martedì 28 giugno 2011

Bike sharing: a Veronetta 4 stazioni

Fonte: Agenzia Stampa Comune di Verona, 28/06/2011

Inizieranno a luglio i lavori di installazione delle 20 ciclostazioni del servizio “bike sharing”, che entrerà in funzione a Verona a partire da settembre, con un numero complessivo di 250 biciclette. Lo hanno annunciato questa mattina gli assessori alla Mobilità Enrico Corsi e all’Ambiente Federico Sboarina, insieme all’amministratore delegato della società Clear Channel Giovanni Celentano e al project manager Sergio Verrecchia, vincitrice dell’appalto per la realizzazione e gestione del servizio per la durata di quindici anni.

Castel San Pietro: si apre il parco

Fonte: L'Arena.it del 28/06/11
GIARDINI PUBBLICI. Polmone verde in uno dei luoghi più suggestivi della città. Inaugurazione il 9 luglio, ingresso dalla scalinata. Ripristinati camminamenti militari e muretti, 3.500 nuove piante. E presto lavori in un'altra parte

Ancora pochi giorni e turisti e cittadini veronesi, per passeggiate e momenti di svago, potranno addentrarsi in una nuova, incantevole area verde, che dal centro della città conduce fino alla veduta panoramica dalla terrazza di Castel San Pietro. Nella mattina del 9 luglio verrà infatti inaugurata la prima parte del grande parco che si sviluppa ai piedi del castello. Un pezzo di terra di 8.200 metri quadri accessibile dai giardini d'ingresso che stanno a mezza via della scalinata che dal Teatro Romano porta al castello e che, finito di sistemare in marzo, non aspettava che di essere consolidato dalla natura per aprire le porte al pubblico.
Un ulteriore polmone verde che segue altri parchi importanti, tra cui quelli di San Giacomo a Borgo Roma, di San Giuseppe al Pestrino, a San Felice e in via Anti a San Michele. E che, insieme a quelli in fase di realizzazione alle ex Cartiere e alla Passalacqua (solo questo 25 volte più grande di quello di Castel San Pietro) farà lievitare a oltre 420mila i metri quadri destinati al verde in città. Al nuovo giardino di Castel San Pietro, opera di compensazione urbanistica eseguita a spese dei proprietari dell'ex cinema Marconi (costo di 475mila euro), entro la fine del prossimo marzo si aggiungerà un ulteriore parco di 6mila metri quadri il cui ingresso sarà da vicolo San Carlo, a Santo Stefano. Anche in questo caso i cittadini non sborseranno una lira e i 398mila euro necessari a metter mano all'area arriveranno dai proprietari di un altro ex cinema, l'Astra. «I due parchi confluiranno in un'unica grande area» spiega il vicesindaco con delega all'urbanistica, Vito Giacino, che si è occupato della riqualificazione dell'area con l'assessore ai giardini Luigi Pisa. «Quello più basso, a sud-ovest, sarà realizzato in modo più "raffinato" e consono a un parco urbano. Mentre quello a nord-est, pronto per essere inaugurato, è più legato alla storia del castello: prima militare, con i camminamenti per le ronde recuperati in sentieri di calce e ghiaino, poi agricola, con la sistemazione dei muretti a secco e il recupero delle piante».
A far emergere da rovi e sterpaglie la storia del parco ci ha pensato la Tecnoverde di Roverè il cui titolare, Valeriano Erbisti, spiega: «La pietra utilizzata per integrare i muretti è quella locale e, oltre a preservare gli alberi, abbiamo piantato altre 3.500 essenze autoctone». Per completare il quadro non resta quindi che iniziare a metter mano all'altra fetta di verde, a partire dalle scalette in pietra che partono da vicolo San Carlo. «Il secondo intervento partirà a settembre e finirà a marzo», dice Giacino. «Abbiamo sollecitato i proprietari dell'Astra fin da febbraio e solo adesso la situazione si è sbloccata, altrimenti avremmo realizzato i due parchi in concomitanza. D'ora in avanti negli accordi con i privati sarà l'amministrazione a dettare i tempi».
Chiara Bazzanella

sabato 25 giugno 2011

Alberi alla Passalacqua: la protesta degli "indignados" veronesi e le demolizioni

Si è tenuta oggi la manifestazione di protesta contro l'abbattimento degli alberi alla Passalacqua per il cantiere di riqualificazione dell'area, che prevede di edificare in corrispondenza di alcuni alberi. I contenuti salienti sono stati:
- la contrarietà all'edificazione di nuove abitazioni, vista più che altro come speculazione, senza alcun beneficio per la cittadinanza;
- l'opposizione all'atteggiamento di poca attenzione nei confronti delle piante, per cui si teme che gli alberi abbattuti saranno più del necessario semplicemente per facilitare le operazioni del cantiere.

La manifestazione ha avuto un valore per lo più simbolico, in quanto lo stato di avanzamento dei lavori alla Passalacqua è tale per cui nulla è possibile fare per modificare il progetto. Nessuna proposta proattiva è uscita pertanto dagli "indignados" di casa nostra.
Il cantiere già avviato (e al lavoro) non ha permesso ai manifestanti di entrare nell'area Passalacqua e vedere di fatto gli alberi e la situazione di cui si stava parlando.

All'interno dell'area di cantiere continuano intanto le demolizioni: come testimoniano queste foto, le palazzine verdi - tra le più grandi del complesso - sono in fase di abbattimento. Tra queste c'è anche l'edificio recentemente ristrutturato dall' Università di Verona, già al centro di critiche qualche tempo fa.

mercoledì 22 giugno 2011

Gli alberi della Passalacqua e la strumentalizzazione di parte

Buonasera. Ultimamente sento un grande fermento (giustamente) intorno al progetto di recupero dell'area delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta.
In particolare qualcuno discute molto dell'abbattimento previsto di alcuni alberi, in numero variabile in base alle esigenze di cantiere.
Vorrei fare alcune mie personali considerazioni, premettendo che non faccio parte di alcuna associazione ambientalista o partito politico.
Vivo a Veronetta, sono Veronese e mi sono trasferito da qualche anno proprio in questa zona meravigliosa della città.
Da sempre mi interessa il progetto della riqualificazione delle ex caserme (chiamiamolo "la Passalacqua") perchè può cambiare volto al quartiere e migliorare la vita di chi ci vive e non solo di quelli. Per questo "frequento" spesso la zona e credo di conoscerla piuttosto bene per esperienza diretta.

martedì 21 giugno 2011

Il Sole 24 ore - Viaggi 24 a Veronetta

Speciale Lirica d'estate 2011
[...]
Nell'attesa dell'inizio dello spettacolo, alle 21 o alle 21.15 (a seconda del cartellone), l'intera giornata va giustamente dedicata a quella che, un tempo, si chiamava Veronetta. Con un accento di disprezzo tutto racchiuso nel diminutivo. Colpa di Napoleone che la soprannominò così all'indomani del trattato franco-austriaco, quando la città venne divisa tra le due potenze: la parte sulla riva destra dell'Adige ai francesi, quella a sinistra agli austriaci, in mezzo il confine. Eppure quel pezzo di città stretto tra le mura scaligere, il lungofiume e Colle San Pietro, trascurato dai turisti e diventato negli anni recenti il cuore multietnico della città, custodisce alcuni tesori artistici veronesi.

Già Ponte Pietra, che collega Veronetta al centro, è un piccolo capolavoro: costruito nel punto in cui la corrente è più forte, offre una splendida vista. E vanta una storia singolare: le sue cinque arcate in mattoni rossi e marmo erette dai Romani nel I secolo a.C., distrutte dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale, furono ricostruite con i pezzi originali ripescati nel fiume. A pochi passi, si erge la Chiesa di Santo Stefano, una delle basiliche paleocristiane più antiche di Verona. Qualche metro più in là si staglia la cupola del Monastero benedettino di San Giorgio in Braida, disegnata da Michele Sanmicheli. Dentro la chiesa si possono ammirare il Martirio di san Giorgio di Paolo Veronese e il Battesimo di Cristo del Tintoretto. Sempre sul Lungadige c'è il Teatro Romano costruito nel I secolo d.C. e riportato alla luce nel XIX. Un ascensore porta dalla loggia del Teatro al Museo Archeologico, nell'ex convento di San Girolamo, dove si ammirano mosaici del II e III secolo d.C., terrecotte greche e romane e bronzetti etruschi. Molto più insoliti gli oggetti in mostra al Ma - Museo Africano di Veronetta: maschere della Costa d'Avorio, statuette votive della Nigeria, del Ghana e del Mali, troni e scettri del Congo. Poco lontano, la mole di Palazzo Giusti nasconde uno dei più bei giardini all'italiana tardo-rinascimentali.
[...]
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Rapporto da via XX Settembre

Autore: Loris Righetto
Qualche tempo fa leggevo sulla free-press Il Verona un articolo retorico scritto da una giornalista di cui non ritengo essenziale fare il nome. L’articolo parla di una vecchina che abita vicino ad un certo condominio, e ha paura paura paura. Questo condominio per chi non fosse pratico del posto, è sito in via XX Settembre a Verona, strada che da Porta Leoni conduce a Porta Vescovo, abitata da immigrati e per la qual ragione nel corso degli anni si è fatta una certa fama: una strada degradata, una strada abitata da delinquenti, una strada dove è meglio non girare di notte, una strada piena di ubriachi molesti. Su questo punto vorrei fare una precisazione: gli ubriachi cinque volte su dieci non sono immigrati, sono studenti universitari. L’Università Degli Studi di Verona, in effetti, è lì nei dintorni, in via San Francesco, e via XX Settembre, come tutto il quartiere di Veronetta, è abitata da immigrati e studenti. Anche se non sono né l’uno né l’altro, sono uno scrittore, da qualche mese vivo in via XX Settembre e penso che è il momento di fare luce sulla questione della vecchina che ha paura paura paura.

mercoledì 15 giugno 2011

Telecamere Piazza Isolo: mettiamo i paletti

Svolta o non svolta? Multa o non multa? Codice della strada o introiti per il Comune?
Le telecamere installate in Piazza Isolo - attive dal 3 maggio 2010 - hanno suscitato non poche polemiche, compreso l'intervento strutturato di Adiconsum in difesa degli automobilisti "ingiustamente" multati in modo seriale.
Da oggi il Comune prova a risolvere il nodo della polemica: i furgoni e le automobili che sostavano temporaneamente sul marciapiede in via Interrato dell'Acqua Morta obbligavano gli autisti ad allargarsi ed invadere - magari anche solo temporaneamente - la corsia preferenziale (riservata ai mezzi pubblici e a chi è in possesso di permesso), entrando nel raggio d'azione delle spietate telecamere.
Ora il Comune cerca - come promesso - di risolvere il problema installando 6 paletti lungo il marciapiede, per impedire il malcostume di parcheggiarci.
Basterà questa soluzione a mettere fine alla polemica e alle multe tanto discusse?

A Castel San Pietro la nuova sede del museo di Storia Naturale

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona, 14/06/2011

Sarà Castel San Pietro la nuova sede del museo di Storia Naturale di Verona.
Lo ha reso noto questo pomeriggio l’assessore alla Cultura Erminia Perbellini, al termine della riunione della Commissione Sesta.
“Nell’ambito di un ridisegno del sistema museale veronese – ha detto Perbellini - si è individuata in Castel San Pietro la nuova sede del museo di Storia Naturale, a completamento del progetto di riqualificazione del colle del castello, che ci auguriamo venga presto finanziato con i fondi P.O.R della Regione Veneto”.
Il progetto è stato illustrato oggi, nel corso della Commissione, alla presenza di Fausto Sinagra e Giancarlo Giani di Fondazione Cariverona e degli architetti dello studio Gris, curatore dei lavori
I lavori di riqualificazione del museo sono iniziati nei giorni scorsi dalla vasca viscontea, nella parte nord, ed avranno una durata stimata in circa tre anni.

martedì 14 giugno 2011

Passalacqua: il progetto

Il Comune di Verona ha pubblicato i dettagli del progetto di riqualificazione dell'area delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta. Ne riprendiamo qui in forma organica i contenuti più interessanti.

Il progetto di riqualificazione dei 200 mila metri quadri del complesso Ex Caserme S.Marta e Passalacqua prevede la realizzazione di interventi di riqualificazione e recupero legati all’edilizia residenziale - convenzionata, sociale, universitaria e libera - ed alla realizzazione di rilevanti opere di urbanizzazione primaria e secondaria e verde pubblico.
Il progetto sancisce definitivamente l’unione tra l’università ed il quartiere che la ospita, con la realizzazione di una sorta di campus aperto i cui servizi e benefici andranno a favore sia degli studenti che dei cittadini.
Progetto esemplare anche dal punto di vista del risparmio energetico: 30% superiore agli standard richiesti dalla normativa.
Vedere la fine del post per una serie di importanti documenti allegati.

venerdì 10 giugno 2011

Giacino: alla Passalacqua 2mila nuovi alberi piantumati

Fonte: Agenzia Stampa Comune di Verona, 10/06/2011

“Il progetto per la realizzazione del parco urbano all’ex Caserma Passalacqua, che diventerà uno dei più grandi d’Italia, è basato su un disegno di vegetazione arborea condiviso con il Corpo Forestale e la Sovrintendenza, già approvato dalla Valutazione di Impatto Ambientale.
Se è vero che lo studio di valutazione sui 500 alberi presenti lungo via Torbido, via Campofiore e via Santa Marta ha portato alla decisione condivisa di rimuoverne 180, di cui solo 9 di una certa rilevanza, è anche vero che al loro posto saranno piantumati circa 2 mila nuovi alberi che andranno a formare un polmone verde nel centro storico della città, un parco che avrà un’ estensione più del doppio di quella dell’area San Giacomo”.
Così il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Vito Giacino risponde alle critiche avanzate da alcune associazioni ambientaliste alla decisione dell’Amministrazione comunale di demolire alcuni alberi presenti al compendio “ex Caserma Passalcqua e Santa Marta”: “si tratta – spiega il vicesindaco - di una scelta necessaria per la realizzazione di un grande sistema dei parchi attraverso un progetto organico, che prevede il recupero monumentale delle mura magistrali e la creazione di un importante parco pubblico inteso come grande episodio di architettura naturale a scala urbana, nel quale si fondono il parco delle mura, il parco urbano e il parco del campus universitario”. Il Vicesindaco ricorda i benefici legati alla realizzazione della nuova area verde, “benefici immediati a vantaggio di tutti i cittadini, che potranno godere di spazi verdi dotati di piste ciclabili, aree di sosta e riservate allo sport, ma anche benefici per la sostenibilità ambientale e la qualità dell’aria che respiriamo. Il progetto infatti – precisa Giacino – prevede la trasformazione di intere superfici pavimentate e asfaltate, oltre che la loro impermeabilizzazione per la creazione del parco pubblico: di fatto, gli attuali valori del 66 per cento di superficie asfaltata e del 34 per cento di quella verde, verranno capovolti con il nuovo parco, con la conseguente riduzione di 2 mila 300 tonnellate di Co2”.

Passalacqua: ore decisive per il futuro del progetto

Voci di corridoio dicono che oggi sarà una giornata decisiva per la riqualificazione dell'area delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta: in Comune è infatti previsto un incontro con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per discutere alcuni dettagli circa le modalità e i tempi di intervento in un'area così ricca di storia - si pensi semplicemente al Campo di Marte. In particolare il timore è che i tempi si allunghino rispetto a quella che è la tabella di marcia da rispettare per ottenere il finanziamento statale di 10 milioni di euro, assegnato a Verona dalla Regione Veneto. Attendiamo a breve qualche comunicazione ufficiale a conferma di questi rumors.

mercoledì 8 giugno 2011

Demolizioni alla Passalacqua: aggiornamento fotografico giugno 2011

Le demolizioni continuano, principalmente davanti alla Santa Marta. Nella zona della Passalacqua invece continua lo smaltimento separato dei vari materiali prima della demolizione. Da notare che nelle dichiarazioni del Comune c'è già un ritardo: inizialmente la fase di demolizione e bonifica doveva terminare entro luglio (vedere qui) per non perdere il finanziamento regionale; ora invece il termine della fase di bonifica è previsto per novembre (vedere qui) e nulla è dato di sapere circa il finanziamento. A giudicare dallo stato dei lavori, la data di novembre sembra più probabile, a meno di ulteriori ritardi. Inoltre per il momento sembra che nessun albero sia stato ancora tagliato... speriamo che il comune si sforzi per conservare quanti più alberi possibile in modo che il parco ne possa godere fin da subito.

Parco Alto San Nazaro: aggiornamento fotografico giugno 2011


Procedono i lavori al parco panoramico di Alto San Nazaro.

domenica 5 giugno 2011

Motoseghe alla Caserma Passalacqua

Lettera delle Associazioni Ambientaliste all'Assessore e alla Soprintendenza.
All’Assessore All’Urbanistica del Comune di Verona
Alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza

OGGETTO: Abbattimento alberi alla Caserma Passalacqua

La decisione dell’Amministrazione Comunale di abbattere centinaia di alberi all’interno del’ex Caserma Passalacqua lascia increduli non solo per la quantità e qualità degli alberi da eliminare che supera qualsiasi altra operazione simile che si ricordi a Verona, ma anche per la anomala e contraddittoria circostanza per cui si vuole realizzare un parco abbattendo alberi.

"La nuova Verona" parla di Veronetta


Nel primo numero de "La nuova Verona" si parla di Veronetta. Riportiamo alcuni interessanti articoli.
Per leggere l'intero periodico cliccare qui.

Servizi di Kader Bayoh,Andrea Pizzin, Valentina Todeschini

Veronetta,un cantiere per la città del domani
Nuovi modelli sociali in embrione a sinistra Adige
Il futuro prende forma nelle diversità

Per valorizzare un quartiere è necessario conoscerne la storia.Allora anche le novità si possono integrare con una certa armonia.Per la presenza dell’Università,di un teatro,di un museo,di centri culturali e delle scuole ormai multietniche, Veronetta è certamente sottovalutata quanto a potenzialità.Poi ci sono loro,i nuovi veronesi con cui avviare un intenso scambio per costruire insieme una nuova città. Meno grigia,più colorata.


Da Cangrande della Scala ai giorni nostri

«Non c’è mondo per me aldilà delle mura di Verona:c’è solo purgatorio, c’è tortura,lo stesso inferno». Se Shakespeare avesse veramente visitato Verona,le mura da lui citate avrebbero compreso anche Veronetta,sviluppatasi all’interno delle mura cittadine secondo il progetto urbanistico di Cangrande della Scala,risalente al 1384.Iniziò a chiamarla così l’esercito Napoleonico dopo il 1801,anno del trattato di Lunèville,che suddivise la città in due parti,una a sinistra e l’altra a destra dell’Adige.Nella prima metà dell’800 il quartiere di Veronetta era sostanzialmente un quartiere operaio.Qui nacquero diversi ordini religiosi per aiutare la popolazione indigente: l’ordine di Don Nicola mazza,i Comboniani,le Orsoline,gli Olivetani,i Carmelitani… Il quartiere oggi è un significativo polo culturale: qui si trovano l’Università, diverse scuole elementari (Massalongo,Rubele,Duca d’Aosta) istituti tecnici (Bon Brenzoni,San Micheli,Giorgi) e artistici (Nani),circoli e fondazioni di carattere culturale (teatro Camploy,teatro romano).Oggi Veronetta è un quartiere giovane,per la presenza degli studenti che abitano la zona e per l’età dei cittadini stranieri.