venerdì 28 ottobre 2011

El filubus de la politica


Leggo sui quotidiani "Verona: è scontro sul filubus". bene - digo mi - ancora el ga da partir e ghemo già el primo scontro... alla faccia de la sicuressa de sti mezzi moderni e a l'avanguardia tennologica...
Comunque quel del trasporto publico (de masa?) a Verona l'è na barseleta che no la fa manco più da ridar... i schei de Roma gheli o no gheli? boh... intanto partemo con un progeto che no el piase a nisuni, ma che sicome che l'è l'unico che ghemo i spera che riessa a farghe vinsar de novo la caregheta alla elesioni...
Insoma, leggo meglio la notissia e vedo che nel centro de Verona el va a diesel EURO5 (que moderno!) e che ognuni de sti filubus el costa 1.500.000€ (37 mezzi a 55,5 milioni), saria un milion e mezo de euro. Insoma, considerato quel che costa la Ferrari, forse con tutti quei schei se podaria comprar qualche cossa de meio in fatto de tennologia ecologica (green-come dise me fiol). Ah! dimenticavo: co quel prezo, ghemo la posibilità de sceglierghe el color, il che giustifica la somma. Insomma podemo farlo gialloblù, così i tifosi i lo usarà pa andar a stadio! S'intende, sia Chievo che Hellas, con buona pace de l'AGSM... Considerato che quando gho comprà la me tilitaria el gialloblù no i ghe l'avea mia in concessionaria, questa l'è na bela notissia - in compenso mi gho dato un po' meno schei...
Ma le bele notissie no l'è mia finide: questi bei mezzi tennologici viagiarà a diesel EURO5 par le nostre strade par 20 ani (quindi più par meno fin al 2034) poi i sarà rinnovati par altri 20 ani - quindi filubus novi de paca EURO5 dal 2035 al 2055! Insoma, i ghe fa el prezo de favor de 1 milion e meso, però ghemo da usarlo fin al 2055! nel fratempo l'omo l'avarà inventà el teletrasporto, ma el comun de Verona el ghavarà anco' el filubus a diesel EURO5... soldi ben spesi, se dirà en campagna elettorale... ma in realtà l'unica campagna dove mandaria certi amministatori l'è quela de drio de casa mia, a catar pomi...
Bepi

sabato 22 ottobre 2011

Ex caserma Passalacqua, un parco dalle macerie

Fonte: Ufficio stampa Comune di Verona del 21/10/2011

Il vicesindaco Vito Giacino, insieme alla Soprintendente Gianna Gaudini, si è recato oggi in sopralluogo al cantiere del compendio delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta, dove è in atto l’intervento di riqualificazione iniziato a fine maggio con la demolizione dei vecchi capannoni militari e la bonifica dell’area.
Presenti il presidente dell’Ordine degli Architetti Arnaldo Toffali e il presidente della commissione consiliare urbanistica Marco Comencini .
La visita ha riguardato, in particolare, la parte di Mura Magistrali compresa tra porta Vescovo e i bastioni Maddalene, un’area verde attualmente in stato boscoso e abbandonato, i cui lavori di riqualificazione inizieranno nei prossimi giorni per concludersi tra marzo e aprile 2012.
“In primavera – spiega Giacino - sarà pronta la prima parte (25 mila metri quadrati) di quello che diventerà il più grande parco urbano della città, con una superficie di oltre 180 mila metri quadrati, più del doppio del parco di San Giacomo. Se i tempi di progettazione saranno rispettati – aggiunge Giacino – si può ipotizzare l’inaugurazione del parco nel suo complesso nel 2014”.
Come ricordato dal vicesindaco, il programma urbano, che sarà a costo zero per l’Amministrazione comunale, è realizzato con un finanziamento regionale per i progetti di housing sociale di 10 milioni di euro e il contributo di partner privati, l’A.T.I. Sarmar e imprese associate, individuati tramite bando pubblico, aggiudicato a 31, 6 milioni di euro. Tra gli elementi qualificanti del progetto, l’assessore ha sottolineato “la realizzazione, oltre che del più grande parco della città, del campus universitario, di alloggi residenziali per le fasce più deboli e di una vasta area riservata al polo sportivo e ai servizi per il quartiere; un intervento di alta qualità architettonica – aggiunge Giacino – esemplare dal punto di vista del risparmio energetico e degli standard previsti per il quartiere. Ringrazio la Soprintendenza di Verona e il Corpo Forestale dello Stato – conclude il vicesindaco – per la preziosa collaborazione nella stesura di un piano complesso, come pochi in Europa, che coniuga lo sviluppo urbano con la tutela del patrimonio ambientale”.
“Un intervento – afferma la Soprintendente Gaudini – di fondamentale importanza per il recupero di questa vasta parte della città che, seppure degradata, contiene edifici monumentali di straordinari importanza”. La Soprintendente Gaudini ha ricordato le numerose prescrizioni inserite nel parere favorevole della Soprintendenza al progetto di recupero e “la facoltà di intervenire in corso d’opera, sulla base delle prossime indagini conoscitive, per riqualificare al meglio questo bene e restituirlo alla pubblica fruizione, come previsto dal Codice dei Beni Culturali”.
Per l’architetto Toffali “siamo di fronte al primo esperimento progettuale che unisce la finanza pubblica con quella privata, un cantiere aperto in cui è possibile portare il proprio contributo per la realizzazione di una città di qualità”.
A questa prima fase di bonifica ambientale, che dovrebbe concludersi entro il mese di novembre e comprende anche l’eliminazione dei residui di amianto presenti nell’area (20 mila chilogrammi di amianto già trasportati), seguirà la bonifica bellica con il recupero dei rifiuti presenti nel sottosuolo e la depermeabilizzazione della superficie asfaltata.
Questi, in sintesi i dati del progetto: 270 mila metri quadri la superficie totale dell’area; 183 mila metri quadri il parco urbano; 4 Km di piste ciclabili; 1000 nuovi alberi piantati, pari a 2300 tonnellate l’anno in meno di CO2; capovolta la proporzione attuale fra aree pavimentate e aree verdi: aree pavimentate attuali 70%, aree verdi attuali 30%; aree pavimentate di progetto 30%, aree verdi di progetto 70%; palestra di 1700 metri quadri unita a 4 campi sportivi di cui uno coperto; 18.500 metri cubi di servizi vari per il quartiere; 10 mila metri cubi per servizi e residenze per l’Università; 155 unità di edilizia residenziale libera, 24 unità di edilizia locativa agevolata, 92 unità di edilizia convenzionata e 28 di edilizia sovvenzionata; 1450 parcheggi, la maggior parte interrati, 780 dei quali pubblici.

Fonte L'Arena.it del 22/10/2011
GRANDI OPERE. Sopralluogo della sovrintendente nell'area dell'ex caserma. Demoliti 230mila metri cubi di fabbricati. La prima area verde pronta in primavera. Campus e alloggi. Eliminati ventimila chili di amianto

Verona. Dove c'erano le palazzine e i capannoni militari che fino al 6 dicembre 2007 ospitavano il reparto comando del Comfoter, le forze operative terrestri, ora ci sono cumuli di macerie. Lo spettacolo desolato che si presenta negli immensi piazzali dell'ex caserma Passalacqua è il risultato del lavoro di demolizione iniziato a fine maggio e pressoché portato a termine. In tutto 230mila metri cubi di fabbricati rasi al suolo. Restano in piedi l'ex palazzina della protezione civile, ora utilizzata come quartier generale del cantiere e il serbatoio dell'acqua.
Ieri il vicesindaco Vito Giacino e la soprintendente Gianna Gaudini hanno compiuto un sopralluogo nell'area. L'intervento sta proseguendo con la bonifica ambientale cui seguirà quella da eventuali residuati bellici che potranno essere rinvenuti nel sottosuolo. Finora sono stati asportati, «rispettando tutte le normative di legge» si sottolinea a Palazzo Barbieri, 20mila chili di amianto.
La visita ha riguardato, in particolare, la parte di Mura magistrali compresa tra Porta Vescovo e bastioni Maddalene, attualmente ridotta a una sterpaglia. Si tratta della prima porzione di parco che sarà completata «tra marzo e aprile 2012, salvo imprevisti», assicura Giacino: «i primi 25mila metri quadrati di quello che sarà il più grande parco urbano della città, con una superficie di oltre 180mila metri quadrati, più del doppio del parco di San Giacomo che se i tempi di progettazione saranno rispettati potremo aprire nel 2014».
Ribattendo alle polemiche, il vicesindaco ha mostrato alcune foto di alberi tagliati durante le demolizioni. «Si è parlato», esclama, «di strage di alberi ma le immagini parlano da sole, si vede benissimo che erano ammalati e avrebbero rappresentato un pericolo per le persone». Nel parco, fa sapere, saranno piantati un migliaio di nuovi alberi. E «non alberelli ma essenze dalla consistente massa arborea». La soprintendente Gaudini parla di «intervento di fondamentale importanza per il recupero di una vasta area in stato di degrado che contiene edifici monumentali di straordinaria importanza» e ricorda le numerose prescrizioni «di cautela» al progetto di recupero tra cui la «facoltà di intervenire in corso d'opera anche sulla base delle indagini nel sottosuolo che potrebbero riservarci sorprese». L'intervento comprenderà anche il ripristino dei terrapieni in quanto parte integrante della struttura difensiva.
Tra gli elementi qualificanti del progetto, il vicesindaco ha sottolineato «la realizzazione del campus universitario, di 150 alloggi residenziali e di altrettanti a edilizia economica e di una vasta area riservata ad attività sportive e di svago». La prima fase di bonifica ambientale dovrebbe concludersi entro il mese di novembre.
[...]E.S.

venerdì 14 ottobre 2011

Viaggio tra i residenti di Veronetta

Fonte: L'Arena.it del 14/10/11

VIAGGIO TRA I RESIDENTI. Cittadini e titolari di esercizi pubblici: «Da quattro anni non si vede nessuno»
Sporcizia, caos, traffico e degrado. «Per fortuna stranieri e universitari tengono vive le strade» «Ma è un quartiere dimenticato»

Combattere caos e sporcizia, e far rivivere un quartiere che, se potenzialmente potrebbe trasformarsi nel cuore culturale e pulsante della città, sta invece progressivamente scivolando in un degrado in cui sguazzano malavita e noncuranza delle regole. Gli abitanti di Veronetta sono stufi di vivere in quello che viene definito il Bronx di Verona. E il problema non è tanto la concentrazione di stranieri, quanto il totale abbandono da parte dell'amministrazione. «Da 4 anni politici e autorità non si sono fatti vedere nel quartiere», dice Cinzia Bissoli, titolare del bar Roma in piazza San Toscana e residente della zona. «Nessuno è razzista, ma per avere un quartiere pulito e dignitoso tutti devono rispettare le regole. E sono le autorità a dovere fare in modo che ciò accada».
Per migliorare la qualità della vita serve anche altro. «Va combattuto il traffico, almeno eliminando il transito degli autobus provinciali, ed è necessario un occhio di riguardo per l'arredo urbano con più illuminazione e una maggiore cura nella gestione dei rifiuti». Per Bissoli inoltre, come per la titolare della gelateria Pistacchio, la dominicana Sara Diaz, piazza Santa Toscana deve rivivere, con iniziative che facilitino l'incontro e la conoscenza reciproche. «Chi troverà il coraggio di guardare con occhi diversi e vedere oltre a me, incontrerà l'amore», è scritto sulla "siringa d'amore" calata dal cielo un paio di giorni fa al civico 112 di via XX Settembre. Trovata forse di qualche artista della zona, ma che di certo ben si addice a un quartiere in cui la diversità viene spesso vissuta come un problema. Anche se per qualcuno è ingrediente indispensabile alla socialità. «Da 4 anni vivo in vicolo Porta Vescovo», dice Giuliano Rubini, pensionato originario di Venezia. «Per fortuna ci sono gli stranieri a tener vivo il quartiere. E insieme a loro anche i giovani universitari che contribuiscono ad animare la città».
Stranieri e universitari, e un numero di abitanti molto maggiore rispetto a quello considerato nella gestione del quartiere. «Il comune è assente», dice Luciano Venturi che vive in scalone 16 ottobre, «e non ci sono servizi sufficienti a soddisfare le 35mila persone effettive che vivono nella zona, contro gli ipotetici 10mila residenti. Per forza di cose nasce il disagio». E anche la delinquenza.
«Fino a un anno fa c'era il poliziotto di quartiere che aiutava a tenere la situazione sotto controllo», interviene Giuseppe Filippo, titolare del bar Non So, sotto la galleria Embassy. «Adesso di sera c'è un giro di gente poco raccomandabile e l'ordine pubblico ne risente». Un degrado subito anche dagli abitanti di via San Vitale che da un anno convivono con un giro di persone poco raccomandabili sotto casa.
Eppure, per iniziare a cambiare le carte in tavola basterebbe «leggere i luoghi con gli occhi degli abitanti», così come ha spiegato ieri a L'Arena l'urbanista veronese Alessia De Biase che, restaurando il centro di Bordeaux, ha pensato proprio a Veronetta come realtà che ben si presta a mettere in atto una trasformazione condivisa.C.Bazz.

I gatti della Irma di Veronetta - La Posta della Olga

Fonte: L'Arena.it del 14/10/11 - La Posta della Olga

«La Irma di Veronetta» scrive la Olga «l'è tutta un lamento. Ieri mi ha telefonato per dirmi che non può più far uscire i gatti da soli perché glieli drogano. Sostiene che ci sono troppi drogati in giro e che i gatti, leccando de qua e leccando de là, si drogano anche loro e quando tornano a casa rampégano sui muri. La Irma ha sempre avuto una mezza dozzina di gatti e dice che quando il quartiere era pieno di osterie, lecca de qua e lecca de là, tornavano a casa imbriaghi e dormivano, ma adesso che di osterie non ce ne sono più e il loro posto è stato preso dalle drogherie, restano svegli tutta notte e, corendose drìo, rompono i soprammobili».
«La Irma si lamenta che il quartiere non sia più vivibile anche per via degli schiamazzi notturni e chiede più atensión da parte del Comune. Le ho risposto di pensarci bene prima di chiedere più atensión al Comune [...]».
«E io cosa dovevo fare? [...] sono andata dalla Irma a vedere i suoi gatti rampegare sui muri».

Silvino Gonzato

giovedì 13 ottobre 2011

Malacarne a rischio chiusura per lo spaccio in via San Vitale


Fonte: L'Arena.it del 13/10/2011

DROGA. I residenti di Veronetta allarmati. E il Comune avrebbe già pronto il provvedimento. Il titolare: «La situazione è insostenibile, ma il locale non c'entra. Noi siamo stati i primi a denunciare»

Verona. Non conosce tregua la guerra tra cittadini che vogliono pace e i locali che alimentano la «movida notturna». Adesso nel mirino di un comitato di agguerriti residenti di via San Vitale è finito il circolo culturale Malacarne a Veronetta. E il Comune avrebbe già il provvedimento in mano: chiusura anticipata. O peggio, definitiva. Vigili e polizia pattugliano la zona una sera sì e l'altra pure e spesso si fermano a controllare i documenti. E tutto per un po' di fracasso notturno? No. Gli abitanti della via, è vero, non sopportano più di fare le ore piccole per colpa di chi resta in strada fino a tardi a chiacchierare. Ma soprattutto sono preoccupati dei traffici poco chiari di personaggi piuttosto loschi che avvengono sotto le loro finestre: il sospetto è che in Corticella Fondachetto, sulla quale il Malacarne ha una porta, si spacci droga. Detto fatto: si sono riuniti in un'assemblea, raccolto adesioni, e interpellato Polizia municipale e Comune che hanno deciso di passare all'azione. Lorenzo Forlati, gestore del locale nato nel 1999, punto di ritrovo degli universitari e promotore negli anni di importanti eventi culturali e laboratori creativi con scrittori del calibro di Carlo Lucarelli, Giuseppe Culicchia, Aldo Nove, solo per citarne alcuni, non ci sta. Non vuole essere il capro espiatorio di una situazione che lui stesso, dice, ha più volte denunciato, addirittura con un esposto alle forze dell'ordine più di un anno fa. Ha quindi preso carta e penna e scritto a tutti i residenti una lettera per spiegare le proprie ragioni: «I nostri clienti», ha scritto, «a volte possono essere esuberanti ma sono per lo più ragazzi e studenti, mentre fuori dal nostro locale ci sono spacciatori senza scrupoli. Noi subendo anche pesanti minacce ci siamo sempre rifiutati sia di dar loro da bere sia di farli accedere al nostro locale. Abbiamo anche presentato un esposto in questura in data 15 settembre 2010 e telefonato svariate volte alle forze dell'ordine per denunciare la situazione (…) Sappiamo che siete esasperati da queste persone che hanno aperto un supermercato di stupefacenti in Corticella Fondachetto creando situazioni insostenibili che sfociano spesso in colluttazioni violente, persone che urinano e sostano per strada, ma noi siamo esasperati quanto e più di voi (…). Vorremmo», conclude, «foste nostri alleati nel far fronte a una situazione che sarebbe molto più grave in assenza di bar e luoghi di aggregazione».
Questa è solo l'ultima di una lunga serie di confronti, a volte anche duri, tra residenti e gestori di locali. In ordine di tempo la più recente, ma lo spaccio di droga qui non c'entra, è stata quella tra l'osteria Carega e gli abitanti del rione contrari alle serate musicali del locale che richiamavano un gran numero di persone.
E in passato, parlando solo della noia per il fracasso, non sono mancate le proteste contro i bar di piazza Erbe, sia da parte di un comitato di cittadini stufi dal baccano guidato da Adriano Merlini, sia da parte dei gestori di altri locali incorsi in sanzioni e provvedimenti amministrativi (la Carega, osteria le Piere a Mizzole, il bar Wally, l'osteria La busa e il Mascaron a San Zeno, il bar Dal Colle di Borgo Venezia): questi ultimi, in particolare, hanno puntato il dito contro Palazzo Barbieri colpevole, secondo loro, di aver sempre avuto un occhio di riguardo per i bar del «salotto buono» e di aver usato invece costantemente il pugno di ferro con tutti gli altri.

Marzio Perbellini

domenica 9 ottobre 2011

Parcheggio Passalacqua: riapre lunedi 10 ottobre

Fonte: TGVerona.it 09/10/2011

Riaprirà domani alle 14,30 il parcheggio Passalacqua: nonostante i cantieri Amt, che gestisce l’area di sosta, riuscirà a garantire alla cittadinanza 150 stalli, dei quali tre destinati ai disabili.

“Un risultato che siamo riusciti ad ottenere anche grazie alla collaborazione della Sarmar spa che nei giorni scorsi ha rimosso i materiali edili derivanti dalle demolizioni”, spiega il presidente di Amt Germano Zanella, che aggiunge: “L’apertura nel primo pomeriggio è legata alla necessità di messa in sicurezza dell’area”. Da alcuni giorni Amt ha terminato l’installazione delle colonnine per ticket ingresso\uscita, delle sbarre e delle casse automatiche per il pagamento.

Così da lunedì 10 ottobre il parcheggio, il cui ingresso si trova in viale dell’Università, sarà aperto 24 su 24. Il costo sarà di 1 euro per le prime due ore, tre euro per cinque ore e 5 euro per l’intera giornata. A causa del numero limitato dei posti, non verranno più emessi abbonamenti ma saranno applicate le tariffe orarie con pagamenti da effettuare alla cassa automatica.

In futuro il numero di parcheggi a disposizione potrebbe subire variazioni, legate all’avanzamento dello stato dei lavori all’interno dell’ex caserma.

Sul sito del Comune di Verona si legge:

Attenzione: il parcheggio riapre il 10 ottobre 2011 (salvo imprevisti).

Il parcheggio, posto all'interno della ex-caserma Passalacqua.
E' gestito dall'AMT, l'azienda comunale addetta a gestire il piano della sosta.
L'ingresso si trova in viale dell'Università.

L'apertura è di 24 ore su 24.

Costi
Il costo della sosta è previsto in:
euro 1,00 per le prime due ore
euro 3,00 per cinque ore
euro 5,00 per l'intera giornata

N.B. a causa del numero limitato di posti, non verranno più emessi abbonamenti ma saranno applicate le tariffe orarie con pagamento presso la cassa automatica.