giovedì 14 marzo 2013

Raccosta (AD Technital) sul traforo e Veronetta

Tratto da L'Arena.it del 13/03/2013

Intevista a Massimo Raccosta, amministratore delegato della Technital, progettista delTraforo delle Torricelle.

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Il Comune avrà quindi tutto l'interesse a convogliare il traffico privato nel Traforo, riservando Veronetta e le Torricelle solo ai residenti e costringendo tutti gli altri a pagare il pedaggio?
Raccosta: Guardi che nella convenzione non c'è scritto che il Comune sarà obbligato a prendere provvedimenti in questo senso sul traffico. Il rischio traffico è tutto a carico nostro se i conti si riveleranno sbagliati. Se invece il Comune adotterà provvedimenti che toglieranno traffico al Passante, allora avremo la facoltà di riequilibrare il Piano economico finanziario. E posso aggiungere una cosa?

Dica pure.
Raccosta: Ma secondo voi vi pare una soluzione positiva che migliaia di veicoli usino le Torricelle come circonvallazione? E che a Veronetta si soffochi dal traffico e davanti al teatro Romano non si passi? Secondo noi non ci sarà bisogno di costringere gli automobilisti a imboccare il Traforo: dopo una prima fase di assestamento, lo capiranno da soli che conviene.

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Festa Ucraina al centro Fevoss domenica 17 marzo

COMUNICATO STAMPA Fevoss, Verona, 14 marzo 2013

DANZE, CANZONI E POESIE DALL'UCRAINA AL CENTRO DI SANTA TOSCANADomenica 17 marzo alle 15, nella sede centrale di Fevoss, per il progetto “Quando la diversità è dono comune”

Danze, canzoni e poesie, ma anche dolci della tradizione da assaggiare in compagnia per rivivere le atmosfere delle feste in Ucraina. Succede domenica 17 marzo (a partire dalle 15) al Centro di Santa Toscana, sede centrale di Fevoss. L'iniziativa è parte del progetto “Quando la diversità è dono comune”, realizzato dalla onlus con il contributo del Fondo dell'Osservatorio nazionale del volontariato – Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per favorire l'integrazione attraverso la conoscenza delle tradizioni di Paesi lontani.
A occuparsi dell'intrattenimento e del buffet, saranno una decina di badanti dell'associazione “Malve di Ucraina”: realtà nata due anni fa in riva all'Adige, con sede a Veronetta, che richiama nel nome un fiore che cresce spontaneo nello Stato dell'Europa orientale. Simboleggia la capacità di vivere, rigogliosi, pur rimanendo lontani dalle terre d'origine. Proprio come fanno le badanti, che a Verona si sono trasferite per prendersi cura di molti anziani.
Al Centro di Santa Toscana le donne dell'associazione ucraina si esibiranno in balli tradizionali, indossando il costume con camicetta bianca ricamata a mano, lunga gonna rossa e una colorata ghirlanda di fiori in testa. Saranno accompagnate dalla coreografa e ballerina russa Oxana Mishkeeva. Intoneranno inoltre canzoni popolari che raccontano storie di madri che hanno abbandonato il loro paese, alternando alla musica anche la lettura di qualche poesia.
Dalle 16.30, sarà possibile assaggiare alcuni dolci tipici dell'Ucraina, come gli involtini con ricotta dolce oppure la torta preparata con mascarpone e panna montata, accompagnati da una bibita alla frutta (chiamata “compot”). 
La partecipazione all'iniziativa è libera e gratuita. Per informazioni, contattare il numero 346 5048525.

giovedì 7 marzo 2013

Canti, letture e danze Russe per festeggiare le donne e la primavera

Fonte: COMUNICATO STAMPA Fevoss, 6 marzo 2013

CANTI, LETTURE E DANZE DALLA RUSSIA, PER FESTEGGIARE LE DONNE E LA PRIMAVERAVenerdì 8 e domenica 10 marzo, alle 15, due spettacoli al Centro di Santa Toscana per il progetto “Quando la diversità è dono comune”

Canti, letture e danze tradizionali dalla Russia, non soltanto per festeggiare le donne, ma per salutare la fine dell'inverno e l'arrivo della primavera. È un venerdì 8 marzo che oltrepassa i confini veronesi, e conduce fino alle terre della steppa, quello che verrà festeggiato con uno spettacolo al Centro di Santa Toscana, sede di Fevoss, con replica domenica 10 marzo (sempre alle 15). 
L'iniziativa è parte del progetto “Quando la diversità è dono comune”, realizzato dalla onlus con il contributo del Fondo dell'Osservatorio nazionale del volontariato – Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per favorire l'integrazione attraverso la conoscenza delle tradizioni di paesi lontani. In particolare, l'antica festa chiamata “Maslenitsa”, da “maslo” cioè burro, che nella settimana precedente alla Quaresima celebra la conclusione della stagione invernale e saluta l'arrivo di quella primaverile. Durante i festeggiamenti si cucina e si mangia abbondantemente, soprattutto frittelle dolci e salate preparate con burro e uova, per indurre gli spiriti dei morti a favorire un abbondante raccolto per l'anno successivo. Tutto in un clima di gioia che verrà riproposto al Centro di Santa Toscana grazie alla partecipazione dei danzatori professionisti dell'associazione “New style ballet”, fondata a Verona dalla ballerina e coreografa russa Oxana Mishkeeva. I ballerini si esibiranno in un repertorio di danze russe, ucraine, moldave, italiane, gitane, calmucche e bashkira indossando i costumi tradizionali.
Ospite del pomeriggio di venerdì sarà anche il fisarmonicista e poeta russo Vitalij Voronukha, autore della collana di libri “Canzone del corvo nero”, che leggerà alcuni testi dedicati alle donne, alla patria e all'amore. Allo spettacolo di domenica parteciperà, invece, la cantante Tamara Malinovskaja con un repertorio di canzoni popolari tra le più ascoltate in Russia e nelle ex repubbliche sovietiche.
La partecipazione agli spettacoli è libera e gratuita. Per informazioni, contattare il numero 346 5048525.

mercoledì 6 marzo 2013

Telecamere, a rischio tutte le multe non in Ztl

Fonte: L'Arena.it del 06/03/13

IL CASO. La vittoria giudiziaria di uno scooterista veronese intercettato più volte dall'occhio elettronico in viale Piave.  Per la sentenza della Cassazione cui si richiama il Tribunale di Verona le telecamere si possono usare solo ai varchi della Ztl, fuori dev'esserci il vigile. Il Comune farà ricorso

Una sentenza che potrebbe fare da apripista a una valanga di ricorsi contro le multe delle corsie preferenziali. Il protagonista inconsapevole di questa vicenda giudiziaria, che apre scenari del tutto nuovi per gli automobilisti e i loro avvocati, è un trentenne veronese, C.D.G., dipendente di banca: nell'autunno del 2010, appena installate le telecamere in viale Piave, tornava a casa ogni sera percorrendo con il proprio scooter la corsia riservata ai mezzi pubblici. Era convinto che il divieto non riguardasse i ciclomotori e non immaginava minimamente che quell'invasione di pochi centimetri potesse valergli la bellezza di 19 sanzioni per un totale di oltre 1.700 euro. Dopo aver ricevuto le prime multe, il trentenne si è rivolto a un avvocato per fare ricorso al giudice di pace, che però ha dato esito negativo. Il giovane motociclista non si è dato per vinto e ha deciso di impugnare la sentenza. Nei giorni scorsi, la lieta notizia: il giudice Massimo Vaccari della quarta sezione civile del Tribunale ha accolto la sua istanza (relativa solo a dieci di queste sanzioni), richiamando una sentenza della Corte di Cassazione, secondo cui «l'utilizzo degli strumenti di videoripresa sulle corsie preferenziali è consentito a una precisa condizione, ossia che le stesse corrispondano materialmente ai varchi di accesso alle zone a traffico limitato». Le telecamere possono rilevare le infrazioni, cioé, solo all'interno della Ztl, altrimenti è necessaria la presenza di un accertatore che contesti immediatamente la contravvenzione. E ciò, nel caso del motociclista trentenne, non è avvenuto. Va da sè che la sentenza della Cassazione richiamata dal giudice Vaccari potrebbe avere a Verona effetti «esplosivi», con contestazioni e ricorsi a raffica. Nel motivare la sentenza il giudice Vaccari si spinge anche oltre, spiegando che proprio il fatto che non ci sia stata una contestazione immediata delle infrazioni «è stata causa diretta della loro reiterazione, se si pone mente al fatto che il verbale relativo alla prima di esse è stato notificato via posta al ricorrente dopo che era stata commessa l'ultima della serie». Soddisfatto l'avvocato Alberto Borghetti, che si è occupato della causa. «Il mio cliente era in buona fede: non essendoci divieti per entrare in Ztl con lo scooter, pensava di poter anche transitare sulle corsie preferenziali», è il commento di Borghetti. «Nelle motivazioni della sentenza il giudice non fa alcuna distinzione tra automobilisti e motociclisti, quindi è plausibile che il principio dell'immediata contestazione valga anche per chi guida l'auto e per le altre telecamere della città, poste al di fuori della Ztl». Gli occhi elettronici, al di fuori della Zona a traffico limitato del centro storico, si trovano in quattro punti: via Carducci, via Diaz, via San Paolo (vicino a stradone San Fermo) e ovviamente in viale Piave. Ma cosa accadrà adesso? C'è davvero da aspettarsi che gli automobilisti facciano ricorso in massa contro le multe del Comune? Intanto a fare ricorso contro la sentenza sarà il Comune: per Palazzo Barbieri il nocciolo della questione è l'interpretazione della legge relativa all'installazione delle telecamere. È evidente che l'amministrazione a suo tempo decise di installare gli occhi elettronici anche fuori dalla Zona a traffico limitato nella convinzione che potessero funzionare anche come dipositivo sanzionatorio. «Se la motivazione della sentenza è questa, cioè la necessità dell'immediata contestazione da parte di un accertatore, può comportare l'annullamento del verbale anche per altri veicoli», spiega Monica Multari del Movimento consumatori. «Perché ciò sia possibile, però, gli automobilisti non devono aver pagato ancora la sanzione e i termini per la presentazione del ricorso (30 giorni per il giudice di pace e 60 per la Prefettura) non devono ancora essere trascorsi».

Manuela Trevisani