mercoledì 30 giugno 2010

Nuova telecamera su Ponte Navi


Stamattina è stata installata una nuova telecamera su Ponte Navi... che sia quella che mancava per rendere possibile il controllo delle corsie preferenziali degli autobus? a prima vista infatti sembra una telecamera multidirezionale in grado cioè di monitorare diverse direzioni di traffico...

martedì 29 giugno 2010

Restauro Giardino Giusti


Da L'Arena.it del 18/06/2010

Giardino Giusti, un restauro atteso 50 anni
PATRIMONIO DELLA CITTÀ. È in corso e proseguirà per tutto il 2010 un intervento sul palazzo e sul parco di Veronetta sotto la sorveglianza di tre Soprintendenze

Particolare attenzione a statue, epigrafi, tempietti e altri manufatti. Ma c'è anche il consolidamento dei tetti e il recupero degli affreschi nei saloni



Sono in corso il restauro e la riqualificazione del Palazzo e del Giardino Giusti, uno dei luoghi più suggestivi di Verona, uno scenario spettacolare che sale sulla collina di Veronetta a pochi passi dal centro storico.
L'intervento, iniziato l'anno scorso, proseguirà per tutto il 2010, sotto l'egida della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici e della Soprintendenza Archeologica di Verona. Ciò non preclude l'accesso al giardino che può essere visitato secondo il consueto orario di apertura. Diversi gli interventi programmati quest'anno. «Nel Giardino, le opere riguardano il consolidamento statico e il restauro della Grotta del Genius Loci, della Torre con la scala a chiocciola e della parete rocciosa retrostante», spiega l'ingegner Claudio Sandri, progettista del restauro e direttore dei lavori con l'architetto Simona Manara. Un particolare riguardo è rivolto al restauro e al consolidamento delle opere scultoree, ai manufatti lapidei e alla raccolta di epigrafi romane. Un'altra serie d'interventi riguarderà la verifica dell'idoneità statica dei tetti del Palazzo e il restauro degli affreschi dei saloni del piano nobile del palazzo. «Gli interventi in atto» prosegue Sandri «includono il restauro della scala in pietra della Torre mediante la perniatura dei gradini lesionati, il consolidamento statico della base di appoggio del grande mascherone che sovrasta il giardino, il disgaggio e la protezione della parete rocciosa».
Per quanto riguarda gli interventi già eseguiti, operazioni di restauro hanno riguardato le cinque statue dell'artista Lorenzo Muttoni, presenti all'interno del giardino, raffiguranti Apollo, Adone, Diana, Giunone, Venere. «Soddisfacenti» afferma il dottor Fabrizio Pietropoli della Soprintendenza Beni storici, artistici ed etnografici «si sono rivelati gli esiti delle operazioni di consolidamento, eseguite con competenza dalla ditta Decorart, sulle estese parti gravemente decoese e deteriorate della pietra tenera costitutiva delle cinque statue settecentesche. Per cercare di non vanificare tali buoni risultati si renderà necessario comunque prevedere una adeguata protezione delle sculture dai rigori invernali».
Il restauro delle statue è stato compiuto dalla ditta Decorart di Sant'Ambrogio di Valpolicella che, a Verona, ha restaurato il Duomo e sta attuando il restauro dell'ala e degli arcovoli dell'Arena. «Lo stato di degrado delle cinque statue, in tufo di Avesa, era in condizione tali da ritenere l'operazione di restauro non certa nei risultati» spiegano Luciano ed Osvaldo Maggi. «Tre statue, le più compromesse, presentavano crepe e fessurazioni così ampie in molte parti da rendere quasi impossibile l'operazione di riadesione anche in considerazione del fatto che ampie zone di superficie erano completamente decomposte. Tuttavia l'intervento è ben riuscito oltre che dal punto di vista statico anche da quello estetico. Preziosa è stata la collaborazione con il dottor Fabrizio Pietropoli della Soprintendenza Beni storici, artistici ed etnografici per il raggiungimento di tali risultati».

Massimo Ugolini

domenica 13 giugno 2010

Ponte Navi e i lucchetti dell'amore a Verona


Difficile da non notare, se attraversate Ponte Navi troverete un cumulo di lucchetti dell'amore sul terzo lampione - stile "Moccia" a Roma, ma anche in tante altre città (Firenze, Venezia) e non solo sui lampioni dei ponti. I lucchetti (grandi o piccoli, ma rigorosamente griffati con i nomi degli innamorati per far durare in eterno il loro amore) nella variante veronese sono stati anche infilati da qualcuno nelle funi che si trovano appena a monte del ponte tirate tra i due argini, per cui ci sono romantici lucchetti anche sospesi sopra le acque dell' Adige.

Romanticheria da primi amori giovanili o indecoroso deturpamento di un ponte storico?

Di fatto già in molte altre città le amministrazioni comunali hanno proceduto a rimuovere i lucchetti per motivi di decoro urbano.
Che succederà a Verona, città degli innamorati per antonomasia?

giovedì 10 giugno 2010

Di.n.o. l'orso che imbratta un pochino


Da qualche giorno giro per il mio quartiere Veronetta e lo trovo pieno di muri con stampigliato un orso stilizzato e la scritta dino. Ho capito che si tratta di qualche organizzazione sociale di giovani che vanno contro il degrado... ma a me sembra che imbrattare i muri del bel quartiere di Veronetta in questo modo significhi creare nuovo degrado giusto per farsi pubblicità... passeranno questi giovani alternativi e fuori dagli schemi a ripulire i muri tra qualche giorno o prendono il degrado da una parte e lo spostano in un altra?
scusate lo sfogo,

Firmato: Mario di Veronetta

mercoledì 9 giugno 2010

Foto e futuro dei Bastioni Campo Marzio

Grazie a Liberamente88 che ha pubblicato un'estesa raccolta fotografica qui, ripubblichiamo alcune immagini della recente risistemazione dei bastioni Campo Marzio lungo via Torbido. Come già indicato da qualcuno, l'area è molto suggestiva, anche se attualmente difficilmente sfruttabile dalla popolazione sia per la mancanza di arredo urbano (panchine, servizi, fontane, zone ombreggiate) che per la mancanza di illuminazione notturna. Il ghiaino della pista ciclabile andrebbe poi compattato per renderlo più sicuro nelle discese. I timori maggiori sono che, se tutto verrà lasciato com'è, il degrado (vegetativo e non) possa tornare e quindi si perda la possibilità di recuperare uno spazio interessante in una zona dove il verde a disposizione dei cittadini non è mai abbastanza. La speranza è quindi che si continui con una riqualificazione vera senza lasciare gli interventi a metà, magari con la realizzazione di un vero parco.

Autore: Liberamente88

mercoledì 2 giugno 2010

Bastioni Campo Marzio


Fonte: Ufficio Stampa Comune di Verona 01/06/2010

E’ stato inaugurato questa mattina in via Torbido il vallo del Bastione di Campo Marzio, al termine dei lavori di riqualificazione eseguiti dall’Assessorato al Patrimonio del Comune in collaborazione con Amia. Presenti l’assessore Daniele Polato, il presidente di Amia Paolo Paternoster e il direttore Giampietro Cigolini, i presidenti della 1ª e della 7ªCircoscrizione Matteo Gelmetti e Daniele Perbellini.
“Finalmente riconsegniamo ai veronesi una zona che da tanti anni versava in condizione di forte degrado” ha commentato Polato. “A seguito della concessione al Comune da parte del Demanio di 9 chilometri e mezzo di mura magistrali, avvenuta nel marzo del 2009, abbiamo deciso di intervenire immediatamente su questo tratto; ora toccherà alle attività proposte dalla 1ª e dalla 7ª Circoscrizione far diventare questo spazio un nuovo punto di aggregazione per i cittadini”.
L’intervento di manutenzione straordinaria è iniziato nella primavera dello scorso anno, su una superficie di circa 40 mila metri quadrati, per un costo di 100 mila euro finanziati a metà tra l’Assessorato al Patrimonio e Amia. I lavori hanno riguardato l’abbattimento, il disboscamento e lo smaltimento della vegetazione spontanea ( per un totale di circa 600 metri cubi di materiale) che ricopriva la Casamatta del Fossato, l’Orecchione, la Porta di Sortita con l’alloggiamento del ponte levatoio, il Fosso Diamante e una lapide commemorativa risalente alla seconda Guerra Mondiale. E’ stata inoltre sistemata la scarpata esterna al vallo, con il ripristino di pendenze e livelli il più possibile fedeli al profilo originario, creato un percorso ciclo-pedonale in materiale naturale che, partendo dalla rampa della Porta di Campofiore, percorre il fondo del fossato e si ricongiunge con la ciclabile che costeggia via Torbido.