giovedì 29 agosto 2013

Legambiente: mura degradate a Alto San Nazaro

Fonte: L'Arena.it del 28/08/2013
STORIA IN PERICOLO. L'associazione ambientalista lancia l'allarme sullo stato di degrado delle antiche fortificazioni
Il presidente Albi: «Situazione preoccupante in collina. Ad Alto San Nazaro l'ultimo restauro venne ordinato da Radetzky» 

Non sono solo pietre. Sono la testimonianza tangibile della storia millenaria di Verona. Ma oggi festoni di rampicanti le aggrediscono e nascondono, radici di arbusti le scalzano. L'acqua piovana vi penetra e le erode. Le mura e i forti della città, in particolare quelli collinari a sinistra Adige, versano in uno stato di degrado preoccupante. La situazione è aggravata da discariche abusive nascoste dalla folta vegetazione spontanea e dai graffiti spray con cui gli antichi complessi continuano a essere imbrattati. Legambiente, che sulle fortificazioni cittadine ha realizzato studi, pubblicazioni, plastici e visite guidate, torna a segnalare il pericolo di veder perduto per sempre questo bene comune, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Un patrimonio che, tra l'altro, costituirebbe già di per sé la green belt, la cintura verde di Verona, attraverso cui tentare di agganciare un turismo culturale più radicato del «mordi e fuggi» tra Arena e Casa di Giulietta. Però, «in diversi punti si presenta il serio rischio di crolli», allertano il presidente dell'associazione Lorenzo Albi e lo storico Albino Perolo. Ed elencano le criticità maggiori: quelle torri e cinte murarie, quei forti che, avanti di questo passo, potrebbero addirittura cadere. «In Alto San Nazaro, a Veronetta, il costone di tufo che sorregge le mura di Cangrande dalla parte del vallo è gravemente eroso. L'ultimo restauro, tanto per capire, venne ordinato da Radetzky. In particolare, risulta molto danneggiata la torre scaligera numero 14, punto di congiunzione tra il muro del tracciato scaligero, la cortina di Cangrande e la cortina veneta. Ma non essendoci abitazioni vicine, nessuno se ne preoccupa», spiegano Albi e Perolo. Nella lista delle strutture storiche più a rischio compare anche la Batteria di scarpa, tra San Zeno in Monte e la Rondella della grotta. La fece realizzare, nel 1840, l'ingegnere tedesco Franz von Scholl, inserendola nelle precedenti opere medievali e cinquecentesche, e riprendendo la forma circolare delle rondelle veneziane. «La Batteria è stata afflitta per diverso tempo da infiltrazioni di acqua che hanno provocato piccoli crolli», segnalano gli esponenti di Legambiente. «Il suo salvataggio aprirebbe alla possibilità di ripristinare il bellissimo percorso nel vallo». E poi c'è Castel San Felice, che Perolo non esita a definire «la Pompei veronese». Il castello fu iniziato dai Visconti nel 1390 e completato dai veneziani all'inizio del Quattrocento. Quattro secoli dopo, i francesi lo bombardarono. In seguito Franz von Scholl, riconosciutane «la posizione chiave nelle fortificazioni di Verona», ne progettò la ricostruzione, ultimata nel 1845. «Oggi il complesso è ancora parzialmente in uso all'esercito, ma sta crollando in alcuni punti», avvertono Albi e Perolo. Difficilmente l'«eccezionale città fortificata» che ci è valsa il riconoscimento dell'Unesco potrebbe essere più maltrattata. Ma le casse pubbliche piangono e i beni monumentali sono in fondo alla lista delle priorità. Così, a Legambiente si sta ragionando su una proposta ambiziosa quanto "disperata", da lanciare a breve con la prossima campagna Salvalarte: iniziare il salvataggio del patrimonio murario attraverso una raccolta pubblica di fondi. L.CO.

domenica 4 agosto 2013

Autovelox a San Giovanni in Valle

Fonte: L'Arena.it del 04/08/2013
CONTROLLI. Installata su richiesta dei residenti la nuova colonnina

Ridurrà la velocità in una via usata come scorciatoia 

È spuntata l'altro giorno tra la curiosità dei residenti e dei passanti una nuova colonnina dell'autovelox, quelle arancioni con la scritta «Velook» e il disegno stilizzato di un vigile, nel quartiere di Fontana del Ferro. Ma molti sono anche gli abitanti soddisfatti, perché questa era una precisa richiesta avanzata prima alla Circoscrizione e poi all'assessore Corsi perché i residenti sono stanchi di essere al centro di un circuito ad alta velocità.
Una zona dove le auto dovrebbero fare fatica a raggiungere i 50 chilometri orari, ma evidentemente gli automobilisti sfrecciano anche qui.
La colonnina è installata in via San Giovanni in Valle, stradina molto utilizzata nelle sere estive quando via Santa Chiara viene chiusa al traffico per gli spettacoli del teatro Romano. E molti sono stati i dibattiti e gli incontri tra gli abitanti del quartier,e la presidente Drudi Tinazzi e il Comune per trovare un accordo, che ha portato alla prima colonnina.

sabato 3 agosto 2013

Passalacqua: 10 milioni per edilizia sovvenzionata - Giacino: parco entro il 2013

Fonte: Ufficio Stampa Comune Verona, 02/08/201
E’ stato sottoscritto il protocollo di intesa Comune-Regione Veneto-ATI Passalacqua per il finanziamento di 10 milioni di euro all'edilizia abitativa sovvenzionata e housing sociale del programma di riqualificazione urbana delle ex caserme Santa Marta e Passalacqua. L’accordo è stato firmato dal Sindaco Flavio Tosi, dall’assessore regionale ai Lavori pubblici Massimo Giorgetti, dal geometra Stefano Cherubini in rappresentanza dell’impresa Sarmar, capofila dell’ATI-Recupero Passalacqua. Presenti il vicesindaco con delega all’Urbanistica Vito Giacino e il presidente di Agec Massimo Galli Righi.
L’intervento prevede la realizzazione di una cinquantina di alloggi, che verranno concessi in affitto a canone sociale e a canone calmierato, e relative opere di urbanizzazione, per un costo totale di 26.199.005 euro, di cui 10 milioni di euro quale contributo assegnato dalla Regione Veneto con fondi del Ministero delle Infrastrutture.
Più precisamente, 32 nuovi alloggi di edilizia sovvenzionata saranno realizzati da Agec per un importo complessivo 8.678.966 euro, suddiviso in € 6.300.507 per l’intervento di E.R.P. e € 2.378.459 per le opere di urbanizzazione. Gli alloggi saranno concessi in locazione a canone sociale. I lavori partiranno all’inizio della primavera prossima, presumibilmente nel mese di marzo.
Altri 24 alloggi di edilizia agevolata saranno realizzati dal soggetto privato ATI-Recupero Passalacqua, al costo complessivo previsto di 10.116.455 euro, suddiviso in € 5.506.455 per l’edilizia residenziale agevolata e € 4.610.000 per la quota parte di urbanizzazioni. Gli alloggi saranno concessi in locazione a canone calmierato. I lavori partiranno entro quest’anno, presumibilmente fra settembre e ottobre.
Tutti gli alloggi saranno realizzati secondo le più moderne tecnologie costruttive antisismiche, in linea con le normative per il risparmio energetico, classe B. Saranno dotati di pannelli fotovoltaici per il solare termico, predisposizione per il raffrescamento estivo, riscaldamento a pavimento.
Per entrambe le tipologie di alloggi il tempo massimo di costruzione previsto è di 24 mesi.
“Un intervento che unisce pubblico e privato – commenta il Sindaco Flavio Tosi - nella riqualificazione di questo straordinario compendio che, dopo decenni in cui si è parlato del suo recupero, rischiava di rimanere in disuso e abbandonato al degrado. Il programma di riqualificazione avviato dall’Amministrazione comunale permetterà un importante salto di qualità alla città di Verona e in particolare a Veronetta, un quartiere che, dopo un lungo periodo di difficoltà e di problemi sul fronte della sicurezza, meritava questa importante occasione di riscatto”.
“Un contributo di 10 milioni di euro – spiega Giorgetti – parte dei quali frutto del protocollo siglato dalla Regione con il Ministero per le Infrastrutture, che ci permette di fare questo tipo di intervento. Saranno realizzati alloggi di edilizia popolare che potranno essere usufruiti da quelle persone che, nel contesto economico attuale, non sono in grado di acquistare una nuova casa, né di pagare gli affitti a prezzo di libero mercato”.
“Ringrazio quanti, in Agec, hanno lavorato prima del mio arrivo affinché si raggiungesse questo importante risultato – ha affermato il neo presidente Galli Righi”.
Il vicesindaco Vito Giacino ha fatto il punto sulla tempistica dei lavori di realizzazione del parco urbano pubblico di 182 mila mq che sta sorgendo nell’area. “Il progetto è iniziato nel 2011 –spiega Giacino- con la vendita ai privati, selezionati attraverso un bando pubblico europeo, di un decimo dell’area in cui realizzare edilizia residenziale. In questo modo il Comune ha potuto avviare i lavori di quello che diventerà uno fra i più grandi parchi urbani a valenza storico paesaggistica d’Europa, con 182 mila mq di verde. L’intervento prevede anche il restauro e il recupero a fini culturali, didattici e sociali delle mura e del bastione delle Maddalene: ricordo che il progetto presentato dal Comune di Verona ha ottenuto un finanziamento europeo, trasmesso attraverso la Regione Veneto, di 1 milione 500 mila euro, che consentirà di avviare entro breve tempo anche il recupero dell’ex Dogana ai Filippini. I lavori per il parco urbano –continua Giacino- proseguono spediti: la prima parte dell’intervento, pari a 20 mila mq, sarà completata entro l’anno e nel 2014 inizieranno i lavori della parte più consistente, che contiamo di terminare nell’arco di 24 mesi. A giugno è terminata la fase della bonifica dell’amianto, condotta sotto la supervisione di Spisal e Arpav e completata anche la fase della bonifica bellica in superficie, mentre siamo al 40% di quella interrata. E’ stata condotta una campagna archeologica che ha portato alla luce interessanti reperti di valore storico, dal periodo scaligero a quello asburgico, che resteranno all’interno del parco incrementandone la valenza culturale e l’attrattiva turistica. Particolarmente impegnativa è stata anche la fase preliminare della demolizione dei vecchi capannoni, che ha prodotto 250 mila mc di detriti, che sono stati impiegati per rinforzare i sottofondi e per ricostruire nella posizione originaria i bastioni austriaci, abbattuti dai bombardamenti bellici e dalla successiva costruzione dei manufatti militari”.

venerdì 2 agosto 2013

In via XX Settembre spaccio nell'area verde

Fonte: L'Arena.it del 26/07/2013
L'allarme dei residenti ripreso dal parlamentino di prima. Cattive frequentazioni davanti all'ex Nani. E c'è anche l'emergenza traffico: 1.400 bus al giorno 
Dovrebbe essere un angolo tranquillo tra le strade di Veronetta. Un giardino, abbellito da piccole aree verdi, panchine e ombra, dove tirare quattro calci ad un pallone, leggere tranquillamente il giornale, passeggiare. E invece, i giardini di via XX Settembre, all'altezza di vicolo Lungo e vicolo Terrà- davanti all'ex Nani - sono diventati zona franca per quanti, in barba a legalità, regole e buon gusto, li usano come latrina a cielo aperto, area cani non autorizzata, luogo di spaccio. La fontanina è spesso usata per lavare indumenti o come doccia improvvisata.
Recintato e un po' defilato rispetto alla trafficatissima via XX Settembre, il giardino sembra in effetti il posto ideale dove riuscire a nascondersi. Tanto che è sempre più raro vedere genitori che varcano la soglia con i propri bimbi, o anziani che, quotidiano sotto braccio, puntano dritto a una delle panchine a ridosso delle aiuole. Mentre i residenti raccontano di uomini e donne che si appartano negli angoli più nascosti e di giovani che consumano sostanze stupefacenti, sia di giorno che di notte.
«La situazione è ormai insostenibile. Le forze dell'ordine sono già intervenute più volte, ma trascorso qualche giorno la zona torna a popolarsi di cattive frequentazioni, lo spaccio riprende. Il portoncino viene chiuso la sera, ma spesso la recinzione viene scavalcata. Altre volte, invece, viene direttamente lasciato aperto. Chiediamo che la gestione dell'area passi alla circoscrizione: solo un presidio maggiore da parte di associazioni del quartiere potrebbe salvare la situazione, restituendo a Veronetta questo parchetto», spiega Gloriana Ferrarese, Pd, prima firmataria di un ordine del giorno votato l'altra sera all'unanimità dai consiglieri della prima circoscrizione.
«Il problema è sentito: allo sportello del cittadino sono arrivate molte segnalazioni in tal senso. E la richiesta di affidamento dei giardini ha già iniziato il suo iter. Ora dobbiamo aspettare la risposta dall'amministrazione», dice Edoardo Tisato, vicepresidente della circoscrizione.
Oltre ai giardini, i nodi ancora da sciogliere a Veronetta sono molti. Tra i principali, quello del traffico che soffoca abitanti e commercianti. In via XX Settembre solo gli autobus che transitano - stime della commissione ambiente della prima circoscrizione - sono addirittura 1.400 al giorno. «Sappiamo che è una direttrice indispensabile, ma almeno gli autobus fuori servizio o diretti al vicino deposito di piazza Isolo dovrebbero passare su via Torbido, alleggerendo così il quartiere», sostiene Teo Beardinelli, Lista Tosi, presidente della commissione ambiente, sostenendo l'iniziativa del Pd.
Il quartiere, a breve, tornerà inoltre protagonista di una serie di incontri con i tecnici e Atv nelle commissioni del parlamentino del centro per redigere una proposta congiunta . Si tratta di un progetto che coinvolgerà vari ambiti: dalla viabilità all'ambiente, alla sicurezza. I.N.