma mi racconta che i pochi veronesi che ormai abitano a Veronetta non escono più di casa per paura che, durante l'assenza, qualcuno si impossessi della loro casa”».
«Mi dice che la paura è aumentata da dopo che in via XX Settembre è comparso uno striscione con la scritta “La casa è di chi la abita, l'affitto non si paga”. “Te sé - aggiunge - no vorìa che anca qua capitasse come a Milàn dove i te ciàva la casa fin che te si a far la spesa e po' no gh'è verso da mandarli fora”».
«Ghe digo che bastarìa métarghe el cadenasso alla porta. “No - mi risponde - parché questa l'è gente che se rampéga sui muri e entra dalle finestre. E po' te ne digo 'n'altra: no se po'l caminàr sui marciapié parché l'è tuta 'na m…, tutto un escremento. “No l'è mia colpa dei cani - le dico - ma dei loro paroni che non si cùciano a raccogliere».
«“I cani non c'entrano - mi risponde la Irma - anzi i cani si trovano a disagio sui marciapiedi sporcati non da lori ma dai luamàri de òmeni che frequentano i bar qua soto, che sìgano, si imbriàgano e usano le nostre strade come cessi. Netàr el portón ogni giorno con l'acido muriatico mi costa trenta euro al mese”. Dico alla Irma che il degrado è nato quando gli slandróni di proprietari di case della zona hanno cominciato ad affittare monolocali e bilocali a dieci-venti persone al colpo, dando il via al lordume, alla criminalità, alle tensioni».
«Si scarica tutta la colpa sugli immigrati ma poi, se si va in fondo alle robe, si scopre che i peggiori luamàri sono quello che questa situazione l'hanno provocata. “No so dirte” mi fa la Irma. Sento che la g'à un gran dafàr coi gati e la saludo».
Silvino Gonzato

venerdì 21 novembre 2014

Veronetta: bronx e coprifuoco

Fonte: L'Arena.it del 21/11/14
Il crepuscolo scivola lentamente sulla città. A Veronetta, con il buio, i soliti crocicchi iniziano ad animarsi. I giardini dietro Porta Vescovo, via XX Settembre, piazza Santa Toscana, la zona di via San Vitale e le relative traverse. Prima poche persone, poi capannelli, infine gruppi sempre più numerosi, già muniti di bottiglie di alcolici.
IL POPOLO DELLA NOTTE. È l'eterogeneo popolo della notte che prende possesso del quartiere, un «melting pot» di studenti e di immigrati, di giovani veronesi e di spacciatori, di gente che vuole solo divertirsi fra musica e bevute alle serate universitarie, e di figuri che invece vengono per guadagnare attraverso la droga, di cui qui c'è ampio mercato.
Gli abitanti spiano dall'alto di finestre e balconi: sanno che fra poco si comincerà a «ballare». E che per l'ennesima volta non potranno dormire fino alle tre-quattro di mattina, ridestati di continuo dal rimbombo della musica dei locali protratta fino a tardi, ma ancor di più dai rantoli di ubriachi sotto le finestre, dalle urla concitate delle risse, dai fragori di oggetti rotti o mandati in frantumi (e si spera non siano i finestrini della propria auto in strada, ma a volte sono proprio quelli).
THE DAY AFTER. Il giorno dopo, la luce rivela i «relitti» dello sballo. Cocci di bottiglie e bicchieri affastellati per terra, sopra le auto parcheggiate, sui davanzali più bassi dei palazzi. Scritte spray su muri e portoni. Forte odore di urina negli angoli. Escrementi sui marciapiedi. Chiazze di vomito. Macchie di sangue. Cicche e siringhe. Pazientemente, qualche abitante raccoglie e pulisce (ma molti si rifiutano).
Alle 7 di mattina R.B. esce di casa, in via San Vitale, e trova l'auto della propria ditta, l'auto della sua compagna e quella della loro vicina completamente rigate. Seconda «mazzata», dopo aver scoperto che il portone del condominio, nottetempo, è stato cosparso di scritte e scarabocchi in vernice nera.
«Non ce la faccio più», sbotta l'uomo; vive qui da quattro anni ma è già pentito. «Mi hanno rubato due biciclette nell'androne del palazzo. Il nostro portone è la latrina per i bevitori dei locali qui attorno. Vediamo gli spacciatori commerciare sotto casa nostra».
«A una vicina, una studentessa fuori sede», prosegue, «è già stata aperta la macchina diverse volte. Spesso davanti all'ingresso troviamo qualcuno riverso per terra, ubriaco o sballato, e non possiamo entrare e uscire liberamente da casa nostra».
TENSIONI PER LA CASA. «Di fronte al disturbo e ai vandalismi a volte reagisco», racconta R.B., «ma è ancora peggio. “Vieni qui che facciamo i conti”, mi sento rispondere. “Ti spacco, ti ammazzo”…».
In via XX Settembre è comparso anche uno striscione: «La casa è di chi l'abita, l'affitto non si paga». I residenti attorno dicono di non avere notizia, al momento, di case occupate a Veronetta: lo striscione sarebbe quindi solo un atto provocatorio. Ma «i bilocali con otto persone dentro, quelli sì. O gli appartamenti fatiscenti che generano un continuo viavai. Questi sono problemi ancora irrisolti, che alimentano la microcriminalità del quartiere».
LE RISSE. M.A. racconta: «Mio nipote ventenne, che abita in via XX Settembre, è stato malmenato e derubato del cellulare. Questa gentaglia, che campa di furti, spaccio e borseggi, alloggia in pseudo-appartamenti di cui sono proprietari nostri concittadini, ai quali non dispiace locare dei veri e propri letamai».
«Veronetta è uno schifo», commenta anche G.G., mostrando le foto di una rissa fra due ubriachi scattate dal suo balcone in via XX Settembre. «Non serve la polizia di giorno che passeggia tra la gente. Perché è quando gli agenti smontano il turno che inizia il coprifuoco per noi abitanti. Ormai non si risanerà più questa situazione, è troppo tardi».
VIA XX SETTEMBRE. Un quadro difficile che era stato aggravato dalle tensioni per la viabilità, prima per i lavori in lungadige Redentore con ingorghi in piazza Isolo, poi in via XX Settembre per una voragine. Ma ieri sera una buona notizia: dopo tre giorni di disagi, il traffico è ripreso normalmente. Il cantiere ha riparato a tempo di record il crollo di una volta fognaria che aveva provocato il cedimento dell'asfalto. La vita riprende come tutti i giorni. L.Co.

mercoledì 19 novembre 2014

Veronetta tra inferno e paradiso...

Fonte: L'Arena.it del 19/11/14
Veronetta è il quartiere dei contrasti, forse l'unico della città, di certo quello a maggior impatto. Un quartiere in cui edifici fatiscenti si stagliano a fianco di palazzi d'epoca, in cui la vecchia borghesia convive con i ritmi frenetici dei giovani universitari, in cui le vie frequentate ogni giorno da migliaia di persone al calar del sole sembrano quasi cambiare pelle, trasformandosi in vicoli bui e deserti. Veronetta è il quartiere a più alta presenza di stranieri: una multiculturalità che potrebbe arricchire, ma che si perde nei rimbrotti di chi chiede maggiore sicurezza. Perché nel tratto finale di via XX Settembre, verso Porta Vescovo, lo spaccio è di casa e non è raro vedere gruppetti di ragazzi che si scambiano soldi e droga anche alla luce del sole, sotto gli occhi dei passanti. E infatti da qualche mese è stato istituito un presidio fisso della polizia in piazza Santa Toscana. Ma i problemi di Veronetta sono anche altri: la sporcizia, l'inquinamento degli autobus obsoleti che a decine ogni giorno attraversano il quartiere, quei marciapiedi troppo stretti per garantire la piena sicurezza dei pedoni. I residenti e i commercianti della zona si sentono abbandonati, trascurati, e invidiano le attenzioni che il Comune dà al centro storico, poche decine di metri più in là, oltre Ponte Navi.
«Questo è un quartiere dimenticato e dispiace, perché c'è l'università: dovrebbe essere tenuto meglio», commenta Giovanni Convertini, commerciante. «I marciapiedi sono rovinati, ogni tanto qualcuno inciampa e cade, ma nessuno interviene. E poi c'è il problema della sera: i clienti non arrivano, perché uscire qui non è sicuro». Ciò che più infastidisce Fernanda Guerra, che ha lo studio professionale in via XX Settembre, è invece la sporcizia. «La mattina si ritrova a terra di tutto: bottiglie abbandonate, escrementi e tutto ciò che può restare di una serata movimentata. Da questo punto di vista, Veronetta è un rione dimenticato dall'amministrazione comunale», sostiene la Guerra. «È vero che la percentuale di stranieri è alta, ma io personalmente non ho mai avuto problemi. E poi c'è la questione inquinamento: sulle finestre dello studio c'è sempre un dito di polvere nera a causa dello smog». Di pulizia parla anche Beatrice Torre, commerciante di via XX settembre: «Noi chiudiamo il negozio alle 18, quindi non sappiamo cosa succede la sera, ma al nostro arrivo la mattina ci sono sempre bottiglie di vetro, lattine, fazzoletti, talvola anche qualche sputo sulla vetrina». Altri lamentano la pericolosità delle strade. «In via San Paolo non c'è fisicamente spazio per tutto: la circolazione è a senso unico, ma non per gli autobus, che sono proprio i mezzi più ingombranti», spiega Nicoletta, dipendente di un negozio. «Ciclisti e pedoni non vengono calcolati da nessuno: non c'è la pista ciclabile e appena metti il piede fuori dal marciapiede, che in alcun punti è davvero stretto, rischi di essere travolto».
Maria Luisa Montagnani, che abita a Veronetta dal 2006, è amareggiata. «Questa è una delle zone più belle di Verona: è un quartiere antico, esteticamente molto interessante, ma viene poco valorizzato», sostiene la Montagnani. «Negli anni è andato degradando, perdendo il suo fermento, ed è un peccato, perché avrebbe un grande potenziale».

Manuela Trevisani

martedì 18 novembre 2014

Mercato «Km zero» ravviva Veronetta

Fonte: L'Arena.it del 16/11/14
Un mercatino a chilometro zero per ravvivare Veronetta. Ma la speranza è che la manifestazione inaugurata ieri in piazza Isolo sia solo il primo passo di una serie di iniziative destinate al quartiere limitrofo al centro.
Ieri mattina si è svolto il primo appuntamento con il mercatino organizzato già in altri otto punti della città dal consorzio Veronatura della Coldiretti.
D'ora in avanti, ogni sabato mattina, la gente potrà acquistare frutta, verdura, formaggi e carne del territorio scaligero, nella parte del piazzale a ridosso della banca, a prezzi calmierati e con la garanzia di mettere in tavola prodotti freschi e genuini.
Commenta il presidente del Consorzio, Franca Castellani: «La presenza degli agricoltori in piazza garantisce che la nostra preziosa economia resti sul territorio, offrendo prodotti di indubbia qualità».
L'idea, subito appoggiata dal Comune, è partita dalla prima circoscrizione che così, dopo quello in piazza Cittadella, si arricchisce di un ulteriore mercatino nell'area della città di sua competenza. Dichiara l'assessore al commercio, Enrico Corsi: «Il successo di questi appuntamenti è ormai consolidato e il tavolo con la Coldiretti è sempre aperto. Noi, come amministrazione, chiediamo solo la certezza di prodotti garantiti e a buon prezzo, perché in piazza non ci vanno i negozi, ma banchetti a servizio dei cittadini».
La presidente in prima, Daniela Drudi, è pienamente soddisfatta, e ringrazia il consigliere del parlamentino del centro, Luisa Sartori (lista Tosi), per la capacità di promuovere con insistenza lo sviluppo di Veronetta.
Dice quest'ultima: «Il mercatino della Coldiretti è il primo di una serie di eventi destinati al quartiere finora trascurato e degradato. Speriamo che anche altri esercenti che hanno la possibilità di organizzare banchetti e mercatini scelgano piazza Isolo come spazio espositivo e di incontro, non limitandosi alla sola Bra».
L'impegno per la riqualificazione della piazza è totale anche da parte del consigliere comunale della Lista Tosi, Francesco Spangaro, presidente della commissione per le attività economiche e produttive. «Vogliamo sistemare al più presto anche le rampe di accesso al parcheggio interrato», riferisce. «Sono troppo strette e penalizzano l'utilizzo stesso dell'area per la sosta».
Chiara Bazzanella

lunedì 17 novembre 2014

L'Emporio della Solidarietà fa ancora discutere

Fonte: VeronaSera.it del 14/11/14
Verona, "Emporio della solidarietà" a Veronetta scatena i malumori e divide i tosiani in Comune

Guerra tra opposizione e maggioranza in Comune. Nulla di strano? Il fatto è che i ruoli si sono rovesciati. Sulla questione dell’“Emporio della solidarietà” il Partito Democratico si è espresso favorevolmente alla proposta della Giunta Tosi, mentre i vertici della Lista Tosi si sono dissociati dalla proposta di realizzazione degli spazi per i poveri a palazzo Bocca-Trezza, via Xx Settembre, zona Veronetta. È stato infatti deliberato che l’Emporio sorgerà in quella che un tempo era l’ex “Casa del Fascio” e da lì distribuirà generi alimentari e di prima necessità ad alcune famiglie (già individuate mediante stretti parametri).
La concessione dell’immobile andrà alla Caritas diocesana che affiderà il servizio ad Acli, Croce Rossa, cooperativa San Vincenzo, Ronda della Carità, il Centro “Aiuto Vita”, e alla Casa del Giovane. A coloro che verranno segnalati dai Servizi cosciali comunali sarà consegnata una tessera a punti presentando la quale potranno essere riforniti. I generi alimentari a disposizione sono frutto di eccedenze e donazioni. Volta per volta le tessere (disponibili fino ad esaurimento) saranno rinnovate o destinate ad altre persone. La convenzione avrà durata di 9 anni.
Contro la delibera di Giunta si sono accesi però il capogruppo della Lista Tosi, Massimo Piubello, e del vice Vittorio Di Dio, entrambi convinti che realizzare in quella zona (tenuta sotto costante monitaraggio dalle Forze dell’ordine per vari episodi di microcriminalità e spaccio) sia un rischio. Pollice in giù anche da parte del Movimento 5 Stelle, il cui capogruppo in Comune, Gianni Benciolini ha ribadito l’importanza storica del palazzo chiedendone una riqualificazione culturale. Dall’altra parte il Partito Democratico (che comunque ha ritenuto scarsa la condivisione del progetto in Circoscrizione) e i tosiani Antonia Pavesi e Salvatore Papadia con la giunta unita. Proprio Pavesi è insorta contro la presunta disinformazione sull’Emporio, dalle pagine del Corriere Veneto:
«si è parlato di file di barboni che si creeranno in via XX Settembre, ma i barboni non c’entrano nulla, hanno altri posti cui rivolgersi; si è parlato di traffico enorme, mentre sono in gioco 30 persone, tutte già ben conosciute e individuate, che verranno a ricevere aiuto dopo che con loro le associazioni e il Comune hanno avuto a lungo contatti diretti; e si è parlato di notti di paura a Veronetta, quando il servizio si svolgerà quasi per intero in mattinata…»
La discussione approderà ora in Consiglio comunale. Dove si attendono altri “round”.

sabato 15 novembre 2014

Interrato Acqua Morta: lunedì 17/11 ripristinata corsia preferenziale autobus e riaccesa telecamera

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 15/11/2014
Lunedì 17 novembre sarà ripristinata la corsia preferenziale di Interrato dell'Acqua Morta, sospesa durante i lavori di Agsm in lungadige Re Teodorico. Dalle ore 6 sarà pertanto vietato transitare sulla corsia preferenziale e verrà riaccesa la telecamera.
L'intervento di Agsm è terminato nel pomeriggio di venerdì e sono ora in corso i lavori di rifacimento della segnaletica stradale.

giovedì 6 novembre 2014

Multe durante gli allagamenti: tutto regolare per il Comune

Verbali a chi ha utilizzato durante gli allagamenti la corsia preferenziale di Interrato dell'Acqua morta. Il Comune: «Nessuna anomalia, non vogliamo fare cassa così»

Continuano ad arrivare al nostro giornale proteste dei lettori che si vedono recapitare contravvenzioni per aver utilizzato la corsia preferenziale di piazza Isolo il giorno del nubifragio, l'11 settembre scorso, che allagò le strade di Veronetta. Una lettrice si chiede: «Ma il Comune di Verona attende situazioni come queste per fare grandi introiti di cassa? E poi, un dubbio al Comando della polizia municipale o a chi ha emesso queste multe non è sopraggiunto, vedendo compilare e spedire centinaia di multe con un'impennata sproporzionale rispetto alla normalità? C'è un risarcimento?».
No, nessun risarcimento. Perché? Perché per il Comune, che replica con una nota, è tutto regolare.

Nuova area per cani a Veronetta

Verona, piccolo ma attrezzato spazio per gli amici dell'uomo: nuova area cani in centro città

Fonte: L'Arena.it del 05/11/14
È piccola, manca di una cartellonistica adeguata e della fontanella d'acqua. Ma è stata strappata al degrado e all'incuria in cui versava da anni ed è ora a disposizione dei cani del quartiere. Si tratta della nuova area, recintata e riservata agli amici a quattro zampe, di via Bonomi vicino a via Campofiore: 160 metri quadrati di verde e marciapiede, a ridosso dell'alto muro che delimita l'area cantiere dell'ex caserma Passalacqua, dove i padroni potranno portare i propri cani e lasciarli liberi da guinzagli e museruole.
L'area è stata inaugurata ieri dal presidente di Amia Andrea Miglioranzi, l'assessore a Strade e Giardini Luigi Pisa, la presidente della prima circoscrizione Daniela Drudi e la presidente del commissione Ambiente del parlamentino del centro Luisa Sartori.
Se a livello comunale le aree cani sono circa una trentina, la circoscrizione centro fino a ieri ne contava solo due: una in via Kessler, e una in via Lega Veronese, a San Zeno. Ora, a queste zone si aggiunge Veronetta. Con una spesa di 2.500 euro, Amia ha infatti bonificato l'area di via Bonomi da sporcizia e rifiuti - compresi alcuni materassi e coperte - e l'ha recintata. Inoltre, ha sistemato il verde e avvallato alcune buche nel terreno. Il settore Arredo urbano ha installato una panchina e un cestino.
«È piccola ma funzionale. E poi la speranza è che ora venga tenuta bene. Vengo molte volte al giorno qui con la mia cagnolina Mary, anche a tarda sera e più di una volta mi sono spaventato perchè tra cartoni e coperte c'erano persone che dormivano», spiega Giuseppe De Martiis, residente.
«Avremmo preferito venisse recintata e attrezzata l'area di Salita San Sepolcro: è tre volte più grande e più idonea. Abbiamo un progetto depositato circa otto anni fa, anche lì sarebbe sufficiente una recinzione. Intanto, comunque, diamo il benvenuto a questo spazio», aggiunge Alberto Ferrarini, commissario esterno della commissione Ambiente. Del resto, la decisione di ricavare un'area cani in quei pochi metri quadrati di via Bonomi, aveva fatto discutere i consiglieri anche in sede di consiglio. «Soldi sprecati: è troppo piccola, i cani non potranno essere lasciati liberi. Inoltre, un'area cani è prevista nel nuovo parco alla Passalacqua», aveva contestato Giuliana Marconcini, Lista Tosi. «Passeranno ancora un paio d'anni almeno prima che il parco possa essere fruibile. Quest'area invece è già fruibile da subito», ribatte Pisa.
Ilaria Noro

lunedì 3 novembre 2014

Feste universitarie: caos e degrado

Fonte: VeronaSera, 31/10/2014

In 400 a fare casino alle feste universitarie: blitz contro caos e degrado. "Vicoli come latrine"

Quartiere da tempo "attenzionato" da ogni corpo di polizia perchè costantemente nel mirino di pusher e balordi dalle intenzioni poco legali. Un altra serata di controlli, insomma, a Veronetta. Stavolta però si alza la guardia nei confronti degli universitari. Mercoledì sera gli agenti della polizia municipale hanno infatti effettuato un servizio per verificare le segnalazioni inviate al Comando dai residenti che denunciavano situazioni di disturbo durante le serate universitarie.
Due i locali controllati, uno in via San Paolo e l'altro in lungadige Porta Vittoria, all'esterno dei quali erano presenti oltre 400 giovani che occupavano il marciapiede e parte della carreggiata. Un ragazzo è stato sanzionato per ubriachezza molesta, ai sensi del Codice penale. In uno dei due bar erano in servizio quattro addetti alla sicurezza che faticavano a gestire la folla, che creava intralcio e pericolo anche alla circolazione di auto e mezzi pubblici, a conferma della situazione già segnalata da alcuni autisti di Atv i cui mezzi sono stati recentemente presi a calci e pugni da giovani ubriachi che, in mezzo alla strada, bloccavano il transito degli autobus. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane con l'obiettivo di raccogliere ulteriori elementi da trasmettere al settore Commercio del Comune, per una eventuale riduzione d'orario delle attività commerciali.
Oltre ai rumori e al disturbo arrecato ai residenti, la situazione è aggravata dall’utilizzo dei vicoli per i bisogni corporali, dall'abitudine dei giovani di fermarsi all'esterno dei locali occupando anche la strada e dall'ingestibile quantità di persone rispetto alle dimensioni dei bar

sabato 1 novembre 2014

Inaugurata la residenza universitaria di Corte Maddalene

Fonte: ESU di Verona, 31/10/2014
Inaugurata CORTE MADDALENE alla presenza del Ministro Giannini. Una struttura unica in Italia al servizio degli studenti veronesi

116 posti letto complessivi, in camere da uno o due posti letto;
7 sale studio di diverse capienze per totali 185 posti;
1 sala riunioni al piano terra accessibile anche dall'esterno, con capienza 30 posti
1 palestra attrezzata per gli ospiti con annessi spogliatoi al piano terra;
1 locale infermeria;
1 ampia sala soggiorno al piano terra;
1 punto di accoglienza per gli ospiti;
3 punti ristoro ai piani
1 sala polifunzionale ricavata nei suggestivi spazi della ex cantina


Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 31/10/2014
“Il recupero di Corte Maddalene è una riqualificazione importante per la comunità veronese, sotto molteplici aspetti. Innanzitutto perché viene restituito alla città un immobile storico di assoluto pregio, grazie ad un restauro accurato. Poi perché rappresenta la volontà di destinare un investimento economico importante alla cultura e alla formazione dei giovani; un investimento che, oltretutto, sarà in grado di produrre un interessante interscambio fra l’Università di Verona e molti altri centri culturali di rilievo internazionale. Infine perché si affianca alle scelte compiute dall’Amministrazione comunale per migliorare la qualità della vita di un quartiere importante come Veronetta, che potrà beneficiare fra qualche tempo del più grande parco urbano della città”. Questo in sintesi l’intervento del vicesindaco Stefano Casali all’inaugurazione del complesso universitario Corte Maddalene.

Mercatino a km zero in Piazza Isolo di sabato

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 30/10/2014
Con 24 voti favorevoli, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di questa sera, l’istituzione in piazza Isolo, nella giornata di sabato, di un nuovo mercato settimanale a “km zero”, per la vendita diretta dei prodotti agricoli da parte degli imprenditori. Con il documento viene dato atto che la gestione sarà affidata, senza alcun onere per il Comune, al soggetto individuato a seguito di gara pubblica, che è attualmente il Consorzio Veronatura, e di adeguare il contenuto del regolamento per la vendita diretta di prodotti agricoli alle prescrizioni impartite dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici con nota del 1° luglio 2013, relative alle strutture di vendita utilizzate nei mercati.

giovedì 25 settembre 2014

FeSToN di Santa Toscana 26, 27 e 28 settembre 2014

Fonte: Sito Prima Circoscrizione 
La 1a Circoscrizione Centro Storico, in collaborazione con il Comitato Porta Vescovo e con l'Organizzazione di Volontariato FEVOSS, in occasione dell'anniversario della traslazione del corpo di S. Toscana nell'urna posta nella chiesa (29 settembre del 1343), organizza il

FeSToNdi Santa Toscana

ossia la tradizionale Festa di  S. Toscana, affiancata, quest'anno, alla IV edizione della Cena del Buon Vicinato, al fine di favorire la socializzazione dei residenti, che si terrà nei giorni    26 - 27 - 28 settembre 2014 in Piazza XVI Ottobre e via S. Toscana (Porta Vescovo)

Programma:
Venerdi 26 settembre
- ore 18.30   Inaugurazione della Festa
- ore 20.00   Cena del buon vicinato in via Santa Toscana                       (€ 12,50 con prenotazione presso la Portineria Fevoss o il Caffè Columbia)
- ore 21.00   Ballo liscio con animazione e musica di L&A (Accademia Danza Associazione
                       Sportiva Dilettantistica)

Sabato 27 settembre- ore 10.00   Inizio Esposizione Artigianato e Cibo Etnico
- ore 14.00   Mundialito: Torneo di Calcio A5 presso i campi dell'Associazione Sportiva Edera
- ore 16.00   Spettacoli di Intrattenimento
- ore 20.30   Assalto al Palo della Cuccagna (Gara Nazionale)

Domenica 28 settembre
ore 10.00   Inizio Esposizione Artigianato e Cibo Etnico
- ore 11.00   Celebrazione Santa Messa presso la Rettoria di Santa Toscana
- ore 12.00   Aperitivo in Piazza
ore 17.00   Spettacoli di intrattenimento
- ore 20.30   Serata musicale con i Semi Acustici

Gli stands gastronomici sono aperti dalle ore 18.00 
Informazioni e contatti:
Ufficio Culturale 1a Circoscrizione Centro Storico (vedi box a lato)

FEVOSS - Federazione dei Servizi di Volontariato Socio Sanitario Onlus
Via S. Toscana, 9 - 37129 Verona Tel. 045 8002511
Comitato Porta Vescovo Via XX Settembre, 128/A -37129 Verona 

mercoledì 24 settembre 2014

Passalacqua: "non c'è più amianto"

Fonte: L'Arena.it del 21/09/2014
Le opere di bonifica del sito sono state eseguite secondo le procedure richieste da Comune, Provincia, Arpav e Ulss 20

Amianto, esposti, indagini e bonifiche. Il piano di riconversione dell'ex caserma Passalacqua è un'opera imponente, la presenza di eternit, utilizzato in passato e presente in quasi tutti gli edifici «datati», era lo spettro del comitato dei residenti che, nei mesi scorsi, ha depositato due esposti chiedendo alla Procura di verificare che le opere di bonifica eseguite dall'Ati Recupero Passalacqua e Santa Marta fossero in linea con le severissime disposizioni di legge.
E nei giorni scorsi il pm Beatrice Zanotti, dopo un'ulteriore verifica, ha definitivamente messo una pietra tombale sui sospetti e accertato la piena regolarità delle operazioni di smaltimento e bonifica di un sito che è destinato a diventare il parco più grande della città. Indagine in archivio perchè di amianto, lì, non c'è più traccia. Ed era l'unico fascicolo che riguardava l'ex caserma e la gestione del suo futuro (un parco, un centro residenziale culturale e polifunzionale a ridosso dell'Università e nel cuore di Veronetta).
«In tutte le attività dell'impresa, dallo smaltimento alla rimozione», esordisce Luciano Ligozzi, dg dell'Ati, «sono state seguite tutte le indicazioni e le procedure richieste da Comune, Provincia, Arpav e Ulss 20, enti preposti alla sorveglianza». Era noto che all'interno della Passalacqua e della Santa Marta c'era amianto e per questo, prima di iniziare i lavori di demolizione sono state fatte verifiche e campionature. Dati alla mano e analisi, gli stessi che hanno indotto il pm ha chiudere definitivamente il fascicolo, fino ad oggi sono stati eliminati 18mila chili di amianto, 200mila invece i chili di materiale inquinato che è stato regolarmente smaltito.
«La bonifica non è ancora terminata», interviene l'ingegner Giuseppe Mazza, direttore dei lavori, «ci sono ancora probabilmente alcune tubature che verranno eliminate con il procedere dei lavori ma la collaborazione con i “controllori” è totale. Le analisi, anche quelle sulle polveri, sono state fatte in contraddittorio con l'Arpav, le ispezioni e i controlli sono rigorosi. I cumuli di materiale? Sono 50mila metri cubi di detriti bonificati e invece di invadere Veronetta con almeno 5.000 camion per trasportarli sono stati frantumati e saranno utilizzati come sottofondo».F.M.

martedì 23 settembre 2014

Via Carducci: da domani chiuso il primo tratto per lavori

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 23/09/14
Da domani, mercoledì 24 settembre, per cinque giorni, il tratto di via Carducci tra via Seghe San Tomaso e Interrato dell'Acqua Morta sarà chiuso al traffico per lavori urgenti sulla rete fognaria. Il provvedimento è necessario per consentire ad Acque Veronesi di intervenire e porre rimedio ai disagi causati ad abitazioni e negozi della zona.
La Polizia municipale sarà presente per gestire la situazione e prevenire rallentamenti e code.
Considerata la necessità di garantire la raggiungibilità della zona di via Giardini Giusti e via Volta, per tutta la durata dei lavori verrà consentito ai veicoli di percorrere la corsia preferenziale di Interrato dell'Acqua Morta per svoltare a sinistra in via Carducci.

lunedì 22 settembre 2014

Cantiere Passalacqua: una precisazione da Sarmar spa

In merito alla notizia apparsa lunedì 8 settembre sul vostro blog, Sarmar spa, in veste di mandataria e capofila di ATI, intende ribadire che i lavori di riqualificazione all’interno del comparto ex caserme Passalacqua e Santa Marta procedono regolarmente secondo il cronoprogramma concordato con l’amministrazione comunale. Sarmar spa non intende, per rispetto e correttezza, entrare nel merito delle presunte difficoltà economiche attribuite alla Società Cooperativa San Michele. Sarmar spa è una società veronese sana, con bilanci pubblicati e accessibili a tutti, che lavora con passione da oltre 30 anni. Sarmar spa è in grado di garantire, pertanto, tutti gli impegni assunti da ATI per la realizzazione delle opere pubbliche.
Sarmar spa, ufficio comunicazione & marketing.

lunedì 8 settembre 2014

Crisi cantiere Passalacqua: Coop. San Michele a rischio fallimento?

Fonte: Lettera Firmata
Gentile Redazione,
da fonti certe ho appreso che la Società Cooperativa San Michele di Verona ha richiesto al Tribunale di Verona l'avvio della procedura di concordato preventivo prevista dalla "legge fallimentare" e che pertanto - per dirla con gergo giornalistico - naviga in cattive acque, con rischio fallimento.
L'impesa edile Società Cooperativa San Michele fa parte dell' Associazione Temporanea di Impresa (ATI Recupero Passalacqua) insieme a Sarmar srl, Co.Ve.Co. e Aiteco.
Ad oggi il progetto Passalacqua è ampiamente in ritardo rispetto a qualsiasi promessa di completamento lavori fatta negli ultimi 5 anni.
Gli unici cantieri nominalmente attivi al momento sarebbero quelli di Sarmar e appunto Coop.S.Michele, che stanno costruendo le prime palazzine in residenza convenzionata.
La realizzazione del parco pubblico è in alto mare.
La notizia di questa crisi aziendale all'interno dell'ATI Passalacqua pone una serie di interrogativi importanti:
- che ne sarà della costruzione attualmente iniziata dalla Coop.S.Michele? I lavori sono destinati ad interrompersi (come in genere accade in questi casi, in attesa che la procedura di concordato segua i suoi tempi) lasciando uno "scheletro" incompiuto a pochi passi dalle Mura Storiche, in quel sito archeologico tanto controllato e protetto dalla Sovraintendenza?
- che tipo di controllo esercita il Comune di Verona - anche attraverso AGEC che ha indetto il bando di concorso per l'assegnazione dei lavori e venduto il terreno edificabile - sulle ditte che prendono impegni così gravosi in zone così importanti della città di Verona, patrimonio mondiale Unesco proprio per la sua struttura urbana e il suo essere città fortificata?
- cosa intendono fare il sindaco Tosi, il vicesindaco Casali e tutta la Giunta Comunale per risolvere questa situazione di stallo e sbloccare definitivamente il progetto di recupero e riqualificazione delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta?
Ricordiamo quando e quanto spesso il sindaco Tosi e tutto il suo entourage si siano riempiti la bocca davanti ai giornalisti tessendo le lodi di questo progetto di recupero unico in Italia o addirittura in Europa: forse è arrivato il momento di fare qualcosa di concreto per risolvere qualche problemino.

giovedì 28 agosto 2014

Parco Alto San Nazaro: incognita sulla recinzione

Fonte: L'Arena.it, 28/08/14
La rete per il parco di Alto San Nazaro, richiesta a gran voce dai residenti della zona che in quei metri quadrati di verde lamentano spaccio, consumo di droga e schiamazzi, potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Ma non è certo. La recinzione, la cui posa era data come imminente ancora due anni fa dopo l'inaugurazione ufficiale del giardino, ad oggi non è prevista.
Dal settore Strade e giardini del Comune, fanno infatti sapere che l'opportunità di recintare il parco e dunque l'eventuale copertura economica necessaria all'intervento, verrà valutata solo nelle prossime settimane. E sarà installata solo se ritenuta necessaria.
In futuro, dunque, si vedrà. Al momento, invece, «gli accessi liberi al parco sono funzionali», spiega l'assessore ai Giardini Luigi Pisa. Il Comune sta infatti ultimando la messa in sicurezza della scarpata: la parete in tufo che da Alto San Nazaro si affaccia nella via sottostante e che in passato ha creato alcuni problemi alle case che sorgono alle basi della collinetta. Dopo la pulizia dai detriti e dai cumuli di rifiuti che si erano accumulati negli anni passati, ora gli operai stanno provvedendo alla messa in sicurezza della parete con reti di contenimento.
«Il prossimo mese è previsto un sopralluogo e il punto sull'intervento, ormai in dirittura d'arrivo. In quell'occasione, valuteremo anche la questione della recinzione», aggiugne Pisa.
Intanto, i residenti hanno dato il via all'ennesima raccolta firme per chiedere la chiusura notturna del parco e maggiori controlli nell'area di Alto San Nazaro. Da progetto, il parco prevedeva una zona barbecue con panchine, posti cottura e tavoli. "La Soprintendenza non aveva dato parere positivo all'intervento e siamo ancora in attesa di sviluppi in tal senso", chiarisce Pisa.I.N.

"Assalto" al presidio fisso di polizia!

Fonte: L'Arena.it del 28/08/2014
Veronetta, preso d'assalto il presidio fisso della polizia

Le zone con più criticità sono via XX Settembre e San Nazaro Denunciata anche la sporcizia diffusa nelle strade ridotte a wc

Spaccio sotto le finestre di casa, tossicodipendenti che si bucano o sniffano nei vicoli, imbrattando o creando situazioni di disordine, potenzialmente anche pericolose, risse, degrado. Il mantra che da giorni e giorni, mesi per alcuni e addirittura anni per altri, pronunciano instancabilmente i residenti dei punti più caldi di Veronetta lo hanno ripetuto anche ai quattro poliziotti, due al mattino e due al pomeriggio, del posto mobile della polizia. Annunciato dal questore Danilo Gagliardi, il presidio fisso è attivo da ieri mattina in piazzetta Santa Toscana, nel cuore problematico del quartiere che riconosce in via XX Settembre, in via San Nazaro e Alto San Nazaro, vicoli e vicoletti limitrofi, i suoi tratti più critici.
Da mattino e fino a sera, con punte di maggiori contatti intorno al mezzogiorno, il furgone della polizia è stato letteralmente preso d'assalto dai cittadini che hanno raccontato agli agenti gli episodi di cui sono stati testimoni, dai propri appartamenti o dalle vetrine dei propri negozi. Una trentina di persone solo nelle prime ore, altre otto hanno parlato invece con il dirigente delle Volanti Giorgio Azzaretto nella mezz'ora in cui è stato presente al punto mobile.
Oggetti delle segnalazioni, «tutte simili e concordanti», dicono gli agenti Cristian e Massimo in servizio al punto mobile ieri mattina, spaccio, risse, ubriacature moleste e schiamazzi, che avvengono per lo più nelle direttrici principali di via XX Settembre e via San Nazaro, e gli effetti di questa movida dai tratti illeciti, che si manifestano invece per lo più nei vicoli e nella zona alta del quartiere, come il consumo di droga, deiezioni e vomito, sporcizia.
Il posto mobile diurno della polizia, insieme a una maggior presenza delle pattuglie nelle ore notturne, è solo la prima delle iniziative che il questore sta predisponendo per affrontare la questione Veronetta. Entro pochi giorni, in supporto alle Volanti arriveranno da Padova anche le pattuglie del reparto Prevenzione crimine.
Intanto, quello iniziato ieri e che proseguirà nei prossimi giorni, tra poliziotti e cittadini è uno scambio reciproco d'informazioni. «Abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni ma abbiamo anche dispensato consigli e nozioni», spiega Azzaretto. Primo e più importante, quando si è testimoni diretti di illeciti, «non attirare l'attenzione ma cercare di passare inosservati e soprattutto non intervenire», fa monito il dirigente. Immediatamente, poi, digitare il 113 e mettersi in contatto con gli agenti di polizia. «Un conto è la segnalazione che riceviamo al punto di presidio, un conto è l'allerta nel momento in cui il reato si sta consumando», sottolinea Azzaretto che invita ad utilizzare di più, e soprattutto nelle ore serali e notturne, il numero dell'emergenza.
«Obiettivi di questo presidio sono un aumento della percezione di sicurezza e un contatto diretto con il cittadino: prevenzione e disponibilità. Ma durante il giorno la situazione è relativamente tranquilla: è di notte che accadono la maggior parte degli episodi raccolti durante le segnalazioni ed è nel preciso istante in cui i cittadini si accorgono degli illeciti che questi vanno denunciati attraverso il 113, attivo 24 ore su 24».
Infine, qualche suggerimento per dare alle Volanti segnalazioni utili: memorizzare il luogo preciso e più dettagli possibili delle persone coinvolte; oltre all'abbigliamento eventuali tatuaggi e altri elementi distintivi.
Ilaria Noro

mercoledì 27 agosto 2014

Santa Toscana: da oggi posto mobile di polizia con 2 agenti

Fonte: VeronaSera.it, 26/08/2014 Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia

Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia
, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia
 
Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di Polizia
Per volontà del questore Gagliardi da mercoledì in piazzetta Santa Toscana, nel cuore del quartiere, verrà attivato un posto mobile di Polizia con due agenti. Da settembre inizierà l'attività congiunta di Volanti, Squadra Mobile e Polizia locale per controllare la zona.acebook: http://www.facebook.com/veronasera

Verona, primi provvedimenti per Veronetta: verrà istituito un posto mobile di PolSono trascorse meno di 24 ore dal sopralluogo del questore Gagliardi nella zona di Veronetta, ma arrivano già i primi provvedimenti: in primis l'attivazione di un posto mobile di Polizia.
“La presenza della Polizia di Stato e delle Volanti non era mai mancata a Veronetta, nemmeno nel periodo estivo - ricorda una nota diffusa dalla questura scaligera -, come testimoniato anche dalla serie di recenti blitz contro i fenomeni di piccoli spaccio in piazza Isolo. Ma da domani, per volontà espressa del questore Gagliardi, in piazzetta Santa Toscana verrà istituito un posto mobile di Polizia, per garantire un controllo della situazione effettivo e continuo, rispondendo così alle esigenze manifestate dai cittadini”.
L’iniziativa del questore è volta sia a effettuare un monitoraggio costante delle situazioni delicate sia a fungere da incisivo deterrente, nonché a costituire un osservatorio per lo studio delle prossime strategie di intervento tese a ridare lustro ad un quartiere, quello di Veronetta, costellato di palazzi storici e di valore artistico.
Il posto mobile, costituito dal camper della Polizia e da due agenti esperti sotto il profilo della prossimità, che da mercoledì presidierà piazzetta Santa Toscana, tuttavia, sarà solo il primo passo verso una progressiva azione di contrasto alla microcriminalità diffusa, che da settembre vedrà impegnate Volanti, Squadra Mobile e Polizia amministrativa, al fine di restituire una percezione positiva di vivibilità agli abitanti del quartiere.

Fonte: TgVerona.it